F1 | Perché lo shootout non funziona?

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
19 Marzo 2016 - 17:00

Si voleva incrementare lo spettacolo e invece si sarà costretti a tornare indietro. Ma vediamo quali sono state le pecche di un sistema che già lasciava presagire punti oscuri e che, una volta applicato, ha portato al disastro di questa mattina.

Il traffico: con il semaforo rosso sembra di essere al casello a Ferragosto. Il tempo per un secondo giro veloce potrebbe non esserci e tutti sono costretti ad uscire immediatamente e, al tempo stesso, crearsi un varco per compiere un giro pulito.

I team piccoli sono penalizzati: i team più lenti ottengono ancora meno visibilità da un sistema di questo tipo, perché sono i primi ad essere eliminati quando ancora non è terminata la Q1.

Il taglio ogni 90 secondi: un pilota può anche avere dei parziali migliori nei primi due settori ma, se il tempo scade, è tutta fatica inutile. Allo stesso tempo, però, se a scadere è la sessione con la bandiera a scacchi, il tempo può essere completato. Perché?

Non c’è tempo per rimediare: il primo giro è praticamente quello determinante. Rientrare ai box, cambiare gomme, tornare in pista, completare un giro di lancio e compierne uno veloce richiede diversi minuti, e appunto si rischia di essere tagliati fuori mentre si sta migliorando. Se il tempo sul giro è superiore al minuto e mezzo, le cose si complicano ancora di più.

Di conseguenza, si resta ai box in Q3: l’assurdo è vedere, negli ultimi minuti, la pista completamente vuota, perché non c’è tempo fisico per girare e, piuttosto che buttare un treno di gomme, si preferisce stare ai box.

Come può essere cambiato questo format? Difficile da dire. Una nostra proposta in merito sarebbe questa:

– Una sola sessione, niente Q1, Q2, Q3.
– Il primo pilota eliminato dopo 12 minuti, successivamente ogni 3 minuti un eliminato fino ai 45 minuti di qualifiche. Chi sta finendo il giro non viene tagliato fuori dal tempo che scade.
– Dopo 45 minuti sono 12 i piloti eliminati.
– Per gli ultimi 15 minuti rimangono in 10 e questi si giocano come meglio credono la pole senza più eliminazioni.

Se questo sistema permetterebbe visibilità ai team piccoli per almeno 12 minuti, dando loro la possibilità di compiere almeno due giri veloci, ci si scontra con le esigenze televisive. Con una sessione unica non c’è spazio per le pubblicità al contrario delle tre Q.  Ma fino a quando i dettami televisivi possono influire su un evento sportivo? Inoltre, una sessione unica in caso di tempo avverso condizionerebbe i tempi sul giro andando avanti con la sessione. Ma quante qualifiche bagnate ci sono in un anno sul totale? E’ meglio assistere costantemente a scene come quella odierna o ‘perdere’ una sessione o due all’anno?

Non sappiamo come verrà aggiustato il tiro dopo quanto visto stamattina, ma se l’obiettivo è lo spettacolo a tutti i costi non aspettiamoci qualcosa di molto meglio, con il rischio appunto di arrivare a questi problemi.

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6 Commenti su “F1 | Perché lo shootout non funziona?”
Rosario Savoca dice:

Capito. Su questo punto rimango contrario. Per il resto viste le eliminazioni meglio togliere la logica Q1, Q2, Q3. Comunque sono chiacchiere al vento. Troveranno sicuramente una soluzione assurda che noi non possiamo nemmeno immaginare.

Passione a 300 all'ora dice:

Esempio, scatta il 90° secondo e ci sono tre piloti che stanno completando il giro: dalla classifica che deriva da questi ultimi tre giri, si elimina l’ultimo.

Rosario Savoca dice:

Ma se completa e va avanti viene eliminato a prescindere il pilota che gli stava davanti? Anche se quest’ultimo è anch’esso in un giro buono?

djbill dice:

Se in due settimane hanno partorito una cosa del genere, chissà come aggiusteranno il tiro in una mattina…

Passione a 300 all'ora dice:

Nel momento in cui scade un blocco da 90 secondi basterebbe far concludere il giro a chi lo sta completando. Si può gestire cronometricamente 😉

Rosario Savoca dice:

Interessante la proposta. Non condivido questo punto però: “Chi sta finendo il giro non viene tagliato fuori dal tempo che scade.”. Nel caso in cui chi finisse il giro risalisse la classifica e l’altro indiziato fosse anche lui in un giro veloce? Troppa confusione.

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