Gran Premio di Germania 2013 – Anteprima

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
3 Luglio 2013 - 09:00
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74° Gran Premio di Germania – Nurburgring
Round 9/19 – 5/6/7 Luglio 2013
887° Gran Premio

PRESENTAZIONE

Le verdi colline dell’Eifel riaccolgono la Formula 1 per il Gran Premio di Germania, che si disputa sul circuito del Nurburgring, nona prova del mondiale di Formula 1 2013. Come accade dal 2008, negli anni pari la gara tedesca si disputa ad Hockenheim, mentre in quelli dispari si corre al Nurburgring.

Il circus giunge in terra teutonica direttamente da Silverstone, dove è andato in scena un Gran Premio da film dell’orrore, una gara che i veri amanti della Formula 1 non avranno di certo apprezzato. Si è assistito al festival delle gomme Pirelli letteralmente esplose, che hanno messo i piloti in situazioni di grave pericolo. A farne le spese sono stati Hamilton (che guidava la gara e probabilmente l’avrebbe anche vinta); Massa, Perez, Vergne e Gutierrez. Hanno rischiato la stessa sorte Vettel, Alonso e Hulkenberg le cui gomme sono state sostiuite prima di possibili problemi. I piloti hanno definito “inaccettabile” la situazione attuale e si era addirittura parlato di un possibile boicottaggio del Gran Premio di Germania.

Appare ormai evidente lo stato confusionale in cui versa la Pirelli che ha annunciato che in Germania le gomme posteriori saranno dotate di una struttura in kevlar, materiale utilizzato per gli pneumatici dello scorso anno. In più, mercoledì si terrà una riunione tra la FIA, i team e la Pirelli per discutere della situazione pneumatici. La Federazione è corsa comunque ai ripari e ha consentito che i test per i giovani piloti che si dovevano tenere a Silverstone dal 17 al 19 luglio prossimi vengano convertiti in test veri e propri, con i piloti titolari, dedicati allo sviluppo delle gomme. Non parteciperà, la Mercedes colpita dalla sentenza del Tribunale Internazionale a causa del test segreto di metà maggio.

In Inghilterra ha vinto Nico Rosberg, alla seconda vittoria della stagione dopo quella di Monte Carlo, davanti a Webber e Alonso che ha accorciato le distanze in classifica nei confronti di Vettel. Il tedesco, ritrovatosi al comando dopo lo scoppio della posteriore sinistra di Hamilton, si è dovuto arrendere ad una decina di giri dalla fine per la rottura del cambio. L’affidabilità, da sempre punto debole della Red Bull ha riaperto forse i giochi per il titolo.

Il Gran Premio di Germania si disputa sul circuito del Nurburgring, a metà strada tra Francoforte e Colonia. Il nome non inganni, l’attuale tracciato non ha niente a che vedere con lo storico Nurburgring, altrimenti noto come inferno verde, che sorge proprio a nord dell’attuale circuito ed è in un ottimo stato di conservazione: tutti infatti possono, dietro il pagamento di un pedaggio, percorrere un giro del tracciato storico che è anche usato annualmente per la 24 Ore del Nurburgring, una gara di durata ispirata alla 24 Ore di Le Mans.

Il nuovo tracciato, il cui nome completo è Nurburgring Gp-Strecke, non è molto tecnico, ma è caratterizzato dalla presenza di notevoli sali-scendi dovuti alla normale conformazione della zona circostante, ed è spesso in grado di offrire gare abbastanza avvincenti anche a causa delle condizioni atmosferiche sempre imprevedibili in questa zona della Germania. Il disegno del circuito è rimasto pressoché immutato da quando è stato introdotto fino al 2002, quando è stato allungato di circa 600 metri nella parte iniziale creando la Mercedes Arena. In pratica il tratto nuovo è quello che va dalla curva 1 alla curva 4.

Il Gran Premio di Germania si disputò per la prima volta nel 1926, sul circuito berlinese dell’AVUS, costituito in pratica da due rettilinei (facenti parte della locale autostrada) raccordati da due curve: in quella prima edizione, flagellata dalla pioggia che provocò gravi incidenti (Rosemberger finisce addosso a una postazione di cronometristi, uccidendone tre), a vincere è Rudolf Caracciola, il pilota che a tutt’oggi detiene il record di affermazioni in questa gara (ben sei) cinque delle quali ottenute al Nurburgring, il leggendario circuito sul quale il Gran Premio si trasferisce sin dalla seconda edizione nel 1927.

Gli anni successivi vedono il dominio di macchine e piloti di casa: oltre alle sei vittorie di Caracciola (tutte su Mercedes, tranne quella del 1932 su Alfa), trova gloria anche l’Auto Union, la prima a rendere vincente la soluzione del motore posteriore e che ottiene proprio al Nurburgring nel 1934 la sua prima vittoria in un Gran Premio grazie ad Hans Stuck, mentre nel 1936 è il grande Bernd Rosemeyer a portare alla vittoria la casa dei Quattro Anelli. Uniche eccezioni al dominio tedesco sono l’affermazione di Louis Chiron con la Bugatti nel 1929 e il leggendario trionfo di Nuvolari nel 1935, quando con l’ormai anziana Alfa P3 riesce a battere, contro ogni ragionevole pronostico, un formidabile schieramento di cinque Mercedes e quattro Auto Union.

La vittoria di Caracciola nel 1939, ultima affermazione della carriera per il grande asso tedesco, segna la fine di un’epoca: scoppia la seconda guerra mondiale, al termine della quale la Federazione mette al bando per cinque anni macchine e piloti tedeschi, a cui è vietato partecipare ad ogni competizione motoristica. Questo fino al 1950, quando il Gran Premio di Germania viene nuovamente organizzato, sebbene al di fuori del neonato Campionato Mondiale. A vincere è Alberto Ascari su Ferrari, che si ripete anche nei due anni successivi: un tris che dà all’italiano il titolo di “Ringmeister” riservato proprio a chi vince tre volte sul circuito tedesco con un auto da Gran Premio.

Nel 1954 la pista è teatro del primo lutto da quando esiste il Mondiale: in prova muore Onofre Marimon, il pupillo di Fangio (che poi vincerà la gara su Mercedes). L’anno successivo la gara non si disputa per il contraccolpo emotivo seguente alla tragedia di Le Mans. Fangio vincerà ancora nel 1956, su Ferrari, e poi nel 1957 con la Maserati, quando con una esaltante rimonta coronata proprio all’ultimo giro ottiene la sua ultima vittoria, che gli darà virtualmente il quinto titolo mondiale.

Nel 1958 Collins con la Ferrari esce di pista al Pflanzgarten rimanendo ucciso mentre insegue la Vanwall di Tony Brooks, che vince e fa il bis su Ferrari l’anno successivo, quando il Gran Premio torna all’AVUS (accorciato perché la parte orientale è finita in zona d’occupazione sovietica). Nel 1960 la gara tedesca è nuovamente fuori dal Mondiale e si corre sull’anello Sud del ‘Ring: Bonnier porta alla vittoria la sua Porsche F2.

Negli anni 60 i piloti di scuola anglosassone salgono definitivamente in cattedra: memorabile la vittoria di Moss con la Lotus nel 1961 contro la strapotente Ferrari: le rosse di Maranello si riscattano con una due vittorie di fila nel 1963-64 grazie a John Surtees. Il dominatore della Formula 1 anni 60, Jim Clark, vince il suo secondo titolo mondiale trionfando proprio al ‘Ring nel 1965. A fine decennio si profila la rivalità tra altri due grandi interpreti del circuito tedesco: Jackie Stewart (tre vittorie, leggendaria quella del 1968 in mezzo a nebbia e pioggia) e Jacky Ickx (due affermazioni).

Nel 1970 la Formula 1 si trasferisce per la prima volta ad Hockenheim (vittoria di Rindt allo sprint su Ickx) per il contraccolpo dovuto alla morte di Courage a Zandvoort: i piloti cominciano a rivendicare maggiore sicurezza, e il Nurburgring coi suoi 23 km in mezzo alle foreste non è certo il massimo sotto questo punto di vista. Comunque, il Circus tornerà tra le foreste di Adenau fino al 1976, quando l’incidente di Lauda segna definitivamente la fine del ‘Ring come sede del Gran Premio di Germania, che dal 1977 (vittoria proprio di Lauda) si trasferisce stabilmente ad Hockenheim in piena Foresta Nera.

Nel 1985 eccezionalmente si corre sul nuovo tracciato del Nurburgring, nulla a che vedere con la mitica Nordschleife, bensì un circuito moderno, sicuro, ma anche asettico e impersonale, in futuro sede anche del Gran Premio d’Europa: a 50 anni dall’affermazione di Nuvolari, un altro italiano, Michele Alboreto, porta nuovamente alla vittoria una rossa vettura italiana col cavallino rampante sulle fiancate. A cavallo tra gli anni 80 e 90 sono due assi brasiliani a farla da padrone: Nelson Piquet (nel 1982 protagonista di una scazzottata con Salazar, reo di averlo buttato fuori pista) e Ayrton Senna vincono tre volte ciascuno, trovando comunque validi e blasonati avversari come Mansell e Prost (due vittorie a testa).

A metà anni 90 un altro valido interprete della pista, Gerhard Berger, ottiene su questo circuito le sue ultime due vittorie in Formula 1 (e sfiorandone una terza nel 1996, quando un guasto all’ultimo giro spiana la strada a Damon Hill). Nel 1999 il ferrarista Salo, temporaneo sostituto di Schumacher, deve cedere “per contratto” la vittoria al compagno Irvine, impegnato nei panni per lui inediti di caposquadra. L’anno successivo Barrichello, subentrato in Ferrari al posto dell’irlandese, vince la sua prima gara in Formula 1 in una corsa caratterizzata dalla pioggia e dall’invasione di pista di un ex operaio Mercedes che protesta per il suo licenziamento.

Dopo Caracciola, è un altro pilota tedesco, Michael Schumacher, a detenere più vittorie nella gara di casa: il sette volte iridato vince per la prima volta il Gran Premio di Germania nel 1995, ma deve attendere varie stagioni per ripetersi, vincendo altre tre volte ad anni alterni dal 2002 al 2006. Proprio dal 2002 la pista di Hockenheim viene radicalmente modificata: i due lunghissimi rettilinei tra i boschi, che costituivano la maggiore caratteristica di questo circuito, vengono eliminati al fine di ottenere un tracciato più corto e “telegenico”.

Nel 2007 la gara non viene disputata, mentre dal 2008 è in vigore un’alternanza tra Hockenheim e il Nurburgring per lo svolgimento del Gran Premio. In queste ultime stagioni il pilota più vincente è Alonso, tre volte primo (una con la Renault, le altre su Ferrari), la cui affermazione del 2010 ad Hockenheim fu fonte di infinite polemiche per il maldestro ordine di scuderia (che all’epoca era vietato) al compagno Massa, il quale lasciò malvolentieri strada allo spagnolo. L’asturiano con la vittoria dell’anno scorso sembrava aver fatto un decisivo passo verso il titolo 2012, che però come sappiamo è stato vinto da Sebastian Vettel (finora mai vincitore in questa gara). Tra i piloti in attività, Hamilton vanta due affermazioni (2008 e 2011) con la McLaren-Mercedes, mentre Webber nel 2009 ottenne proprio al Nurburgring la sua prima vittoria in Formula 1.

Disputandosi ad una sola settimana di distanza da Silverstone, non bisogna aspettarsi troppi stravolgimenti nelle prestazioni, anche se le temperature che si preannunciano molto più fresche potrebbero influire notevolmente. Red Bull e Mercedes dovrebbero confermarsi sui livelli di Silverstone, mentre bisognerà vedere come si piazzerà la Ferrari, reduce da una qualifica disastrosa in Inghilterra: Alonso ha definito seria la situazione del cavallino i cui aggiornamenti, pare, sono tornati in fabbrica perchè non hanno reso quanto ci si aspettava. Non è così che si vincono i mondiali!

DATI E RECORD
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INFO CIRCUITO
Lunghezza del circuito: 5,148 km
Giri da percorrere: 60
Distanza totale: 308,863 km
Numero di curve: 15
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: soffice/media
Apertura farfalla: 62% della percorrenza
RECORD
Giro prova: 1:28.352 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Giro gara: 1:29.468 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h32:35.101 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 21 – Ferrari
Pole pilota: 4 – J Clark, J Ickx
Pole team: 19 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.391 – J Fangio
Km in testa team: 6.878 – Ferrari
Migliori giri pilota: 5 – M Schumacher
Migliori giri team: 16 – Ferrari
Podi pilota: 7 – M Schumacher
Podi team: 51 – Ferrari

 

GRAN PREMIO DI GERMANIA IN TV (tra parentesi gli orari per l’Italia)
Venerdì 5 Luglio
10:00-11:30 Prove Libere 1 – Sky Sport F1
14:00-15:30 Prove Libere 2 – Sky Sport F1
Sabato 6 Luglio
11:00-12:00 Prove Libere 3 – Sky Sport F1
14:00-15:00 Qualifiche – Sky Sport F1
Domenica 7 Luglio
14:00 Gara – Sky Sport F1
Differita delle Qualifiche su Rai Due alle ore 18:00
Differita della Gara su Rai Due alle ore 21:00

 

ALBO D’ORO
01. 1926* R Caracciola – Mercedes
02. 1927* O Merz – Mercedes
03. 1928* R Caracciola, C Werner – Mercedes
04. 1929* L Chiron – Bugatti
05. 1931* R Caracciola – Mercedes
06. 1932* R Caracciola – Alfa Romeo
07. 1934* H Stuck – Auto Union
08. 1935* T Nuvolari – Alfa Romeo
09. 1936* B Rosemeyer – Auto Union
10. 1937* R Caracciola – Mercedes
11. 1938* R Seaman – Mercedes
12. 1939* R Caracciola – Mercedes
13. 1950* A Ascari – Ferrari
14. 1951 A Ascari – Ferrari
15. 1952 A Ascari – Ferrari
16. 1953 N Farina – Ferrari
17. 1954 J Fangio – Mercedes
18. 1956 J Fangio – Ferrari
19. 1957 J Fangio – Maserati
20. 1958 T Brooks – Vanwall
21. 1959 T Brooks – Ferrari
22. 1960* J Bonnier – Porsche
23. 1961 S Moss – Lotus Climax
24. 1962 G Hill – BRM
25. 1963 J Surtees – Ferrari
26. 1964 J Surtees – Ferrari
27. 1965 J Clark – Lotus Climax
28. 1966 J Brabham – Brabham Repco
29. 1967 D Hulme – Brabham Repco
30. 1968 J Stewart – Matra Ford
31. 1969 J Ickx – Brabham Ford
32. 1970 J Rindt – Lotus Ford
33. 1971 J Stewart – Tyrrell Ford
34. 1972 J Ickx – Ferrari
35. 1973 J Stewart – Tyrrell Ford
36. 1974 C Regazzoni – Ferrari
37. 1975 C Reutemann – Brabham Ford
38. 1976 J Hunt – McLaren Ford
39. 1977 N Lauda – Ferrari
40. 1978 M Andretti – Lotus Ford
41. 1979 A Jones – Williams Ford
42. 1980 J Lafitte – Ligier Ford
43. 1981 N Piquet – Brabham Ford
44. 1982 P Tambay – Ferrari
45. 1983 R Arnoux – Ferrari
46. 1984 A Prost – McLaren TAG
47. 1985 M Alboreto – Ferrari
48. 1986 N Piquet – Williams Honda
49. 1987 N Piquet – Williams Honda
50. 1988 A Senna – McLaren Honda
51. 1989 A Senna – McLaren Honda
52. 1990 A Senna – McLaren Honda
53. 1991 N Mansell – Williams Renault
54. 1992 N Mansell – Williams Renault
55. 1993 A Prost – Williams Renault
56. 1994 G Berger – Ferrari
57. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
58. 1996 D Hill – Williams Renault
59. 1997 G Berger – Benetton Renault
60. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
61. 1999 E Irvine – Ferrari
62. 2000 R Barrichello – Ferrari
63. 2001 R Schumacher – Williams BMW
64. 2002 M Schumacher – Ferrari
65. 2003 J Montoya – Williams BMW
66. 2004 M Schumacher – Ferrari
67. 2005 F Alonso – Renault
68. 2006 M Schumacher – Ferrari
69. 2008 L Hamilton – McLaren Mercedes
70. 2009 M Webber – Red Bull Renault
71. 2010 F Alonso – Ferrari
72. 2011 L Hamilton – McLaren Mercedes
73. 2012 F Alonso – Ferrari

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A cura di Domenico Della Valle e Francesco Ferrandino

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