F1 | Hamilton preoccupato dal calo di ascolti dei GP: “E’ terribile”

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Gianluca Zippo @GianlucaZippo
7 Marzo 2019 - 12:39
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Rispetto alla sua epoca d’oro, televisivamente parlando (ovvero anni ’90 e primi anni 2000), è un dato di fatto che la Formula 1 ‘vanti’ numeri nemmeno paragonabili. In Italia, per esempio, se durante l’era Schumacher sulla tv di Stato si poteva giungere anche a passare i 10 milioni di spettatori in determinate gare, rendendo la Formula 1 uno sport con un seguito paragonabile ad eventi a rilevanza mondiale come Olimpiadi Estive e Mondiali di Calcio, da quando ha fatto il suo ingresso Sky i numeri sono drasticamente calati.

Se dal 2013 al 2017 la politica della doppia trasmissione, metà campionato in esclusiva Sky e un’altra metà con diretta in chiaro sulla Rai, aveva bene o male attutito la caduta, da quando è subentrato il monopolio dell’emittente di Rupert Murdoch (dalla passata stagione) i numeri sono giocoforza calati ancora. La media nel corso della stagione ha oscillato tra i 2.5 e i 3.5 milioni di spettatori. Emblematico il dato riferito al GP d’Italia, l’unico trasmesso anche dalla Rai, che ha avuto 5.5 milioni di spettatori medi e una punta addirittura di 9.7 milioni di spettatori unici. Segno evidente di quanta ‘fame’ di Formula 1 ci sia ancora in giro.

Nel Regno Unito è successa praticamente la stessa cosa, con Sky UK subentrata allo stesso modo in regime di diretta esclusiva. Una situazione che preoccupa Lewis Hamilton al quale, in una recente intervista, sono stati sottoposti alcuni numeri. Nello specifico, il Gran Premio del Brasile 2008, quello che gli assicurò in maniera assolutamente rocambolesca il primo titolo, venne visto da 8.9 milioni di persone; lo scorso anno, a seguire il Gran Premio del Messico, al termine del quale Lewis si è laureato per la 5° volta Campione, c’erano sulla Pay TV appena 1.28 milioni di spettatori.

Numeri definiti inaccettabili dal nativo di Stevenage: “Non ero a conoscenza di questi numeri, ed è terribile, sia in generale che dal punto di vista del business. Io sono cresciuto guardando i Gran Premi sulla BBC, e ho ricordi fantastici. Non è il mio lavoro trovare risposte alla situazione delle Pay TV, ma quel che posso dire è che, al giorno d’oggi e con tutto quello che la gente ha da pagare in casa, sborsare anche per la tv sia una spesa insostenibile, ridicola“.

È un peccato che i fan non riescano a seguire assiduamente, perché più persone ci sono, migliore è lo sport. Più ci saranno blocchi, più la situazione peggiorerà. Di certo, con l’economia attuale, i numeri non cambieranno a breve, sono tempi difficili per tutti” – aggiunge Hamilton – “Ma anche in questo caso non c’è nulla che io possa fare. Io posso solo incontrare i fan durante i weekend di gara e sfruttare queste occasioni per rapportarmi con loro“.

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