Ferrari, la parola ad Antonio Ghini

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
30 Gennaio 2013 - 22:04
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Avremmo voluto andare a Maranello ad incontrare Stefano Domenicali prima della presentazione della nuova Ferrari di Formula 1, la F138. Ma le regole dell’Azienda sono ferree: Domenicali ha parlato a Campiglio, in occasione di Wrooom, e parlerà alla conferenza stampa di presentazione, venerdì 1° Febbraio. Punto e basta. Non si può dare torto alla Ferrari: con la stagione che li aspetta il Team Principal non può dedicare giornate e giornate ad interviste.

Ma siamo testardi e una soluzione l’abbiamo trovata: abbiamo saputo che un caro amico, che risponde al nome di Antonio Ghini, Ex Responsabile Comunicazione Ferrari e attualmente Direttore di “The Official Ferrari Magazine”, avrebbe parlato con lui e gli abbiamo chiesto la possibilità di porre a SD per nostro conto alcune domande. La risposta è stata molto politica: “io devo intervistarlo per il mio giornale che uscirà al Salone di Ginevra. Posso darvi un’anteprima confidando che questa “promozione” dei contenuti del giornale ufficiale della Ferrari possano spingere dei vostri seguaci ad abbonarsi.” Non potevamo che accettare. E con entusiasmo. Anzi, fateci fare bella figura con Ferrari, la rivista è bellissima, su Magazine.Ferrari.com la potete vedere e per abbonarsi basta questo indirizzo: subscriptionmagazine@ferrari.com.

Abbiamo pertanto l’onore di riportare quanto ricevuto dal Dott. Ghini. Buona Lettura!

“La prima domanda a Stefano, che ho incontrato nel suo ufficio tra una riunione ed una visita in officina per verificare di persona il progresso della vettura, ha riguardato i rimpianti per il campionato perso all’ultima gara del 2012. E la conferma è stata che rimpianti ce ne sono. Soprattutto pesano due occasioni perdute:il degrado delle gomme in Canada, quando la corsa sembrava vinta, e l’allentamento della barra posteriore nelle qualifiche di Monza. In questo secondo caso Alonso non sarebbe partito in quinta, ma in prima fila ed i punti sarebbero venuti buoni a fine anno. Ma Stefano, come sua abitudine, sa che bisogna guardare avanti e conferma che è ciò che stanno facendo. Non dimentica, comunque, di lodare la squadra che ha fatto un grande lavoro, l’affidabilità della monoposto e, ovviamente, il grandissimo Alonso.

La seconda domanda riguarda la nuova vettura: innovativa o conservativa? La risposta è intuibile, la macchina capitalizza sull’esperienza dello scorso anno e progredisce, anche in maniera importante in alcune parti, ma non abbandona lo schema originale che si è dimostrato un buon punto di partenza.

Circa i valori in campo, è facile prevedere che nel gruppo di squadre di vertice la Ferrari voglia progredire di più e, soprattutto, da subito. Il regolamento ha avuto poche modifiche per cui non dovrebbe verificarsi la situazione allarmante di inizio 2012 quando si capì che il ritardo era pesante.

Così come ha parlato con convinzione della determinazione di Alonso e di quella che, per Domenicali, è stata la sua miglior prestazione di sempre, il Team Principal è anche convinto che Massa abbia finalmente ritrovato sé stesso: per lui il suo problema era unicamente psicologico, legato alla rivalità con un campione dalla forte personalità come Fernando. Superata l’ossessione di questo confronto, Massa ha ritrovato il suo naturale talento facendo un’ultima parte di stagione ai vertici considerando i punti raccolti. Una buona cosa questa, che servirà all’intera squadra e alla rincorsa al Titolo Costruttori”.

Una curiosità che abbiamo espresso e che l’intervista ha affrontato, è quella del ruolo del pilota nello sviluppo di monoposto che si guidano più al simulatore che in pista.

“La risposta di Domenicali è stata molto interessante, nel senso che per lui il talento del pilota sta nella capacità di sviluppare il simulatore per poter arrivare a cogliere gli aspetti migliorabili della vettura. Certo, e Domenicali non perde l’occasione per ribadirlo, le prove vere sono più utili agli ingegneri ma anche più utili a tutto il mondo della Formula 1: per i giornalisti, che non possono scriìvere certo di prove segrete fatte ai simulatori, per gli sponsor e lo stesso pubblico che nelle giornate di prova può avvicinarsi di più ai piloti.

Esclude però l’ipotesi di sessioni di prove il lunedi post Gran Premio: con le moto è più semplice, mentre le macchine, dopo prove e GP, hanno bisogno di essere completamente smontate e controllate, per cui il lunedi sarebbe impossibile non disponendo più del muletto.”

Alla domanda se i regolamenti attuali non finiscano col privilegiare più lo spettacolo che lo sport, Domenicali è molto oggettivo: “ammette che le corse del 2012 sono state quasi tutte esaltanti ma richiama l’attenzione sul rischio di svuotamento dei valori tecnici che la Formula 1 potrebbe indirizzare verso le auto stradali. L’aerodinamica esasperata non serve a nulla per le vetture di ogni giorno. Si potrebbe fare molto di più per riportare la Formula 1 ad essere vera palestra tecnolgica per le vetture di produzione. E non solo pensando alle Ferrari.

Alla domanda sui giovani piloti da portare avanti, Domenicali ribadisce che la mancanza di prove penalizza anche le possibili crescite di giovani, magari anche italiani. L’ipotesi di una terza macchina, più volte lanciata dallo stesso Presidente Montezemolo, sarebbe la strada maestra per scoprire nuovi talenti.

Sulle doti dei tre Campioni del Mondo coi quali ha lavorato: Alonso, Raikkonen e Schumacher, in ordine inverso di tempo, Domenicali non vuole dare giudizi. Per lui il grande campione si vede da come riesce ad accumulare punti e a cogliere tutte le occasioni per vincere o per limitare i danni. E tutti e tre hanno certamente questa dote, esattamente come quella indispensabile del sentire l’auto come estensione del proprio corpo. Poi c’è chi ha più talento naturale, chi ha un approccio più scientifico e scompone il circuito, curva per curva, cercando di migliorarsi in ciascun tratto e chi è un combattente indomito, una sorta di Killer con una perfetta visione di gara. E’ bello rendersi conto che, anche se eccellenti nel risultato, ciascuno segua una strada diversa per raggiungerlo.

Prima di lasciare l’ufficio attorno al quale si sente la pressione crescere, la domanda d’obbligo: quale previsione per il 2013. Più che di previsione, Domenicali parla di obiettivi: prima di tutto sfruttare le sessioni di prova per arrivare in Australia con una macchina a posto sulla quale lavorare per migliorare e non per inseguire. Poi, cercare di far funzionare tutto al meglio per cogliere il risultato più importante. Un impegno, quello della squadra, non solo nei confronti di Azienda e tifosi, ma anche dei piloti stessi che si aspettano l’arma giusta per raggiungere il successo pieno.”

A chi pensasse che abbiamo guardato dal buco della serratura, diciamo che si sbaglia: anche se non direttamente, eravamo là e abbiamo potuto verificare lo spirito realista e positivo, non solo di un uomo, ma di una intera squadra.

Buon 2013, Ferrari.

Si ringrazia, a nome di “Passione a 300 all’ora”, il Dott. Antonio Ghini per la cortese collaborazione.

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3 Commenti su “Ferrari, la parola ad Antonio Ghini”
Griforosso dice:

Un GRAZIE e un Bravo ad Alessandro Secchi per aver raggiunto un personaggio che altri non hanno avuto la possibilità oppure l’idea di raggiungere.

AleMans dice:

Che colpo!
Bravo e grazie ad Alessandro e al Dott. Antonio Ghini per la sua disponibilità e l’Intervista maiuscola che vale più di mille altre messe assieme perchè centra in pieno le tante domande che ci poniamo noi appassionati.

🙂

Yoong dice:

Che dire… Bella sorpresa. 🙂

Finalmente ho capito del perchè non vengono disputati i test al lunedì… anche se reintroducendo il muletto si risolverebbe il problema, e anche quello di far girare i giovani, magari al venerdì e lunedì con l’auto di riserva.

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