Il fu sorridente Daniel Ricciardo

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
12 Novembre 2017 - 23:05
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La F1 viaggia a cicli. Di auto e di piloti. Il momento d’oro di Daniel Ricciardo sembra ormai passato e la gara di Interlagos è un altro esempio di quanto ormai sia snobbato, nonostante una rimonta in gara che non ha nulla da invidiare a quella del best of the day, Lewis Hamilton.

Anzi, a dirla tutta, considerando il materiale a disposizione quello di Daniel è un recupero dal valore tecnico e dal coefficiente di difficoltà ben superiore a quello del campione del mondo in carica. Non per sminuire il lavoro fatto da Lewis, ma oggi la Mercedes oltre ad essere di un altro pianeta è stata (per assurdo) favorita dall’esser partita con una PU fresca, oltre che formidabile già di suo, e con un assetto senza minimo compromesso tra qualifica e gara. l’incidente ad inizio gara ha anche tolto subito alcuni piloti dalla strada della Mercedes.

Di fatto l’unico sorpasso leggermente forzato da parte di Lewis è stato quello su Verstappen, giusto perché giunto alla Descida do Lago. Per il resto il mix tra PU Mercedes e DRS hanno dato la possibilità a Lewis di affiancarsi a gran parte dei suoi avversari ben prima di raggiungere la staccata della S do Senna.

Il lavoro fatto da Ricciardo invece è stato ben più ostico, perché ha obbligato l’australiano a tirare delle staccate mostruose in almeno tre occasioni su Perez, Massa e Hulkenberg. Manovre partite da lontano con affondi anche inaspettati data la distanza tra la Red Bull e l’avversario di turno. Il tutto dopo essere ripartito dal fondo in seguito al contatto di inizio gara con la Mclaren di Vandoorne, nel quale per fortuna la Red Bull non ha riportato gravi danni.

Ancora una volta Daniel ha dato dimostrazione di essere forse il miglior staccatore della F1 ma, mediaticamente parlando, l’essere stato ormai scavalcato da Verstappen in popolarità e nei ranghi interni ha ormai tolto il sorriso ad un grande personaggio dal Circus. Sentir dire a Marko che la Red Bull punta su Max per renderlo il più giovane vincitore del titolo non dev’essere facile da digerire. La prossima, inoltre, sarà già la quinta stagione al volante della Lattina per Ricciardo, che potrebbe a questo punto valutare di lasciare il team di Horner in cerca di un ruolo da prima guida in un altro top team. Quale è difficile immaginarlo ma con Hamilton, Bottas e Raikkonen in scadenza non si sa mai che il mercato in ottica 2019 non possa regalare grandi sorprese.

Di certo, il suo tempo in RB sembra ormai passato e cambiare, spesso, è il miglior modo per ritrovarsi.

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Un Commento su “Il fu sorridente Daniel Ricciardo”
Francesco Ferrandino dice:

Ci ho pensato anche io oggi. Del resto, a confronto con l’attuale management Red Bull, il duo Head-Williams dei bei tempi sembrerebbe soltanto una coppia di educatissime gentildonne vittoriane.

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