F1 | Whiting: “Safety Car in pista per motivi di sicurezza”

F1GP CinaGran Premi
Tempo di lettura: 3 minuti
di Gianluca Zippo @GianlucaZippo
17 Aprile 2018 - 15:30
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Il Gran Premio della Cina disputato ieri presso l’International Circuit di Shanghai può essere diviso tranquillamente in due parti. La prima metà ha visto la Ferrari di Sebastian Vettel al comando, dopo una partenza non eccelsa con tanto di chiusura sul compagno di box Kimi Raikkonen, per poi cedere la leadership a Valtteri Bottas, autore di undercut che ha lasciato di stucco tutti (forse anche gli strateghi della Mercedes)

Questa prima parte finisce al giro 30, quando Pierre Gasly sperona per un misunderstanding la monoposto gemella di Brendon Hartley al tornantino. I detriti in pista spingono Charlie Whiting (su invito anche di alcuni piloti, Sainz su tutti) a mandare in pista Bernd Maylander, neutralizzando la corsa. Da questo punto in avanti comincia la seconda parte, che vedrà le Red Bull grandi protagoniste, nel bene (con Ricciardo) e nel male (con Verstappen).

A margine della gara, il direttore di gara in persona, Charlie Whiting, ha spiegato la decisione, dato che più di qualche addetto ai lavori (oltre ad alcuni piloti) ha espresso perplessità in merito. “Quando decidiamo di mandare in pista la Safety Car, lo facciamo sempre per motivi di sicurezza” – sottolinea il 66enne inglese – “Noi non badiamo al fatto che la situazione possa avvantaggiare qualcuno o meno. Il momento dell’ingresso è stato deciso individuando una fase di gara con minor traffico. Dato che i detriti erano sparsi un pò ovunque in quel punto, volevo aspettare che le vetture fossero incolonnate dietro la Safety Car per mandare in pista i marshals per toglierli di mezzo“.

Sinceramente non capisco il motivo di tutto questo polverone” – prosegue Whiting – “Dal 2015 abbiamo la Virtual Safety Car, e da 20 anni abbiamo la Safety Car. Tutti sanno che, in queste situazioni, ci sono vincitori e vinti. Se qualcuno crede che noi possiamo decidere chi avvantaggiare è completamente fuori strada. Non ne avremmo assolutamente il tempo“.

Il buon Charlie ha detto la sua anche sull’argomento ‘del giorno’, ovvero le stupidaggini commesse in pista da Max Verstappen, penalizzato con l’aggiunta di 10″ sul tempo finale di gara e la decurtazione di 2 punti sulla Superlicenza FIA. Secondo Whiting, d’ora in avanti l’olandese dovrà stare molto attento a non peggiorare ulteriormente la situazione: “I punti sulla Superlicenza servono a fare in modo che i trasgressori abituali prendano nota dei propri errori, in modo da evitare una sospensione. Max dovrà stare attento d’ora in avanti, dato che ha perso cinque punti sui dodici disponibili“.

Whiting è convinto che tutto ciò basterà a Verstappen come deterrente dal commettere altre sciocchezze e, per questo motivo, non ritiene necessario un incontro privato con lui: “Gli steward hanno svolto il proprio lavoro e non credo ci sia bisogno che io vada a parlargli di persona. Max ha sbagliato e per questo è stato punito“.

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