F1 | Vettel ci crede ancora: “Voglio lottare fino alla fine”

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di Gianluca Zippo @GianlucaZippo
20 Settembre 2018 - 15:12
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Il campionato, dopo i Gran Premi d’Italia e di Singapore, ha preso una piega ben precisa, che porta dritta a Stevenage. Lewis Hamilton, infatti, ha allungato decisamente, portando il vantaggio su Sebastian Vettel a 40 lunghezze (281 a 241); d’altra parte, anche la Mercedes ha aumentato il suo vantaggio sulla Ferrari nei Costruttori, portandolo a 37 punti (452 a 415).

Una situazione molto difficile per la Scuderia ed il suo pilota di punta, aggravata dalle roventi polemiche seguite agli ultimi avvenimenti, tra errori in pista e al muretto, oltre che alla gestione del contratto di Kimi Raikkonen. Un clima quasi da ‘caccia alle streghe’, che sembra perdere di vista il fatto che manchino ancora sei appuntamenti, con 150 punti a disposizione. Per quanto difficile con un avversario così forte e concentrato, sarebbe un delitto mollare proprio adesso.

Ed è proprio questo il Sebastian-pensiero, condensato in un’intervista rilasciata ai tedeschi di Sport Bild. “Io credo ancora nella possibilità di poter vincere il Mondiale” – dice Vettel – “Primo, posso ancora farcela, dato che ci sono già riuscito quattro volte in carriera. Secondo, perché abbiamo una monoposto pari a quella dei nostri avversari. E’ vero che il risultato ottenuto a Singapore non aiuta, ma posso ancora diventare Campione del Mondo e continuerò a lottare fino alla fine“.

Tante critiche, ultimamente, Sebastian le ha ricevute riguardo il suo stile di guida, definito inutilmente rischioso. Il tedesco, ovviamente, non è d’accordo: “Con il mio stile di guida ho vinto 52 gare e 4 titoli mondiali. Senna diceva che se non ci provi non sei un vero pilota. Ed io la penso esattamente così. Se nel 2012, ad Abu Dhabi, non avessi azzardato quel sorpasso su Button, molto probabilmente avrei perso punti e non mi sarei confermato Campione del Mondo“.

La paura di fallire? Tutti temono di sbagliare. So benissimo come tutti che, quando rischi, può capitare che ti vada male” – aggiunge il pilota della Ferrari – “Ma non devi assolutamente lasciare che la paura ti paralizzi. Posso ancora diventare Campione del mondo, è ancora tutto nelle mie mani e continuerò a lottare per questo obiettivo. Fino a quando la matematica lo consentirà“.

Vettel difende ancora una volta il team: “Il mio discorso vale anche quando si decide di optare per strategie rischiose, come ad esempio quella di Singapore. Difenderò sempre la mia squadra e la Formula 1 è uno sport di squadra, dove si vince e si perde tutti insieme. La Ferrari è diversa da tutti gli altri team, perché significa di più, perché dietro ha una nazione intera“.

Infine, Sebastian Vettel riserva un pensiero a Michael Schumacher, al quale gli sarebbe piaciuto chiedere qualche consiglio, soprattutto per gestire momenti così complicati: “Vista la sua esperienza in Ferrari, se stesse bene gli vorrei chiedere tante cose. Non per forza riguardo il modo di guidare. Gli chiederei consigli sul dietro le quinte, sul lavoro nel team e sulle politiche della Formula 1“.

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