Formula E | Hong Kong ePrix – Anteprima

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di Federico Benedusi @federicob95
7 Ottobre 2016 - 14:00
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Dopo tanti annunci a sorpresa, rumors e anche test con relativi responsi, la Formula E torna finalmente in pista, o meglio, in strada, con la sua terza stagione. La città che darà il via, questa domenica, alle danze è Hong Kong, al debutto assoluto in sostituzione di Pechino. Viene mantenuta quindi l’apertura cinese del campionato, ma dopo due gare all’interno del Parco Olimpico del 2008 ci si sposta ora nei pressi del Central Harbourfront dell’ex colonia britannica.

Tracciato disegnato da Rodrigo Nunes, lungo 1860 metri e di configurazione mista, con due rettifili ed un tratto misto tra Lung Wo Road e Man Yu Street. La pista di Hong Kong si presenta senz’altro ben più accattivante rispetto allo spigoloso disegno dell’Olympic Park pechinese, che proponeva solo qualche variante artificiale ad inframezzare le curve a 90°.

E veniamo subito ai veri protagonisti del campionato, ossia i piloti e le vetture. Ovviamente, nulla è cambiato rispetto ai test di Donington e i piloti che scenderanno in pista saranno gli stessi visti nell’ultima tornata di prove in Inghilterra. Favorito per il titolo è sicuramente il campione in carica, Sébastien Buemi, trionfatore al termine della caotica e rocambolesca gara-2 di Londra lo scorso luglio. Il team DAMS sembra avere mantenuto tutto il suo vantaggio prestazionale già mostrato l’anno scorso, a maggior ragione se consideriamo la competitività del team “satellite” Techeetah, che ha subito modo di debuttare in casa dopo avere rilevato il team Aguri.

Il primo avversario di Buemi, a giudicare dai test estivi, sembra essere proprio Jean-Éric Vergne, unico a riuscire davvero ad impensierire il pilota svizzero nel corso delle sei giornate di prova svoltesi tra fine agosto ed inizio settembre e già documentate in questa sede. Vergne è reduce da un campionato deludente nel team Virgin, dove ha decisamente subìto l’iniziativa di Sam Bird pagando un pesante passivo nella classifica finale. Il francese si è ben adattato alla powertrain Renault e, almeno nella prima parte di stagione, potrebbe rappresentare un serio ostacolo per l’iridato in carica, finché (come prevedibile) il maggiore know-how del team DAMS, unito al supporto ufficiale di cui non dispone Techeetah, non riuscirà a prevalere del tutto.

All’interno del team di Driot è rimasto anche Nicolas Prost, dopo una stagione chiusa al terzo posto ma corsa complessivamente al di sotto delle aspettative e, soprattutto, molto lontano dalle prestazioni di Buemi. A Donington, anche il figlio d’arte è risultato molto veloce e, sulla carta, dovrebbe rendersi maggiormente protagonista. Sulla seconda Techeetah c’è invece Ma Qinghua, già all’opera l’anno scorso alla guida della seconda Aguri ma mai sufficientemente competitivo.

Probabilmente scalzata da Techeetah nel ruolo di seconda forza, Abt Sportsline si presenta a Hong Kong con la stessa coppia ormai consolidata da due anni: Lucas di Grassi dovrà nuovamente riscattare un titolo perso per una futile squalifica, dato che Berlino 2015 è stata replicata lo scorso marzo a Città del Messico, episodio che a conti fatti è costato un campionato meritato al brasiliano; Daniel Abt sarà chiamato invece ad ottenere risultati più costantemente nelle prime posizioni, essendo reduce da un 2015-2016 di ottime prove alternate ad altre meno competitive. La struttura tedesca può comunque pensare in grande, dato che l’ingresso ufficiale di Audi sembra ormai imminente e databile nella stagione 2018-2019, quando la categoria subirà una decisa rivoluzione, che spiegheremo brevemente tra poco.

Il lotto degli outsider è corposo. In primo piano la solita Virgin-Citroën, che affianca al confermatissimo Bird il veloce José María López, in cerca di nuovi stimoli dopo avere letteralmente dominato il WTCC negli ultimi tre anni insieme al Double Chevron; l’indiana Mahindra si è legata a Magneti Marelli ed il nuovo propulsore è sembrato funzionare a dovere, con ottimi rilevamenti soprattutto nella prima tre giorni di test: la squadra di Dilbagh Gill affianca l’esperto Nick Heidfeld al giovane rookie Felix Rosenqvist, reduce da una stagione a tutto tondo tra Blancpain Series, Indy Lights e DTM; una Dragon Racing sempre più in versione Penske conferma Duval e d’Ambrosio per ripetere l’ottimo campionato da satelliti Venturi, nel quale sono risultati essere più veloci anche del team ufficiale: anche la powertrain Penske presenta particolari Magneti Marelli e a Donington si è già candidata come presenza fissa in top ten.

Desiderosa di ripartire, in seguito ad un campionato difficile, è China Racing, ora rinominata NextEV NIO dal nome del fornitore di motori. Nelsinho Piquet e Oliver Turvey formano una coppia di buon talento, la vettura pare decisamente migliorata ma la scalata ai vertici di una categoria che già li ha visti vincitori è ben lungi dall’essere terminata.

Il debutto più importante ed altisonante è quello di Jaguar. Il marchio inglese rientra in gara in veste ufficiale per la prima volta dal 2004, ultima stagione in Formula 1 prima dell’avvento del team Red Bull. Anche qui, come per Mahindra, un pilota esperto è affiancato da un giovane veloce, nelle persone di Adam Carroll e Mitch Evans. La vettura del Giaguaro si è messa in luce sul circuito di casa, mostrando ancora qualche difetto di gioventù tuttavia ben risolvibile. I due piloti sono a caccia del riscatto, con Carroll che proviene da diverse stagioni di buio tra un campionato ed un altro ed Evans che non ha trovato la quadra con il team Campos in GP2.

Le due strutture apparentemente più in difficoltà sono Andretti e Venturi. Il modello rivisto del motore statunitense ha dato certamente più risultati dell’assoluto flop osservato l’anno scorso a Donington, ma la prestazione non è mai arrivata per tutti i sei giorni di test collettivi. La scuderia si è messa al sicuro puntando nuovamente su Robin Frijns e affiancandolo ad un altro talento come António Félix da Costa, con quest’ultimo che (ormai è ufficiale) avrà il merito di portare BMW nel campionato elettrico tra due stagioni: il portoghese lascerà il DTM a fine stagione, la Casa bavarese è entrata nell’organigramma Formula E di Andretti e collaborerà con il team statunitense nelle prossime due stagioni, in vista dell’ingresso vero e proprio a cui assisteremo nell’autunno 2018; Venturi non pare invece avere compiuto passi avanti rispetto all’ultimo ePrix di Londra, con Sarrazin ed il neo-acquisto Maro Engel costantemente in fondo alle classifiche dei test britannici: si prospetta una stagione difficile in vista, chissà, di un campionato 2017-2018 più competitivo.

E arriviamo a ciò che accadrà tra due anni. Come già noto, le vetture di Formula E subiranno, nelle prossime due stagioni, un notevole incremento prestazionale, salendo dalla potenza attuale di 200 kW ai 250 del 2018-2019, passando per i 220 dell’anno prossimo. Dai test previsti per l’estate 2018 entrerà in scena una nuova vettura: ad aggiudicarsi il bando per la costruzione del telaio è stata, di nuovo, Spark, già madre della monoposto attuale in collaborazione con Dallara, mentre le batterie saranno fornite da McLaren al posto delle attuali Williams. Le nuove batterie britanniche permetteranno, finalmente, di percorrere l’intera distanza di un ePrix senza cambio vettura, e questo sta richiamando tantissime Case alla sfida elettrica: i nomi più altisonanti sono quelli di Volvo e, soprattutto, Mercedes, che si è in pratica già assicurata uno “slot” per la stagione 2018-2019, quando i team partecipanti saranno 12 e, di conseguenza, 24 saranno le vetture in gara. In quest’ottica è dunque da vedersi l’arrivo di due piloti sotto contratto con Stoccarda, Rosenqvist ed Engel. A Mercedes si aggiungeranno, come già detto, le grandi rivali Audi e BMW, che andranno con tutta probabilità a rilevare Abt (già struttura di riferimento di Ingolstadt nel DTM) e Andretti rispettivamente. Tante tessere sembrano già essere andate al loro posto, ma sono attese ulteriori novità.

Ha subìto qualche leggera variazione anche il calendario di questa stagione: sono state definitivamente eliminate le due date vuote inserite nella prima bozza (si parlava di Singapore e di un ulteriore round europeo), mentre gli ePrix di New York e Montréal sono stati invertiti. Rimane però, in quest’ultimo caso, la difficile concomitanza con la 6h del Nürburgring valida per il WEC, che rischierebbe di andare a togliere diversi pezzi alla Formula E in un punto fondamentale e decisivo del campionato. Per quanto riguarda la copertura televisiva italiana, dirette delle gare ancora in esclusiva su RaiSport, mentre Eurosport trasmetterà una rubrica nel corso della settimana successiva l’ePrix. L’ePrix di Hong Kong sarà trasmesso in differita, poiché in orario gara sui canali Rai saranno in onda la Vela e la replica di Juventus-Cagliari.

2016 HKT Hong Kong ePrix – Hong Kong Central Harbourfront Circuit
Round 1/10
8-9 ottobre 2016

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INFO CIRCUITO

Lunghezza del circuito: 1,860 km
Giri da percorrere: 45
Distanza totale: 83,7 km
Numero di curve: 10
Senso di marcia: orario

RECORD

Non vi sono record, in quanto si tratta del primo ePrix su questo circuito.

PROGRAMMA

Sabato 8 ottobre
15:00-15:30 (9:00-9:30) Shakedown

Domenica 9 ottobre
8:00-8:45 (2:00-2:45) Prove libere 1
10:30-11:00 (4:30-5:00) Prove libere 2
12:00-13:00 (6:00-7:00) Qualifiche
16:00 (10:00) Gara – RaiSport 1 (16:10)

NB: tra parentesi gli orari italiani.

Immagine copertina: fiaformulae.com

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