F1 | Lauda ad un passo dal decesso prima del trapianto

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Gianluca Zippo @GianlucaZippo
10 Agosto 2018 - 13:05
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Niki Lauda se l’è vista davvero brutta. Per fortuna, il trapianto di polmone, al quale si è sottoposto nei giorni scorsi presso l’Ospedale Universitario di Vienna, per curare una grave infezione polmonare patita durante un soggiorno ad Ibiza, è andato bene, così come sta procedendo per il verso giusto anche il decorso post operatorio.

E’ stata la stessa struttura viennese, con un comunicato stampa emesso nella giornata di ieri, a confermarlo: “L’AKH Vienna e la MedUni Vienna sono molto soddisfatte dei progressi fatti finora da Niki Lauda dopo il trapianto polmonare, e il paziente è sulla via del recupero. Chiediamo di comprendere il fatto che non possiamo divulgare notizie più dettagliate sulla sua salute, dovendo difendere la privacy dei nostri pazienti. Invitiamo dunque i media ad una conferenza stampa con medici esperti di trapianti di polmoni“.

Gli stessi, però, hanno rivelato quanto critico fosse il quadro clinico del tre volte Campione del Mondo nei giorni immediatamente precedenti il trapianto. Autosport.com ha riportato le dichiarazioni in primis di Marco Idzko, dirigente del reparto di pneumologia, e di altri suoi colleghi, molto utili per ricostruire la situazione. Secondo quanto afferma il Dottor Idzko, Lauda versava davvero in imminente pericolo di vita.

Il signor Lauda soffriva di una cosiddetta alveolite emorragica” – spiega il Dottor Idzko – “Questa è un’infiammazione degli alveoli, ovvero le sacche d’aria all’interno dei polmoni, che è stata accompagnata da un’emorragia nel tessuto polmonare e nel tratto respiratorio“. Dopo essersi ammalato, Lauda ha ricevuto una terapia immunosoppressiva, la quale ha migliorato decisamente la sua situazione respiratoria.

A questo punto, però, è subentrata una malattia polmonare acuta, comportando il fatto che le cellule immunitarie nel sangue sono migrate nei polmoni del presidente non esecutivo di Mercedes, ed hanno attaccato il tessuto proprio lì. “Questo alla fine porta alla distruzione ed alla perdita del tessuto polmonare funzionale e il paziente non è più in grado di assorbire abbastanza ossigeno attraverso i suoi polmoni. Uno scenario che comporta un alto tasso di mortalità“, ha proseguito il Dottor Idzko.

La parola passa quindi al cardiologo Gottfried Heinz: “Sfortunatamente, dopo 10 giorni di terapia intensiva, a causa di un rapporto di ossigenazione critico, la terapia è aumentata. Abbiamo dovuto eseguire una sostituzione meccanica del polmone, un ECMO, ovvero un’ossigenazione della membrana extracorporea“. Questo evolversi degli eventi ha portato Lauda in una situazione talmente grave da avere pochi giorni di vita, se non si fosse intervenuti tempestivamente con un trapianto. Vista la gravità del suo quadro clinico, Niki è stato quindi subito inserito nell’apposita lista trapianti, venendo sistemato in posizione elevata.

Potevamo presumere che gli sarebbe stato assegnato un organo adatto nello spazio di pochi giorni. Il tempo medio d’attesa, infatti, è di cinque giorni in questi casi” – ha aggiunto il chirurgo toracico Konrad Hotzenecker, che ha eseguito il trapianto giovedì scorso, insieme a Walter Klepetko e alla sua squadra – “Il polmone ha un’eccellente funzione primaria, quindi siamo stati in grado di rimuovere il supporto circolatorio in sala operatoria. Il polmone ha ripreso bene la sua funzione“.

Tornando al percorso di recupero di Lauda, il direttore del reparto di chirurgia, Christian Hengstenberg, esprime tutta la sua soddisfazione: “Possiamo dire che il paziente è sopravvissuto in maniera eccellente e che poteva essere estubato dopo appena 24 ore. Questo è molto importante per noi e per l’intero processo di guarigione. Il paziente è completamente cosciente e tutto sta funzionando correttamente“. Sui tempi effettivi di dimissioni, i medici non si sbilanciano. In condizioni normali, viene indicato un periodo dalle due alle tre settimane. Nel caso di Lauda, però, ci potrebbe volere più tempo, anche perché l’austriaco è impegnato in un intenso programma di fisioterapia, anche sotto l’aspetto respiratorio, oltre a dover assumere numerosi farmaci.

Sulle aspettative di qualità della vità post trapianto, infine, si è espresso il Dottor Walter Klepetko: “Le attività future non dovrebbero differire in modo importante rispetto a quelle precedenti, se tutti andrà per il meglio. La situazione è tale che ci aspettiamo davvero che possa tornare ad una vita normale. Solo il tempo, però, ci dirà se raggiungeremo il nostro obiettivo“.

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