F1 | Le Pillole del GP della Cina 2017

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
11 Aprile 2017 - 14:00
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Il Gran Premio della Cina 2017 regala spunti di livello per le Pillole, tanto da invitare lo scrivente a darsi da fare in fretta per non perdere la memoria acquisita (annotata sapientemente su una Smemoranda). Dagli elicotteri che non volano a Giovinazzi che vola troppo, ecco quindi il resoconto demenziale dell’edizione Shanghaiana della F1 2017, vinta da Luigino Hamilton che è tanto contento di non avere più Rosberg tra gli zebedei che abbraccia Vettel manco fosse suo fratello.

Foto di copertina dedicata a Stoffel Vandoorne, Fernando Alonso e la Mclaren MCL32 in posa da ferma, ovvero la migliore immagine possibile in questo 2017.

Via con le Pillole:

Sebastian Vettel | Abbiamo capito che ha vinto in Australia, ma qui non è come a Masterchef che se vinci la Mistery Box poi hai il vantaggio nella prova successiva. Tradotto: non è che puoi metterti in griglia alla membro di segugio come ti pare e piace. Fortuna che quest’anno i commissari dormono per legge (che è un bene, sia chiaro!).

Valtteri Bottas | Giri bene benissimo durante i test, per due settimane viene sottolineato il tuo esordio positivo in Mercedes in Australia, nella seconda qualifica resti sotto i 2 decimi da Hamilton, e poi ti giri sotto Safety Car come un qualsiasi Coulthard d’annata. Premio baluba del giorno.

Max Verstappen | Qualcuno non deve aver avvisato il baby Jos che siamo passati all’anno 2017, quello in cui non si doveva passare nemmeno piangendo, appunto, in cinese. Nove posizioni recuperate al via, che manco al livello principiante su GP2, e sverniciata al compagno con Ciaone al DRS. Prodigio sempre più abbagliante.

Antonio Giovinazzi | A Martina Franca il significato di “esordio con botto” è spesso travisato. Effettivamente, dopo esser stato preciso preciso a Melbourne, Antonio ha ripagato la cittadinanza col botto vero. Per scusarsi del ritardo, addirittura doppio, nello stesso punto per dimostrare di essere puntuale quasi come uno svizzero.

L’Ingegnere di Bottas | Momento di ilarità via radio quando l’ingegnere del nuovo pilota Mercedes lo chiama per sbaglio Nico, preso da un momento di nostalgia. E dire che Nico non è che si girasse da solo con la Safety Car… E pensate se, con un altro giro di meccanici, il malcapitato avesse chiamato Lewis col nome del suo ex amico-compagno!

No elicottero? No party | Nel senso che non si parte, ovviamente. Si scoprirà più avanti che la Honda, pur di testare in preda alla disperazione, ha fatto montare clandestinamente le sue PU sugli elicotteri in giro per gli autodromi. Il risultato è che i piloti dei velivoli hanno paura di girare vista l’affidabilità. Altro che maltempo e nebbia.

Lance Stroll | Zero punti in Cina per il giovane canadese. Questa volta il pastrocchio è in condivisione con Perez, che sbattendolo fuori pensa “tanto lo fa già da solo, una volta in più vuoi che se ne accorga qualcuno?!” Una domanda sorge spontanea: papà Lawrence, ma un bel gommone stile autoscontri con cui avvolgere la Williams no?! Chi paga? Tu, ovviamente.

Carlos Sainz | Si presenta in griglia con le slick sul bagnato e al via rischia di essere centrato da chiunque, Medical Car al seguito compresa, e già qui l’ignoranza regna sovrana. Fantastico poi quando, nel tentare di rientrare in pista dopo un testacoda, va a sbattere col posteriore e continua a ruotare da solo come una trottola per una mezz’ora buona. Nonostante tutto, va pure a punti.

Nico Hulkenberg | Con la scusa che i commissari da quest’anno sono di manica larga, il buon Nico pensa bene di fare lo zarro di periferia sorpassando cani e porci sotto VSC prima e SC dopo, prendendosi l’equivalente sportivo di quattro ritiri di patente e sei ergastoli. Nico, i taxi non sono più gialli che puoi fare come ti pare…

Fernando Alonso | Presenze mistiche aleggiano in quel di Shanghai: non sono allucinazioni ma i santi tirati giù da Nando quando, appena dopo aver spremuto quei 12 secondi la Mclaren per difendersi da Sainz, sente i pezzi cadere dal posteriore che manco un lego lanciato su un muro. Altro che Samurai, a breve laurea honoris causa in pazienza infinita.

“Il 2017 un disastro per i sorpassi” | Così recitava gran parte dell’addettame ai lavori prima dell’inizio del mondiale. Eppure in Cina s’è visto di tutto. Staccate a ruote fumanti, all’interno, all’esterno, toccate e quant’altro. Almeno tre o quattro sorpassi degni di nota, ognuno di quali offusca tutti quelli visti negli ultimi sei anni col DRS. Era ora.

Fernando Alonso (2) | Viene superato da un lampo che capisce, in qualche modo, essere Bottas, e chiama via radio sostenendo che forse la macchina del collega ha qualche problema. La Nando Compilation si impreziosisce di un nuovo, meraviglioso capitolo.

Al prossimo appuntamento con le Pillole.

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