God save Mclaren Team

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
21 Giugno 2015 - 19:45
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Parafrasando “God save the Queen”, l’inno inglese che tutti conosciamo, qui abbiamo passato dolce, caffè e ammazza caffè. La situazione Mclaren è nera, e forse nell’unico istinto di lungimiranza avuto a Woking da mesi a questa parte, il colore nero portato in scena da Barcellona in poi è stato d’effetto.

Solo un miracolo può raddrizzare una stagione che nemmeno il più ostico dei pessimisti avrebbe potuto immaginare così indescrivibile. Perché nessuno tra addetti ai lavori e non avrebbe mai pensato ad una Mclaren ridotta alla stregua di una Manor. Con la differenza che la Manor, le gare, le finisce.

Se aggiungiamo il promo lungo mesi sulla rinascita del binomio Mclaren-Honda, la frittata è fatta. Di più, storica. Al pari del famoso hashtag #MakeHistory, che a pensarci ora è quanto di più malaugurante potesse essere lanciato su Twitter.

Il primo pensiero è per Alonso e Button. Il primo, probabilmente, non aveva alternative dopo l’uscita dalla Ferrari. Ok la sfida, ma questa è più una penitenza, e uno come lui che non vince il mondiale da 9 anni non ha ancora tanto tempo da attendere per tornare a certi livelli. Il secondo ha spinto tantissimo per restare ancora in F1 alla fine dell’anno scorso e chissà se, ora, si sta mangiando le mani. Di sicuro, chi parla ancora una volta del suo appiedamento a fine anno a favore di Vandoorne, non ha capito nulla. Qui da appiedare ci sarebbe tutto tranne i piloti, l’unica garanzia tecnica (o meglio umana) sulla quale si può appoggiare la Mclaren.

Perchè dal punto di vista tecnico, che sia questione di telaio (meno) o di power unit (di più), quest’abbinamento in versione moderna al momento è indescrivibile per non essere troppo cattivi. Poi, per carità, dubito che si entri in corsa per arrivare ultimi. Tutti puntano a vincere, ma un rendimento simile lascia presagire gravi errori di progettazione da una parte e/o dall’altra. Il test post-Abu Dhabi di fine 2014 non aveva lasciato segnali positivi, ma si trattava di una situazione ibrida tra un telaio 2014 (PU Mercedes) e una PU 2015. E quindi non ci si era preoccupati più di tanto.

Ora, dopo 8 gare, siamo qui. Gli unici punti Mclaren 2015 sono a nome Jenson Button (Montecarlo, pista atipica) con un ottavo posto. E nessuno avrebbe previsto tanto (male). Oggi, il disastro. Al di là delle patetiche 20/25 posizioni di penalità in griglia (regolamento valido per tutti ma idiota, questo) e del botto di Fernando, 10 soli tristi giri per Jenson.

Arrivati a questo punto, non è neanche importante stabilire le colpe. Si può solo cercare di limitare i danni per quanto possibile. E se c’è una cosa certa è questa: Alonso e Button, una vettura del genere, non la meritano.

E, purtroppo, neanche la Regina Elisabetta potrà far qualcosa.

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3 Commenti su “God save Mclaren Team”
Griforosso dice:

Io la sparo così come mi viene condita da tutta la mia poca simpatia per i Giapponesi Honda e gli Inglesi McLaren (a mio avviso giustificata da anni di loro comportamento). Ma non è che i Jap non sappiano nemmeno più copiare (e migliorare in alcuni casi)? Sui vari Blog leggevo di Tifosi Honda che parlavano di “pesante lezione” che la Honda avrebbe impartito a tutti. La McLaren dopo le vicissitudini della Spy Story su Ferrari è andata in profonda crisi e non se ne intuisce la strada di Resurrezione. Ed è un peccato perché al di là della mia scarsa simpatia in particolare per Ron Dennis manca alla F1 un Competitor del suo calibro. La Williams cambiando MOLTO è risorta a livelli accettabili. La McLaren ci manca. Dico questo perché pensare ad un Mondiale con 4 Competitor ad alto livello anziché 2 a me piacerebbe molto di più. Ed anche a Mr. E, sono sicuro (anche se della sua soddisfazione mi importa un po’ tanto meno di NULLA). Chissà, per la McLaren, se sia necessario un ricambio generazionale tanto profondo e di qualità per risollevarsi ? E per la Honda il discorso si fa un po’ meno facile (sic?) perché la mentalità Jap è nota ed in più quella Honda ancor più. Non vogliono perdere (e ci stà) ma li vedo così pieni d’orgoglio da non dover ammettere che “hanno bisogno” d’aiuto esterno. Questo è quello che percepisco io dall’esterno solo come sensazione che si basa su piccoli fatti ed uno, grosso, di cui sono venuto a conoscenza da poco più di un anno. Mi riferisco al Motomondiale dove “l’artigianale” Ducati con Stoner le suonava di santa ragione alla Honda ed agli altri. Poteva la leader mondiale nella vendita di moto accettare che in Moto GP e SBK prendesse bastonate da un “Artigiano Italiano” ? Guai ! Non sia mai ed allora si fa cambiare il regolamento che prevede un accorciamento del telaio quanto basta per mandare il tilt l’equilibrio della moto Ducati. E viva la sportività. L’ho sparata troppo grossa ? Forse no. U saluto a tutti gli Appassionati e sempre VIVA FERRARI

Massimo Trapanese dice:

Stradaccordo su tutto! E soprattutto a me piacerebbe che qualcuno mi desse spiegazioni dettagliate sul perché di tale disastro. Io sono un fan sfegatato di Button e non avrei mai pensato di assistere ad una stagione peggiore di quella del 2008. AVEVO sognato, sperato, pregato di rivedere ricomposto il mio dream Team: Button-Honda…ma il sogno è diventato incubo e la cosa brutta è non sapere se e quando finirà questo calvario. È una situazione a dir poco paradossale…
Io starò sempre con Button, il mio supporto non avrà mai fine. Ma chiamo col suo nome la stagione 2015 della McLaren: una serie continua di test. Non stiamo gareggiando. Spero con tutto il cuore che il campionato potrà cominciare anche per noi.

Roberto dice:

Che la situazione sarebbe stata difficile all’inizio dell’anno si sapeva, ma la cosa che preoccupa di più è la mancanza di miglioramenti che stentano ad arrivare

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