GP Gran Bretagna, SSP300: Kevin Sabatucci vince a Donington una gara folle

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
8 Luglio 2019 - 12:00
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Spesso la Supersport 300 ci ha fatto vedere gare esaltanti, ma non sono nemmeno così rare, in questo campionato, quelle manche in cui la sottile linea che separa la gara esaltante dal caos dannoso e pericoloso viene abbondantemente scavalcata e dove il divertimento per lo spettatore viene sostituito dalla preoccupazione per la sicurezza dei piloti. La gara vista oggi a Donington Park è probabile che abbia scavalcato questa linea di confine, con manovre troppo pericolose, incidente rischiosi o veri e propri attacchi suicida che potevano finire con conseguenze ben peggiori.

A vincere è stato un italiano, Kevin Sabatucci con la Yamaha R3 del team Trasimeno, alla prima vittoria in SSP300 e che riporta l’Italia in cima al podio di questa giovane categoria, a due anni dai successi di Alfonso Coppola. Le gare più esaltanti però le hanno messe in piedi i due piloti giunti a podio, Andy Verdoïa e Nick Kalinin, autori di due rimonti da incorniciare: il francese, primo nella Superpole di ieri, è dovuto partire dal fondo della griglia per l’errata pressione degli pneumatici nelle qualifiche, troppo bassa per regolamento (sanzione in cui è incappato anche Kawakami), ma dalla 37a casella Verdoïa ha accarezzato l’impresa prima di esser battuto dal compagno di marca; l’ucraino ha recuperato invece ventiquattro posizioni, eguagliando il terzo posto ottenuto a Imola nel 2017. Per le sorti del mondiale è stata una gara poco significativa, poiché Manuel Gonzalez non ha partecipato per un infortunio rimediato in qualifica, mentre Ana Carrasco è stata stesa al primo giro alla penultima curva, nel quale il gruppone è arrivato appaiato con cinque piloti e in cui a farne le spese sono stati la campionessa e Borja Sánchez.

LA CRONACA

Insolita la prima fila del Gran Premio, con il solo Hendra Pratama in prima fila dalla terza casella, passato “in pole” dopo le penalizzazioni di Verdoïa e Kawakami che avevano i primi due posti in griglia. I due si schierano sul fondo.

Alla partenza Pratama guida le operazioni ma dopo nemmeno cento metri già il primo rischio colossale: Mika Pérez si mette in scia alla moto #55, mentre alla sua destra De Cancellis e Loureiro lottano per la terza posizione; a un certo punto Pratama va verso l’interno e come un’ombra Pérez fa lo stesso, ma nel farlo taglia totalmente la strada a Loureiro che cade sul rettilineo e viene miracolosamente schivato da tutti quanti. Il pilota si rialza infuriato ma poche curve dopo un altro contatto mette fuori gioco altri due piloti, con Ana Carrasco e Borja Sánchez stesi alla Melbourne dopo esser entrati in massa all’ingresso curva; la campionessa riprende la moto e prosegue, mentre il connazionale si ritira.

In prima posizione c’è Hendra Pratama davanti al nostro Bruno Ieraci, poi troviamo un altro italiano in Kevin Sabatucci terzo, davanti a Pérez e a Steeman con quest’ultimo che sorpassa la Kawasaki. Già alla fine del secondo giro però, tra le prime posizioni, troviamo il nome di Verdoïa, che contro qualsiasi logica ha già recuperato quasi trenta posizioni dall’avvio.

L’indonesiano e Ieraci fanno un leggero strappo sugli inseguitori nel tentativo di scrollarseli via, ma ancora una volta è l’ex-poleman a stupire, passando quarto agilmente su Steeman e poi tirando il gruppo fino a ricongiungersi con gli avversari. Non è male anche la rimonta di Kawakami in 13a posizione, ma il brasiliano a tre giri dalla fine cadrà ritirandosi.

Verdoïa riaggancia il suo gruppetto col duo di testa, ma attende prima di attaccare Ieraci per la seconda posizione. Lo fa giusto in giro dopo, quando compie un doppio sorpasso sui due leader prendendosi addirittura il comando. Dietro, Sabatucci viene superato da De Cancellis per il quarto posto e Ieraci risorpassa Hendra Pratama per il secondo, mentre a Mika Pérez viene appioppato un ‘ride through per il contatto nei primi metri di gara.

Dopo altri due incidenti nelle retrovie, Schotman-Bastianelli prima e Kappler-Bonelli dopo (entrambi avvengono alla Melbourne), negli ultimi tre giri i piani vengono stracciati e i piloti davanti cominciano ad andare al massimo, cominciando a rischiare oltremodo. Il primo a farla fuori dal vaso è Hugo De Cancellis, che scivola alla chicane mentre era davanti e per miracolo viene evitato da tutti, tranne che da Ieraci che se lo ritrova davanti e perde l’anteriore. Ancora peggio quel che succede nel giro dopo, quando Galang Hendra Pratama compie la sciocchezza della gara: le due KTM di Jahnig e Steeman passano davanti inseguite dalle tre Yamaha, ma l’indonesiano molla i freni al penultimo tornante centrando in pieno il tedesco che miracolosamente rimane in piedi, al contrario del colpevole della manovra; Hendra Pratama verrà portato al centro medico dopo questo schianto.

All’ultimo giro Sabatucci è al comando seguito da Kalinin, che è riuscito a riagganciare il gruppo dopo i tantissimi incidenti. L’italiano gestisce bene l’ultimo giro di battaglia e approfitta del controsorpasso di Verdoïa su Kalinin per vincere la sua prima gara in carriera, mentre il francese non riesce a piazzare la ciliegina sulla torta della sua rimonta. Quarto Steeman su KTM RC 390 R davanti al compagno Jahnig, poi Otten, König, Meuffels, Iozzo e Bramich.

In classifica l’unico dei primi che guadagna parecchio è Verdoïa, che grazie ai venti punti ottenuti è ora secondo a pari punti con Carrasco e Deroue, tutti staccati 43 lunghezze da Gonzalez davanti. Anche Jahnig e Steeman sono vicini a questo terzetto, con 59 e 55 punti a testa.

Qui i risultati della gara più folle della stagione e la classifica aggiornata.

Fonte immagine: worldsbk.com

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