Gran Premio di Spagna 2013 – Anteprima

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
6 Maggio 2013 - 08:55
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55° Gran Premio di Spagna – Montmelò
Round 5/19 – 10/11/12 Maggio 2013
883° Gran Premio

PRESENTAZIONE

La stagione 2013 entra nel vivo con l’inizio degli appuntamenti europei. Il prossimo weekend il circus farà girare le sue monoposto in Spagna, sul circuito di Catalogna, situato nella cittadina di Montmelò alla periferia nord di Barcellona. Dopo quattro gare tra l’Oceania e l’Asia, l’Europa torna al centro del mondiale di Formula 1 e, salvo l’intermezzo canadese di metà giugno, resterà tale fino al Gran Premio d’Italia previsto per gli inizi di settembre.

Lo scorso Gran Premio del Bahrain ha visto vincere, per la seconda volta quest’anno, Sebastian Vettel. Il tedesco della Red Bull si è imposto davanti a Raikkonen e Grosjean replicando il podio dello scorso anno. Nerissima la gara della Ferrari, con Alonso rallentato da un problema al DRS che l’ha costretto a due soste impreviste, e con Massa tradito dalle coperture Pirelli.

Il vantaggio di Vettel in classifica sta diventando abbastanza consistente, e l’alfiere della Ferrari è già costretto ad inseguire. Se si vuole tentare di vincere il titolo non ci si può lasciar sfuggire alcun punto e già in Spagna dovrà arrivare il riscatto. Molto in forma in questo inizio di stagione sono apparse le due Lotus. Leggermente meglio rispetto al 2012 è stato l’avvio mondiale della Mercedes. Molto negativa invece, in queste quattro gare, la prova offerta dalla McLaren, che in Bahrain ha saputo esprimersi meglio di quanto non aveva fatto nei tre precedenti appuntamenti.

Il circuito di Montmelò è un punto di riferimento dei valori tecnici delle vetture. Ciò perchè è stato scelto, ormai da anni, dai team come circuito di collaudo (soprattutto quando i test non erano soggetti ai rigidissimi vincoli attuali); ed è a tutt’oggi sede principale dei test invernali. All’epoca della sua introduzione il tracciato catalano era visto come un moderno circuito dove i sorpassi erano difficili e le gare abbastanza noiose; oggi, nell’era delle nuove piste progettate da Tilke, è considerato quasi come un tracciato “vecchia scuola”, e costituisce un test probante per l’aerodinamica delle vetture, elemento ormai quasi esclusivo per determinare la competitività della macchina.

Sul tracciato di Barcellona le squadre raccolgono moltissimi dati e informazioni, al punto che si può benissimo affermare che qui tutti si sentono “a casa”, e, proprio per questo motivo, nessuno può dirsi avvantaggiato sugli altri. I team arrivano in autodromo già con gli assetti impostati, bisogna solo scendere in pista e attenderne il responso. Il circuito è caratterizzato da un lungo rettilineo di partenza e da una continua sequenza di curvoni in appoggio abbastanza veloci. Dal 1991 ad oggi il disegno del tracciato ha subito pochi cambiamenti. Il più evidente è stato operato nel 2007 quando, tra ta le ultime due curve, la Europcar e la New Holland, è stata introdotta una chicane che ha contribuito ad abbassare notevolmente la media sul giro. Una piccola modifica fu effettuata anche le 2004 quando venne leggermente anticipata e ristretta la curva La Caixa.

Il circuito può essere utilizzato in tre configurazioni diverse: quella da Gran Premio, la più lunga; la configurazione denominata Nacional di 3 km; e quella conosciuta col nome di Escuela di 1,7 km utilizzata per lo più dai kart. Il tracciato utilizzato per il Gran Premio prevede una successione di lunghe curve medio-veloci; esclusa la frenata della prima curva, neanche troppo netta a dire il vero, non c’è una staccata in grado di faciliare il sorpasso. L’impianto è utilizzato anche dal Motomondiale che però adopera la configurazione originaria con le curve Caixa e New Holland così come erano state disegnate nel 1991.

Il legame che unisce la Spagna con la Formula 1 è molto profondo e getta le fondamenta nel lontanissimo 1913; quest’anno infatti, il Gran Premio di Spagna festeggia i cento anni dalla sua prima edizione, sebbene ci siano stati lunghi periodi nei quali la gara non fu organizzata. Infatti, dopo la prima edizione nel 1913, si dovette attendere un decennio per un altro Gran Premio, svoltosi sul nuovissimo circuito quasi ovale di Sitges-Terramar dove il pilota francese Divo vinse con la sua Sunbeam. La pista, tuttavia, rivelò qualche errore di progetto nelle curve sopraelevate che insieme al mancato rientro dei costi di realizzazione decretò la sua rapida uscita dal giro delle corse internazionali.

Così il Gran Premio iberico si spostò sul circuito stradale di San Sebastian, e la gara ebbe anche la titolazione di corsa valida per il Campionato Mondiale appena istituito. Così le vittorie di Costantini su Bugatti nel 1926 e di Benoist su Delage l’anno dopo, coincisero con i titoli mondiali vinti dalle rispettive Case costruttrici. Nel biennio successivo il Gran Premio fu riservato alle vetture Sport (entrambe le volte vinse Louis Chiron su Bugatti, primo anche nel 1933 su Alfa) mentre nel 1930 è il nostro Achille Varzi a prevalere su Maserati.

Fagioli su Mercedes si impone nel 1934, mentre l’anno successivo la gara è valida per il Campionato Europeo Piloti, e la vittoria di Caracciola (che divenne anche Campione d’Europa su Mercedes) chiude la fase anteguerra della storia di questa gara.
Infatti già nel 1936 la Spagna precipita nella sanguinosa Guerra Civile che fa da prologo al secondo conflitto mondiale. Il Gran Premio torna nel 1951 sul circuito di Pedralbes, ed è subito inserito nel Campionato Mondiale del quale diviene appuntamento decisivo: Ascari su Ferrari e Fangio su Alfa si giocano il titolo, che va all’argentino. Tre anni dopo, la vittoria della Ferrari di Hawthorn è una delle poche volte in cui viene battuta l’armata Mercedes dominatrice nel biennio 1954-55.

In seguito alla tragedia di Le Mans nel 1955, il Gran Premio di Spagna non viene più disputato fino al 1967, quando sul nuovo circuito del Jarama, vicino Madrid, viene disputata un’edizione extra-campionato, vinta da Jim Clark su Lotus. Il campione scozzese non farà in tempo a vedere il ritorno della Spagna nel Mondiale perché morirà un mese prima dell’edizione del 1968, vinta dal suo compagno Graham Hill. Per i successivi sette anni il Gran Premio iberico si disputa in alternanza tra il circuito madrileno e il tracciato cittadino di Montjuich a Barcellona, dove Baffo-Hill nel 1969 è protagonista di uno spettacolare quando incruento incidente con la sua Lotus che perde l’alettone sopraelevato, disavventura che colpisce anche il suo compagno Jochen Rindt, rimasto lievemente ferito: l’episodio convince le autorità sportive a regolamentare in modo stringente le nuove appendici aerodinamiche.

Nel 1970 Stewart vince con una March privata del team Tyrrell: a tutt’oggi è l’ultima vittoria di una squadra che compra altrove la vettura. Drammatico lo scontro tra Oliver e la Ferrari di Ickx che si incendia: per fortuna il belga se la cava con ustioni lievi. Stewart con la nuova Tyrrell si ripete nel 1971 al Montjuich battendo proprio il ferrarista, nel giorno in cui la Good Year introduce un nuovo tipo di pneumatico senza battistrada: viene chiamato “slick”.

Dopo un biennio dominato dal brasiliano Emerson Fittipaldi con la sua nera Lotus sponsorizzata JPS, nel 1974 al Jarama Niki Lauda con la Ferrari ottiene il suo primo trionfo iridato in carriera, mentre l’anno successivo al Montjuich un altro gravissimo incidente decreta la fine del circuito cittadino: la Lola di Stommelen perde l’alettone posteriore e piomba sulla folla uccidendo quattro persone.

Il Gran Premio di Spagna resta al Jarama, dove nel 1976 la vittoria della McLaren di Hunt viene contestata per mesi da reclami e ricorsi in tribunale per le misure irregolari dell’alettone, dando il via alla tormentata ed emozionante stagione che verrà raccontata dal film “Rush” di imminente uscita. Nel 1980 vince Jones su Williams, ma siamo nel pieno della lotta FISA-FOCA, e la gara viene successivamente dichiarata non valida per il Mondiale. L’anno successivo il Jarama saluta per sempre il Campionato con quello che viene considerato il capolavoro di Gilles Villeneuve, primo al traguardo con una Ferrari turbo inadeguata al tormentato circuito dopo aver resistito per giri e giri a una muta scatenata di avversari incollati alla sua vettura.

Dopo cinque anni di silenzio, i motori delle Formula 1 tornano a rombare in terra iberica sul circuito andaluso di Jerez de la Frontera, che ospiterà per un lustro il Gran Premio spagnolo: a vincere queste edizioni sono nomi pesanti come Senna, Mansell e Alain Prost. Nel 1991 il Gran Premio si sposta sulla sede attuale, al circuito di Catalunya-Montmelò, segnato da un duello memorabile tra Senna e Mansell con la vittoria di quest’ultimo che si ripete l’anno dopo quando la città catalana è sede anche delle Olimpiadi.

Successivamente si apre il ciclo di Michael Schumacher, con ben sei vittorie (una su Benetton, tutte le altre su Ferrari) che proprio qui ottenne il primo dei suoi innumerevoli trionfi in rosso. Anche il suo rivale Mika Hakkinen trova molta gloria vincendo tre volte consecutive la gara catalana e mancando per un soffio il poker nel 2001, ritirandosi all’ultimo giro: Schumi commosso ringrazia. Gli ultimi anni vedono l’alternarsi sul podio più alto dei campioni del mondo in attività, Alonso, Raikkonen, Vettel, Button, oltre a Massa e Webber, mentre è degno di nota l’exploit di Pastor Maldonado dell’anno scorso che con la sua Williams riesce ad interpretare alla perfezione le gomme Pirelli regalando a Sir Frank una vittoria che mancava da addirittura otto anni e che a tutt’oggi è l’ultima per il glorioso team di Grove.

In queste tre settimane trascorse dall’appuntamento in Bahrain, i team hanno approfittato per mettere a punto le novità tecniche che apporteranno alle vetture; il tracciato spagnolo infatti è così ben conosciuto che è lo scenario ideale per far debuttare elementi nuovi che, se daranno responso positivo, verranno poi utilizzati durante tutto l’anno. Confidano molto nei nuovi elementi soprattutto in casa McLaren che dovrebbe apportare numerose modifiche alla macchina, sebbene Jenson Button abbia già affermato di essere molto cauto circa la bontà degli aggiornamenti.

Negli ultimi giorni si è anche parlato del 2014, in particolare vista l’introduzione dei nuovi motori turbo. Pare che la FIA, di comune accordo con le squadre, stia studiando una nuova possibile penalità che potrebbe essere inflitta a partire dalla prossima stagione: in luogo delle retrocessioni in griglia, ai piloti penalizzati potrebbe essere inibito, o quantomeno limitato, l’uso del turbo per qualche giro. Onestamente farebbe piacere che organi sportivi e squadre concentrassero i loro sforzi per offrire un prodotto di qualità piuttosto che un’insieme di regole sportive decisamente discutibili.

DATI E RECORD
spain-flag
INFO CIRCUITO
Lunghezza del circuito: 4,655 km
Giri da percorrere: 66
Distanza totale: 307,104 km
Numero di curve: 16
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: media/dura
Apertura farfalla: 57% della percorrenza
RECORD
Giro gara: 1:21.670 – K Raikkonen – Ferrari – 2008
Distanza: 1h31:36.230 – F Massa – Ferrari – 2007
Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – Ferrari
Pole pilota: 7 – M Schumacher
Pole team: 13 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.938 – M Schumacher
Km in testa team: 3.746 – Ferrari
Migliori giri pilota: 7 – M Schumacher
Migliori giri team: 14 – Ferrari
Podi pilota: 12 – M Schumacher
Podi team: 32 – Ferrari

 

GRAN PREMIO DI SPAGNA IN TV
Venerdì 10 Maggio
10:00-11:30 Prove Libere 1 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
14:00-15:30 Prove Libere 2 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
Sabato 11 Maggio
11:00-12:00 Prove Libere 3 – Sky Sport F1/Rai Sport 1
14:00-15:00 Qualifiche – Sky Sport F1/Rai Due
Domenica 12 Maggio
14:00 Gara – Sky Sport F1/Rai Uno

 

ALBO D’ORO
01. 1913* Salamanca – Rolls Royce
02. 1923* Divo – Sunbeam
03. 1926* Costantini – Bugatti
04. 1927* Benoist – Delage
05. 1928* R Benoist – Delage
06. 1929* L Chiron – Bugatti
07. 1939* L Chiron – Bugatti
08. 1933* Chiron – Alfa Romeo
09. 1934* Fagioli – Mercedes
10. 1935* Caracciola – Mercedes
11. 1951 J Fangio – Alfa Romeo
12. 1954 M Hawthorn – Ferrari
13. 1967* J Clark – Lotus Ford
14. 1968 G Hill – Lotus Ford
15. 1969 J Stewart – Matra Ford
16. 1970 J Stewart – March Ford
17. 1971 J Stewart – Tyrrell Ford
18. 1972 E Fittipaldi – Lotus Ford
19. 1973 E Fittipaldi – Lotus Ford
20. 1974 N Lauda – Ferrari
21. 1975 J Mass – McLaren Ford
22. 1976 J Hunt – McLaren Ford
23. 1977 M Andretti – Lotus Ford
24. 1978 M Andretti – Lotus Ford
25. 1979 P Depailler – Ligier Ford
26. 1980* A Jones – Williams Ford
27. 1981 G Villeneuve – Ferrari
28. 1986 A Senna – Lotus Renault
29. 1987 N Mansell – Williams Honda
30. 1988 A Prost – McLaren Honda
31. 1989 A Senna – McLaren Honda
32. 1990 A Prost – Ferrari
33. 1991 N Mansell – Williams Renault
34. 1992 N Mansell – Williams Renault
35. 1993 A Prost – Williams Renault
36. 1994 D Hill – Williams Renault
37. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
38. 1996 M Schumacher – Ferrari
39. 1997 J Villeneuve – Williams Renault
40. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
41. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
42. 2000 M Hakkinen – McLaren Mercedes
43. 2001 M Schumacher – Ferrari
44. 2002 M Schumacher – Ferrari
45. 2003 M Schumacher – Ferrari
46. 2004 M Schumacher – Ferrari
47. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
48. 2006 F Alonso – Renault
49. 2007 F Massa – Ferrari
50. 2008 K Raikkonen – Ferrari
51. 2009 J Button – Brawn Mercedes
52. 2010 M Webber – Red Bull Renault
53. 2011 S Vettel – Red Bull Renault
54. 2012 P Maldonado – Williams Renault*Gare non valide per il Campionato del Mondo di Formula 1

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A cura di Domenico Della Valle e Francesco Ferrandino

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