E se fosse il 2018 l’anno della rivoluzione?

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
30 Aprile 2017 - 19:00
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Siamo solamente a metà primavera ma le voci e gli annunci sui piloti (oppure sui team) per il 2018 iniziano già ad arrivare. A partire da quello della Sauber, che per la prossima stagione avrà la PU Honda (come da noi anticipato nello scorso ottobre) diventando a tutti gli effetti uno junior team del colosso giapponese.

Per Sauber un salto nel vuoto alla luce delle attuali prestazioni Honda (che però sarà aiutata, nonostante le smentite, dalla Mercedes), ma una notizia ottima a livello economico per i dipendenti del team che possono guardare al futuro con maggiore fiducia.

Se Honda sceglie Sauber, la Mclaren dopo anni di difficoltà totale con la PU nipponica potrebbe scegliere, di nuovo, di legarsi a Mercedes. Un partnership durata dal 1995 al 2014 che molto probabilmente tornerà nella prossima stagione con un unico dubbio legato ai piloti.

Fernando Alonso è legato economicamente a Honda e le possibilità che rimanga a Woking non sono molto alte. Per lui ci sarebbero due interessanti alternative: la prima è quella di un clamoroso ritorno alla Renault in coppia con Nico Hulkenberg, la seconda sarebbe quella di restare legato a Honda ma con il team Andretti in Indycar. Molto dipende anche dal discorso economico, con Fernando che dovrebbe diminuire il proprio salario (ma pur di tornare a lottare per il vertice sono sicuro che lo farà) rispetto a quello attuale.

Con Vandoorne confermato, in Mclaren potrebbe tornare Jenson Button, che oltre a correre il GP di Montecarlo al posto di Alonso è ancora terzo pilota del team di Woking ma, soprattutto, non ha mai annunciato il ritiro dalle corse.

Chi potrebbe prendersi un clamoroso anno sabbatico è Lewis Hamilton. Già nel corso della passata stagione, in certi momenti del campionato dove Lewis ha sofferto il confronto con Rosberg, l’idea di dedicarsi ad altro e di lasciare la F1 per “ricaricare le batterie” era stata ventilata. Un’ipotesi che, oltre a scatenare un vero effetto domino in F1, potrebbe però permettere a Lewis di tornare in forma più che mai nel 2019.

Per un Lewis che potrebbe andare, un Vettel che “forse” potrebbe arrivare. Sebastian, con o senza titolo mondiale in Ferrari, sarebbe il sostituto ideale del pilota inglese e i contatti, così come annunciato in questi giorni da televisioni e giornali, ci sono già stati. Ovviamente tutto questo sarebbe clamoroso ma assolutamente probabile. Chi allora prenderebbe il posto di Vettel in Ferrrari?

Daniel Ricciardo ha firmato un pre-contratto con la scuderia di Maranello. Una sua convivenza con Vettel dopo il 2014 sarebbe quasi impossibile, ma anche gli attuali rapporti con la Red Bull che ha una preferenza per Max Verstappen non sono strepitosi. Per l’australiano con la Ferrari ci sarebbe la possibilità di correre come prima guida assoluta.

Per il posto di compagno di squadra se la giocherebbero in tre: Kimi Raikkonen (vicino al ritiro), Antonio Giovinazzi (che potrebbe andare anche in Haas) e Romain Grosjean (che sta imparando da tempo l’italiano). Il francese sarebbe in vantaggio tra questi tre, ma l’estate sulla decisione che prenderanno a Maranello sarà decisiva.

Chi potrebbe decidere di fare davvero un salto nel vuoto è la Red Bull. I rapporti con Renault continuano essere difficoltosi e, con Mercedes e Ferrari che non ne vogliono sapere di dare la propria PU al team di Chris Horner, ecco che l’ipotesi di Honda come fornitore potrebbe non essere così impossibile.

Nel 2015 le due parti si erano già incontrate ma l’accordo in esclusiva di Honda con Mclaren, il veto di Ron Dennis e ovviamente la situazione tecnica della PU giapponese non avevano permesso di andare avanti con le trattative. Ora che Honda sarà “aiutata”, e probabilmente non più legata a Mclaren, tutto potrebbe cambiare. La Renault, dal canto suo, con un eventuale arrivo di Alonso vorrebbe concentrarsi al 100% sul team interno.

Con Verstappen intoccabile dovrebbe esserci Sainz, mentre alla Toro Rosso quasi sicuramente arriverà Gasly.

Il 2018 potrebbe essere il vero anno della rivoluzione, intanto giochiamo e divertiamoci con queste considerazioni.

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