F1 | Storia del Gran Premio del Canada

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di Francesco Ferrandino
8 Giugno 2016 - 11:00
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Il Gran Premio del Canada, prima di diventare un appuntamento abituale del Mondiale di Formula 1, ebbe un prologo durante il quale, con lo stesso nome di “Canadian Grand Prix”, vennero indicate cinque edizioni valevoli per il campionato nazionale Sport e una anche per il popolare torneo della “Can-Am”. A vincere, tra gli altri, ci sono vari nomi che hanno degnamente figurato anche in Formula 1, come Masten Gregory, Mark Donohue e Pedro Rodriguez (due volte primo con una Ferrari Sport).

Nel 1967 ecco il primo vero Gran Premio di Formula 1: si corre sul circuito di Mosport, una sorta di piccolo Nurburgring pieno di impegnativi saliscendi. La gara viene organizzata nell’ambito dell’Esposizione Universale di Montreal. Pioggia e vento flagellano quella prima edizione, vinta da Jack Brabham su Brabham-Repco. Fino al 1970 Mosport viene usata in alternanza con la pista di Mont Tremblant-St. Jovite, altro circuito molto difficile sul quale nel 1968 (vittoria di Hulme) il pilota della Ferrari Jacky Ickx si frattura una gamba alla curva “del diavolo”: il belga coglierà la sua rivincita trionfando due anni dopo, bissando il successo colto a Mosport nel 1969. Dal 1971 si torna stabilmente a Mosport. Stewart piazza una doppietta con la Tyrrell ma resta memorabile la confusione dell’edizione 1973: i cronometristi vanno in tilt per via dell’entrata in pista della prima Safety Car nella storia della Formula 1, e assegnano la vittoria alla McLaren di Revson, ma a tutt’oggi gli storici sono convinti che il reale vincitore sia Fittipaldi (vittorioso nel 1974).

Il Gran Premio non si disputa nel 1975 per via di un contenzioso tra Ecclestone (già allora padrone del Circus) e gli organizzatori. La gara sarà esclusa dal Campionato altre due volte, nel 1987 e nel 2009. Hunt vince nel 1976 dando vigore alle sue aspirazioni iridate nei confronti del convalescente Lauda. L’anno successivo, invece, Scheckter su Wolf corona con una vittoria la sua grande stagione con l’esordiente scuderia canadese, ma stavolta il titolo è già da tempo nelle mani di Lauda: è l’ultima edizione a Mosport.

Nel 1978 si corre per la prima volta sul tracciato semipermanente di Montreal e a vincere tra il tripudio della folla di concittadini è il canadese Gilles Villeneuve su Ferrari. Gilles sfiora il bis nel 1979 quando dopo un lungo duello deve cedere alla Williams di Jones, primo anche nel 1980 quando vince il Mondiale dopo aver mandato a muro il suo antagonista Nelson Piquet. Proprio il brasiliano è uno dei piloti che meglio si adattano al circuito, vincendo in totale ben tre volte: la vittoria del 1982 (nel giorno della morte di Riccardo Paletti) è la prima affermazione per il turbo BMW che equipaggia la sua Brabham (e che verrà ripetuta due anni dopo). Ma abbastanza fortuita è la vittoria del 1991, ultima di Nelson in Formula 1, ottenuta grazie all’incredibile ritiro all’ultimo giro della Williams Renault di Nigel Mansell (comunque vittorioso nell’1986 con la Williams Honda turbo).

Spettacolare l’ultima apparizione di Gilles Villeneuve davanti al suo pubblico quando, nell’edizione del 1981 (vinta dalla Ligier di Laffite, ultima vittoria per il simpatico francese), riesce ad arrivare sul podio con la sua Ferrari dominandola per gran parte della gara sull’asfalto viscido e senza l’alettone anteriore, volato via dopo una serie di contatti. La Ferrari vince il Gran Premio nel 1983 con Arnoux e poi nel 1985 con Michele Alboreto, che alimenta le speranze, poi deluse, di avere un italiano campione del mondo. Ayton Senna, due volte vincitore, manca per pochissimo il tris nel 1989 quando si ritira a pochi chilometri dal traguardo favorendo così la prima vittoria in Formula 1 di Boutsen. Montreal è il teatro del primo trionfo in carriera anche per Jean Alesi che si impose nel 1995 su Ferrari, che purtroppo resterà anche l’unico nella sofferta carriera del pilota italo-francese.

Inizia l’era di Michael Schumacher, che dopo aver vinto l’edizione del 1994 su Benetton, coglie altri sei trionfi con la Ferrari nell’arco del decennio successivo, stabilendo l’eccezionale record di sette vittorie sullo stesso circuito. Solo Hakkinen, su McLaren, nel 1999 e il fratello Ralf, su Williams BMW, nel 2001 interrompono saltuariamente la dittatura Schumi-Ferrari. Raikkonen, Button e Alonso vantano una vittoria ciascuno, ma negli ultimi anni è soprattutto Lewis Hamilton ad imporsi nell’albo d’oro vincendo tre edizioni con la McLaren Mercedes, la prima nel 2007, anno del pauroso ma fortunatamente incruento incidente di Robert Kubica. Passa un anno, e il giovane talento polacco si prende la rivincita ottenendo proprio in Canada la sua prima vittoria in Formula 1 con la BMW. Hamilton si ripete nel 2010 e nel 2012. Appannaggio di Button l’edizione 2011, mentre nel 2013 è stato Sebastian Vettel a trionfare. Particolarmente agitata, invece, l’edizione del 2014, che ha visto la prima vittoria in carriera di Daniel Ricciardo con la Red Bull, dopo aver approfittato dei guai tecnici sulle Mercedes di Rosberg e Hamilton. Proprio l’inglese è il vincitore delle ultime edizioni del 2015, 2016 e 2017, con la Ferrari tornata alla vittoria nell’ultimo Gran Premio corso al “Gilles Villeneuve” nel 2018.

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