Force India: “Lasciamo scegliere le mescole delle gomme alle squadre”

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Gardenal
24 Aprile 2015 - 18:45
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Il direttore operativo della Force India, Otmar Szafnauer, ha lanciato una nuova idea in merito all’utilizzo delle varie mescole di pneumatici nel corso del weekend di un Gran Premio. La Pirelli ha 4 tipi di mescole nella sua gamma, ma solo due di queste vengono portate in pista in occasione di ogni gare.

Attualmente è lo stesso fornitore di pneumatici a scegliere quali tipologie di gomme portare in pista nei vari Gran Premi, ma secondo Szafnauer dovrebbero essere le squadre stesse ad indicare alla Pirelli le gomme che vogliono utilizzare nel corso di un determinato evento. “Se le squadre scegliessero le gomme da utilizzare quattro settimane prima della gara, la Pirelli avrebbe tempo per produrle” ha detto Szafnauer ad Auto Motor und Sport. “La scelta delle gomme potrebbe poi rimanere segreta fino al giovedì prima del Gran Premio, così quel giorno ci sarebbero ulteriori argomenti di cui parlare“.

Senza dubbio una proposta del genere da un lato permetterebbe di vedere strategie molto più diversificate, con tre o addirittura quattro mescole presenti in pista in certi casi, mentre dall’altro permetterebbe di risolvere una volta per tutte eventuali polemiche legate alle scelte operate dal fornitore nelle singole occasioni, in base alle quali può trarre beneficio una squadra piuttosto che un’altra.

Il problema di fondo è un altro: a fine 2009 sono stati aboliti i rifornimenti, perché si pensava che non facesse bene allo spettacolo vedere i Gran Premi decisi dalle strategie e dalle soste ai box.

Dopo un 2010 in cui, effettivamente, il peso delle strategie nelle singole gare è stato tutto sommato modesto (eccezion fatta per Abu Dhabi, ma questo è un altro discorso), nel 2011 è iniziato il monopolio Pirelli caratterizzato da pneumatici il cui rendimento non di rado si è rivelato decisivo per la vittoria delle varie gare; il tutto ha fatto nuovamente tornare alla ribalta gli strateghi migliori, mentre spesso e volentieri l’unico requisito richiesto al pilota era quello di far durare le gomme il più a lungo possibile.

Si è tornati insomma ad una situazione simile, se non peggiore, a quella che c’era fino al 2009.

Un cambiamento di regolamento come quello proposto da Szafnauer sicuramente avrebbe i suoi vantaggi: le squadre sarebbero padrone del proprio destino e non dovrebbero più sottostare alle decisioni prese da un terzo, il fornitore di gomme; ciononostante, il rischio che si corre è che, una volta di più, l’abilità dei piloti al volante venga sottomessa alle tattiche e alle strategie elaborate dal muretto.

Nel corso dell’ultimo Gran Premio in Bahrain, Martin Brundle si è lasciato scappare un “We’re talking too much about tyres“, “Stiamo parlando troppo di pneumatici“.

Forse, considerando che il campionato del mondo di Formula 1 è nato per premiare i piloti migliori e che è grazie ad essi che è diventata un fenomeno mondiale, non ha tutti i torti.

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