Finalmente Lorenzo!

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
7 Maggio 2017 - 17:20
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C’era una volta, non tanto lontana, in cui ero convinto che Lorenzo fosse il miglior pilota in MotoGP, anche più forte del fenomeno Marquez. Ricordo di essermi preso gli sberleffi di parecchia gente, ma alla fine ognuno vive delle proprie convinzioni. Successivamente, fu lo stesso Lorenzo a mostrarmi i suoi lati negativi con dei buchi preoccupanti di prestazioni, degli alti e bassi che non collimano con quella che dovrebbe essere la costanza di un campione. 

Detto questo il weekend di Jerez, appuntamento a lui sempre gradito e meno alla Ducati, ha regalato finalmente un sorriso al #99 dopo un inizio di stagione abbastanza negativo, roba già vista negli anni e oggetto di confronti inconfrontabili con altri periodi Rossi (di colore) del passato, uno a caso quello di Rossi (il pilota).

Che quel periodo sia poco confrontabile con questo tra l’altro è stato lo stesso Lorenzo, ben più obiettivo di alcuni suoi accaniti (o convenienti) tifosi, a confermarlo sulle pagine di MotoSprint della scorsa settimana, quando ha sciorinato una serie di particolari con una lucidità da far invidia a tantissimi. Tra gli altri la forza indiscussa del binomio Ducati/Bridgestone (uniti ad uno Stoner fantastico) del 2007 e il fatto che la Ducati portata in pista dal #46 fosse inferiore a quella da lui trovata alla fine del 2016. Oltre a questo, belli anche i dettagli sui suoi problemi con la Desmosedici, in particolare la spiegazione sull’utilizzo e sull’importanza del freno posteriore.

Il risultato di Jerez, seguente proprio a questa intervista, sembra dare una risposta o meglio confermare la consapevolezza dei problemi (avuti fino ad ora?) con la Rossa di Borgo Panigale. Certo, una rondine non fa primavera: considerato quanto successo in Spagna sono diversi gli aspetti anomali rispetto alle prime tre gare dell’anno. Però il risultato c’è e, in una gara nella quale la gestione delle gomme è stata determinante, Lorenzo è riuscito ad ottenere un risultato tutto sommato insperato, tagliando il traguardo davanti al suo compagno (obiettivo per molti minimo vista la sua assunzione in Rosso) e convincendo tutti. Con questo non voglio certo legittimare il mio pensiero su di lui, perché al momento non ho sinceramente idea su quale dei tre spagnoli tra lui, Viñales e Marquez sia quello più in palla, ma quanto visto oggi dimostra che Jorge c’è. Sarebbe anche intellettualmente onesto riconoscere che tutti i piloti possono avere problemi, ma non lo si può certo pretendere.

Sarebbe ottimo per il mondiale se il bandolo della matassa fosse stato trovato definitivamente e se Lorenzo potesse dire la sua costantemente, in una stagione con molti cambiamenti e con diversi piloti pronti alla vittoria di tappa, come lo stesso Pedrosa oggi.

Lo sarebbe per lui, per la Ducati e per tutti noi. 

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