F1 | I giri speciali di Daniele Spagnuolo

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
17 Marzo 2016 - 10:00
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Daniele Spagnuolo è un giovane appassionato di F1 che ha avuto la bella e suggestiva idea di far girare due dei suoi modellini (e non di due piloti a caso)… Su delle piste vere e proprie. Se vi siete persi questo suo progetto, che ha avuto un bell’impatto sui social network, andate a dare un’occhiata al suo sito. Intanto, abbiamo raggiunto Daniele per fargli qualche domanda al riguardo.

Ciao Daniele, grazie per aver accettato quest’intervista! Prima di tutto, vuoi presentarti ai nostri lettori? Chi è Daniele Spagnuolo e come e quand’è nata la tua passione per la F1?

Ciao e grazie a te per l’opportunità che mi hai dato, per me è un grandissimo onore. Sono un ragazzo di 28 anni che vive di corse e di forme d’arte da quando era piccolino, quotidianamente.

La passione per la F1 è sbucata da molto piccolo: il rombo dei motori mentre i miei genitori mi portavano in Autodromo, all’ingresso di Biassono, quando avevo già 5 anni è un ricordo molto nitido; ad 11 anni ho iniziato a frequentare attivamente l’Autodromo a ogni evento con gli amici dei tempi, specialmente Max, appassionatissimo tifoso di Schumacher: nello stesso anno ho scoperto il karting, sempre grazie a lui, e nel giro di pochissimo ho iniziato a girare… Ho fatto qualche gara, nel 2012 mi sono qualificato alla finale per amatori Red Bull Kart Fight a Siena, giro ancora per passione ogni tanto ma nulla di più perchè servono davvero molti soldi..

Chi è il tuo pilota di F1 preferito? Passato e presente. Puoi nominarne anche più di uno, se ti va.

Partiamo da oggi: Lewis Hamilton. Velocissimo, una personalità che si nota, ma ciò che ha fatto scoccare la scintilla è stato l’averci a che fare a Monza nel 2008, nel paddock, durante i test estivi. Racconto una rapidissima chicca: avevo avuto un pass a sorpresa al mattino, così ho girato per il paddock tutto il giorno. Ho aspettato Hamilton nel retrobox McLaren a fine pomeriggio, per riuscire a fargli qualche scatto e strappargli un autografo.

Quando è arrivato ha dimostrato una enorme disponibilità con chiunque, si è intrattenuto a lunghissimo con una spontaneità che mi impressionò molto. Mi sono incamminato fuori dal paddock, soddisfatto, mentre lui era ancora accerchiato dalla folla. Ero ormai sul viale esterno, da solo verso le 19, davanti al bar dell’Autodromo, quando ho riconosciuto l’auto su cui viaggiava Lewis passarmi accanto: l’ho salutato ad alta voce alzando la mano, lui per tutta risposta… Ha abbassato il finestrino, ha tirato fuori la mano per rispondere al saluto, ha suonato il clacson e se n’è ripartito. Non scontato, decisamente alla mano come atteggiamento! Lo stesso atteggiamento lo rivedo ogni anno, quando si intrattiene coi suoi tifosi al mattino e alla sera fuori dal paddock.

Il pilota del passato: Ayrton Senna, un idolo assoluto e indiscutibile, per quanto per questioni di tempo io l’abbia vissuto molto brevemente. Completo, velocissimo, perfezionista, intelligente, sensibile, con un carisma immenso. Un campione completo, che ancora oggi viene amato da moltissime persone proprio per questo.

In questi ultimi anni, la F1 sta cercando di aprirsi ai tifosi, e sta cercando di tornare a essere “più appetibile”, anziché più “cervellotica”; ciò, però, ha portato anche a un continuo cambio di regole, non ultimo, un cambio di format di qualifiche che non sembra incontrare il favore dei piloti… Puoi darci un parere da appassionato?

È solo la mia opinione: il nuovo format di qualifiche è arrivato talmente poco tempo prima che verrà capito da tutti soltanto dopo averlo visto in opera. Riguardo ai pareri in merito, c’è da considerare che sicuramente mischierà le carte in tavola in molte occasioni raggiungendo l’obiettivo per cui è nato. Per questa F1, comunque, servirebbe ciò che da tanti viene proposto da tempo: sicuramente oggi il suo DNA è l’esclusività, ma un avvicinamento al pubblico è possibile a mio parere se i costi permettono a tutti di vedere un GP e se in pista c’è lotta vera.

Parliamo ora del tuo bellissimo progetto delle foto dei modellini nei circuiti. Com’è nato precisamente? E cosa ti ha spinto a farlo?

Intanto, grazie per il “bellissimo”! L’idea mi è venuta una sera di quest’inverno, in cui ho iniziato a sovrapporre delle monoposto di Ayrton Senna alle foto che ho scattato durante le prove libere a Monaco un anno fa; l’effetto visivo era molto, molto suggestivo… Così mi sono detto che, non appena ne avessi avuto modo, portare un modellino fisico e poterlo mettere in traiettoria con le proporzioni corrette e liberamente, a mani libere, poteva essere un’idea interessante, forse: non ero assolutamente sicuro di cosa sarebbe venuto fuori, se le fotografie sarebbero risultate realistiche o no, se sarei riuscito a ottenere delle proporzioni corrette (i modellini sono molto piccoli, in scala 1:43), se avrebbero evocato qualcosa di suggestivo riguardandole oppure no. L’unica cosa certa è che era tutto fatto per me stesso, da postare sui miei social media se fossero state carine. La motivazione principale, quindi, stava nel poter far rivivere qui e oggi delle auto e dei piloti che non abbiamo più modo di apprezzare nei circuiti, giocando con la fantasia e la suggestione.

Ti aspettavi quest’impatto sui social network? Come l’hai gestito?

Non mi aspettavo di certo un impatto simile! L’ho gestito con uno stupore sempre crescente, che non è mai svanito. Quando l’Instituto Ayrton Senna mi ha scritto per comunicarmi che le foto sarebbero state archiviate al Memorial Ayrton Senna di San Paolo, chiedendomi il permesso di pubblicarle sul web, non riuscivo a crederci! Ogni singola parola positiva, ogni complimento ricevuto sui social mi ha talmente colpito da mettermi in imbarazzo, dato che non mi aspettavo di certo dei complimenti e il fatto che fosse uscito tutto in modo spontaneo da una mia idea mi ha messo davvero in difficoltà, mi sono sempre chiesto perchè meritassi dei complimenti.

La cosa che mi ha fatto più felice, comunque, è l’aver raggiunto così tante persone appassionate trasmettendo anche a loro questa “illusione ottica”, l’aver riportato dei grandissimi come Ayrton o Schumacher tra le curve di Monaco e Monza, praticamente per gioco.

Abbiamo anche letto che non sono mancate cattiverie gratuite e polemiche sterili per questa tua idea e l’impatto che ha avuto sui Social Network. Cosa ne pensi?

Penso che fosse prevedibile; ogni idea incontra opinioni favorevoli e sfavorevoli, e la lezione da trarne è che bisogna accettare il fatto di non poter piacere a tutti. È perfettamente normale!

Dopo Senna a Montecarlo, ecco Schumacher sulla sua Ferrari a Monza: l’idea di omaggiare Schumi ti è venuta in mente dopo “esser finito sotto i riflettori”, oppure il tuo progetto iniziale prevedeva già una serie di omaggi?

L’idea dell’omaggio a Schumi è nata prima del secondo omaggio a Senna in Autodromo a Monza: dopo aver realizzato che l’idea di mettere i modellini in traiettoria aveva un buon risultato visivo, mi sono detto che potevo riproporre l’idea – seppure in modo limitato, solo dove ci tenessi davvero. E Schumacher mi è venuto in mente immediatamente. Perchè ogni volta che metto piede in Autodromo, o che mi capita di vedere un video della sua Ferrari a Monza, mi tornano in mente infiniti ricordi della folla rossa che per anni, a Monza, non aspettava altro che vedere quella Rossa con quel casco rosso uscire dalla pit lane ed entrare in pista per alzarsi in piedi ed entusiasmarsi.

Non parliamo delle vittorie. Lui, da solo, è stato l’anima di Monza e ha trascinato molte migliaia di persone al Gran Premio d’Italia: oramai, io, identifico il GP di Monza con Schumacher. Perchè quello che ho vissuto in tutta la sua era è stato veramente eccezionale, si è creato un legame unico tra il Gran Premio di casa per la Ferrari e per Schumi e Monza stessa.

A questo punto, è inevitabile che io ti chieda se hai altri tributi in mente… Che suppongo tu non voglia svelare, per non rovinare la sorpresa a tutti, dico bene?

Ho qualche idea, diciamo che sono molto poche e ponderate fino in fondo: ho una buona collezione di modellini, ma non ho di certo intenzione di fotografarli tutti, o quasi.. è la stessa ragione per cui scatto pochissime fotografie, anche quando viaggio: voglio che raccolgano delle sensazioni, che evochino qualcosa, che comunichino qualcosa di preciso.

Il Mondiale di F1 2016 è alle porte: facci un tuo pronostico.

Il pronostico è qualcosa di importante… Ma da parte mia ciò che credo è che rispetto alla scorsa stagione ci sarà sicuramente lotta per le posizioni di testa. È vero che nei test pre-stagionali non sono emersi i valori assoluti e alcuni team non abbiano voluto svelare il loro massimo potenziale, ma la sensazione è che per le posizioni di testa la sfida sarà aperta e saremo tutti sorpresi. Mi incuriosisce molto anche vedere cosa succede alle spalle di Mercedes e Ferrari, in particolar modo mi chiedo come si posizioneranno Williams, McLaren con gli sviluppi attesi a Melbourne e Haas.

Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato, ti auguriamo buona fortuna con questo tuo bellissimo progetto, e ti auguriamo che tu possa portarlo avanti con la semplicità e la sincerità che lo ha contraddistinto.

Ringrazio moltissimo voi, per me è un onore ricevere queste attenzioni, tanto quanto lo è il far piacere ad altri appassionati di corse! Un saluto enorme!

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