F1 | Per Rosberg in Russia la settima meraviglia

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
1 Maggio 2016 - 17:20
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175 punti nelle ultime sette gare, 100 se ci limitiamo al 2016, sono talmente tanti da non crederci. Per chi è della vecchia guarda, e un punteggio del genere lo vedeva solo a fine anno con il vecchio sistema, il numero sembra addirittura esagerato.

Alzi la mano chi, all’inizio dell’anno, avrebbe previsto un tale inizio del campionato. Si parlava di un Rosberg favorito, al termine della scorsa stagione, dal rilassamento post titolo di Hamilton, ma queste prime quattro gare ci consegnano un Nico in forma mondiale. E’ ovviamente, ed oggettivamente, troppo presto per brindare. I 43 punti di vantaggio che separano l’attuale capoclassifica dall’attuale campione in carica possono essere tanti e pochi. Sembrano molti, ora, in una situazione che vede un Rosberg perfetto e un Hamilton falloso in partenza e sfortunato per i problemi tecnici subiti. Ma possono diventare pochissimi nel momento in cui, anche per una gara, le condizioni dovessero ribaltarsi.

La statistica è ovviamente a favore di chi ha vinto X gare all’inizio della stagione, e per la cabala perdere un titolo dopo aver vinto le prime quattro gare sarebbe a sua volta un record (poco invidiabile). Ma questa è la realtà. Rosberg, dal canto suo, non ha sbagliato fino ad ora una virgola. Fortuna o meno, ha fatto il suo lavoro al meglio ed è meritatamente in testa alla classifica supportato da una Mercedes, almeno la sua, ancora stellare. Questo inizio di stagione richiama in parte quello del 2014, nel quale Lewis aveva sofferto qualche problema, ma questa volta Nico invece di subire passivamente il vantaggio lo sta cavalcando attivamente. E’ rilassato, concentrato, sicuro, determinato. Consapevole della sua forza e della posizione di vantaggio di cui gode in questo momento.

Ricordiamo un dettaglio. Nico è un pilota poco appariscente ma molto concreto e costante. Non è quello che regala l’emozione della manovra indimenticabile, ma è quello che porta a casa praticamente sempre il massimo possibile. Nella Formula 1 di oggi questo è un requisito fondamentale per vincere. Cosa si vuole dire con questo? Che a meno di problemi tecnici anche sulla sua monoposto, da qui in avanti, il recupero per Lewis potrebbe essere molto, molto lungo.

Nel frattempo, Nico si gode le sue sette meraviglie consecutive, che lo portano a fare compagnia al suo ex compagno Schumi (nel 2004) e ad Alberto Ascari (1952/53). Ancora una, e potrebbe mettersi al secondo posto in questa speciale classifica alle spalle di Vettel, a quota 9 ai tempi della Red Bull. A suo modo è un record per un pilota che non ha mai vinto il titolo, ma non sia mai che questo possa essere l’anno buono. Di sicuro, con questa partenza, questa è forse l’occasione della vita. Ancor più che nel 2014.

La sfrutterà? Lo scopriremo solo vivendo.

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