NASCAR | Austin Dillon vince la Daytona500!

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
19 Febbraio 2018 - 09:00
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Che sarebbe stata una Daytona500 non adatta ai deboli di cuore era chiaro a tutti, ma quest’anno si è andati oltre ogni aspettativa. La gara è andata aldilà dei timori della vigilia che prevedevano una gara bloccata in una lunga eterna fila indiana e invece i piloti hanno preso il coraggio a due mani e hanno tentato di fare il loro meglio ad ogni giro. Chiaramente questo ha comportato molti incidenti, in cui i favoriti sono stati eliminati, e ne è uscito vincitore Austin Dillon in un finale che ha qualcosa di magico.

La gara

Dalla pole position parte Alex Bowman ma è Denny Hamlin a prendere la testa della gara fin dalla prima curva. I primi giri sono abbastanza convulsi, con il gruppo che si rimescola di continuo alla ricerca dell’equilibrio secondo i valori in campo. La caution per il motore rotto di LaJoie porta tutti ai box dopo appena 10 giri; Hamlin arriva lungo nel suo stallo e la sosta viene effettuata al di fuori del limite stabilito. Secondo le nuove regole ciò comporta una penalizzazione di un giro e la corsa della #11 è subito in salita.

Nei giri seguenti si alternano in testa Kurt Busch, Bowman, Jones, Stenhouse, Elliott e Logano (lotta dura, ma corretta fra i due) mentre in difficoltà c’è Kyle Busch. La foratura dopo 30 giri lo relega fra i doppiati, ma è qualcosa di ben più grave dato che 20 giri più tardi fora di nuovo, finisce a muro e causa la seconda caution di serata che coinvolge anche McMurray. Le strategie diverse riportano Kurt Busch in testa in vista della fine della prima stage.

Il primo big one arriva proprio in questa occasione: Stenhouse blocca tre volte Blaney e di conseguenza la loro velocità si riduce e il gruppo li raggiunge e cerca di evitarli. I primi che entrano in contatto sono Jones e Johnson, ma a rimetterci la gara sono anche Suarez e Ty Dillon; per tutti e quattro la Daytona500 finisce qui.

Kurt Busch vince così la prima stage ma anche lui pasticcia con la sosta, lasciando il comando a Bowman. Alla bandiera verde però si forma per la prima volta il trenino delle Ford e Blaney passa in testa. Tuttavia dietro alla #12 non ci sono Logano e Keselowski, ma Menard e Brad, infatti Joey è stato doppiato dopo una sosta imprevista per un contatto con Larson. Blaney domina la seconda stage, lasciando momentaneamente il comando ad un ritrovato Truex, in ombra fino ad ora, durante una caution per i detriti lasciati dal rookie William Byron, anche lui coinvolto nel big one.

A metà gara arriva però arriva il secondo big one: Chase Elliott lotta con Keselowski e in curva 3 sono troppo vicini. Non si capisce se si tocchino o no, ma la sostanza è che Chase e Brad travolgono il gruppo che sopraggiunge. Fra di essi ci sono anche Harvick e Danica Patrick, la quale conclude in maniera poco gloriosa la sua carriera in Nascar.

Alla partenza dell’ultima stage gran parte dei favoriti sembra ko, ma dietro a Blaney sono ritornati a pieni giri sia Logano che Hamlin. Sono loro a guidare in questo ordine per una 40ina di giri il gruppo in fila indiana, finalmente ordinato e in attesa dell’ultimo giro di soste. Dietro a questi tre qualche sorpresa passata indenne: Bowman è quarto, DiBenedetto quinto e sesto Wallace. Il gruppo di testa a 50 giri dalla fine conta 16 vetture e Austin Dillon, sempre nascosto da inizio gara, è l’ultimo di questo drappello.

Le ultime soste iniziano a 48 giri dal traguardo e Dillon è uno di quelli che si fermano ora mentre i leader proseguono per altri 10 giri, tant’è che Austin finisce momentaneamente doppiato. A 30 dalla fine Blaney e Logano si fermano ai box, ma Joey non scalda abbastanza i freni, arriva troppo veloce in pit lane e si prende una penalità fatale per la sua gara.

I pit stop selezionano ulteriormente il gruppo e a 25 giri dalla fine Blaney – ora solo senza compagni di squadra – è davanti a Truex, Kurt Busch, Bowman e Newman. Prima ancora che la miccia si accenda, a 10 giri dalla fine William Byron va nuovamente in testacoda, causando la caution che ricompatta il gruppo. Si riparte a 6 giri dalla fine e la corsa esplode: Blaney, Kurt Busch e Hamlin si scambiano la prima posizione ad ogni giro e ad ogni curva ognuno di loro perde e riconquista la possibilità di vincere la gara. Il fragile equilibrio dura fino al penultimo giro quando Blaney tocca Kurt Busch e si verifica il terzo big one della serata.

Denny Hamlin ne esce indenne e in testa e all’overtime sembra che nessuno possa portargli via la seconda Daytona500 della carriera, ma in questa corsa subentra il destino e prende lui in mano le sorti del finale. Aric Almirola contro ogni aspettativa lotta fianco a fianco con Hamlin e lo passa mentre dalla seconda fila arriva di rincorsa Austin Dillon. Almirola è in testa all’ultimo giro e deve bloccare l’attacco di Dillon. Entrambi non vogliono perdere, entrambi non alzano il piede. Prima o poi due vetture che viaggiano a 200 mi/h a pochi millimetri l’una dall’altra, con leggeri movimenti a sinistra e a destra, non saranno più in fase e così mentre Almirola si sposta leggermente da un lato, Dillon lo fa dall’altro e all’ingresso di curva 3 Aric va a muro, lasciando alla #3 via libera verso la bandiera a scacchi.

Già, la #3, quella che fu di Dale Earnhardt: 20 anni (e 3 giorni) fa vinse la sua unica Daytona500 ed esattamente 17 anni fa moriva in un’incidente all’ultimo giro in curva 4. Richard Childress dopo quel giorno non fece più correre una sua vettura con quel numero tant’è che Kevin Harvick gareggiò col #29 e vinse la Daytona500 nel 2007, esattamente 11 anni fa. Il numero 3 è ritornato in gara solo perchè Austin è nipote di Richard Childress ed era già tornato in victory lane lo scorso maggio in un’altra pazza gara, la “Coca Cola 600”, ma oggi è speciale.

Dietro ad Austin Dillon concludono al fotofinish Bubba Wallace, secondo al debutto a Daytona, e Denny Hamlin che ha tanto da recriminare, così come Logano – 4° – che ha buttato via la gara con quella penalità. Completano la top10 Buescher, gli ottimi Menard e Blaney (118 giri in testa e leadership in campionato), Newman, McDowell e Allmendinger, 10° e ultimo a pieni giri. 

Inutile aggiungere che la commozione regni in victory lane, inutile negare che qualcuno dall’alto ci abbia messo lo zampino. 

Daytona, 15 febbraio 1998. Dale Earnhardt festeggia la sua Daytona500. In victory lane anche un giovane Austin Dillon.

Le altre categorie

Nella gara dei Truck vittoria per Johnny Sauter, la terza in carriera a Daytona. Per uno dei favoriti per il titolo è già un successo che – con moltissima probabilità – lo qualifica ai playoff. Gara tranquilla nelle prime fasi, con David Gilliland, partito dalla pole, che si alterna in testa proprio con Sauter. L’ultima stage vede quattro distinti incidenti in cui sono stati eliminati molti favoriti tra cui Kligerman, Friesen, Moffitt, Nemechek Jr., Snider, Gragson, lo stesso Gilliland, Crafton e Coughlin. Al traguardo Sauter, primo leader del campionato, ha preceduto Haley, Nemechek Sr., Rhodes e Lagasse.

Andamento simile anche nella gara della Xfinity Series, anche se esponenzialmente più movimentata, dati i ben 10 incidenti, quasi tutti nel finale di gara che hanno costretto lo svolgimento di ben 5 overtime (nuovo record assoluto) prima di giungere alla bandiera a scacchi. Al traguardo si sono presentati affiancati i compagni di squadra Tyler Reddick ed Elliott Sadler; il gap tra i due è stato talmente risicato che il cronometraggio ufficiale al millesimo ha registrato un distacco nullo fra Tyler, poi dichiarato vincitore al fotofinish, ed Elliott. Dopo molte ore la Nascar ha comunicato un distacco effettivo di 0.0004″. 

Dietro a Reddick, qualificatosi ai playoff, e Sadler, secondo nonostante un drive-through, hanno concluso Reed, coinvolto nel primo incidente che ha costretto al ritiro Cindric e Bell, Grala e Smithley. Larson e Logano, grandi protagonisti della gara, sono stati eliminati – così come Almirola e Allgaier – nel big one avvenuto nel corso del primo overtime e che ha coinvolto ben 18 vetture. 

I risultati odierni

La classifica della “Daytona 500”

La classifica generale

Questa la classifica del campionato dopo la prima gara

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Nascar sarà in pista ad Atlanta, dove sabato correranno i Truck e la Xfinity Series, mentre domenica sarà il turno della Cup Series. Potremo capire già qualcosa dei reali valori in campo dato che sarà il primo di tanti ovali da 1.5 miglia.

Immagini: Getty Images per Nascar.com e Fox Sports

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