F1 | GP Giappone, la gara dei primi 10

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Valentino Lui
11 Ottobre 2016 - 10:30

Segue l’analisi dei primi dieci piloti all’arrivo del Gran Premio del Giappone.

1. Nico Rosberg. Buona partenza per il pilota tedesco della Mercedes che, grazie all’errore del compagno di squadra Lewis Hamilton, arriva alla prima curva senza particolari problemi. Impiega qualche giro a scaldare bene le gomme per poi guadagnare costantemente su Verstappen in modo da avere un margine di sicurezza. Tuttavia non riesce mai a creare un distacco veramente importante, cede la testa della corsa solo in occasione delle due soste ai box. Nell’ultimo stint di gara perde terreno, anche per gestire una PU ormai con diversi KM alle spalle, sul pilota olandese e su Hamilton ma ciò non gli impedisce di cogliere la sua prima vittoria a Suzuka.

2. Max Verstappen. Scatto al via in linea con quello di Nico Rosberg e non trovandosi Hamilton davanti si mette subito all’inseguimento del pilota tedesco. Già dopo pochi giri comincia a soffrire di usura degli pneumatici, quindi è costretto ad anticipare leggermente la prima sosta. Rientra dai box in 6a posizione ma recupera senza particolari problemi, però anche alla fine della seconda parte di gara accusa problemi agli pneumatici e si ferma al 28° giro. Nelle ultime 10 tornate subisce il ritorno di Hamilton ma con una difesa molto decisa all’ultima chicane del penultimo giro costringe l’inglese all’errore difendendo il secondo gradino del podio.

3. Lewis Hamilton. Partenza disastrosa del pilota inglese che alla prima curva si ritrova già in 8a posizione e, nonostante la sua Mercedes, non riesce ad avere subito ragione dei piloti di fronte a lui. Grazie ai pit-stop dei suoi avversari si ritrova a condurre la gara per il giro prima del suo rientro ai box e sfruttando il traffico in cui si ritrovano Raikkonen e Ricciardo rientra davanti a loro. Si libera agevolmente delle due Williams e si mette all’inseguimento di Sebastian Vettel. Grazie alla sosta ritardata di quest’ultimo accumula il tempo necessario per guadagnare la posizione sul ferrarista. A fine gara tenta di attaccare Verstappen per la seconda posizione ma un errore all’ultima chicane gli preclude la seconda posizione.

4. Sebastian Vettel. Grande spunto alla partenza del pilota Ferrari che però, complice l’avvio a rilento di Hamilton, non riesce a guadagnare tante posizioni. Dopo il grande sorpasso su Ricciardo alle 130R passa anche Perez sul rettilineo del traguardo, andando ad occupare il terzo posto virtuale. Grazie ai pit-stop di Rosberg e di Verstappen si ritrova per due volte al comando della gara ma la diversa strategia che attua alla seconda sosta, con uno stint più lungo per poi montare le Soft, lo penalizza facendolo rientrare alle spalle di Hamilton. Nonostante le gomme Hard montate da quest’ultimo, non ha l’opportunità di impensierirlo e di provare a salire sul podio.

5. Kimi Raikkonen. Partenza molto accorta del pilota finlandese che evita contatti al via passando solo Hamilton e in seguito Hulkenberg prima della prima sosta ai box, dopo la quale rientra in 11a posizione in mezzo al traffico. Nonostante il doppio sorpasso ancora su Hulkenberg e su Palmer, non è in grado di difendere la posizione su Hamilton. Prima della seconda sosta, molto anticipata, risale fino al 6° posto, che poi riguadagna con le soste delle due Force India. Infine ne recupera un’altra quando Ricciardo rientra per il secondo pit-stop. Nonostante il recupero dell’australiano con coperture nuove il finlandese lo mantiene a distanza di sicurezza.

6. Daniel Ricciardo. Dopo una buona partenza, il pilota australiano perde subito la 4a posizione a vantaggio di Sebastian Vettel e, soffrendo degli stessi problemi del compagno di squadra, rientra ai box già al 9° giro. Sprofondato a centro gruppo riesce a uscire dal traffico salendo fino al 5° posto poche tornate prima della sua seconda fermata ai box. Tuttavia il pit-stop molto lento non gli permette, una volta rientrato in pista, di recuperare ed attaccare Raikkonen per la 5a posizione finale.

7. Sergio Perez. Per la seconda gara consecutiva il pilota messicano è autore di un ottimo avvio di gara, tuttavia è costretto a cedere il passo già dopo pochi giri ai piloti al suo inseguimento: prima Vettel, poi Ricciardo e Raikkonen. Mette in atto una strategia a due soste che gli permette di recuperare le posizioni perse dopo la prima con gomme Hard, in particolare sono i sorpassi compiuti su Massa e Bottas che permettono alla Force India di rafforzare il quarto posto nel mondiale costruttori. A fine gara, con le coperture Medie, mantiene il vantaggio sul compagno di scuderia e proprio sulla coppia delle Williams per portare a casa il 7° posto.

8. Nico Hulkenberg. Ottimo spunto anche per l’altro pilota della Force India, però come il suo compagno di squadra è obbligato quasi subito a lasciare strada a Raikkonen e ad Hamilton. La strategia identica rispetto a quella di Perez non gli permette di battagliare con il messicano, ma riesce comunque a mettersi alle spalle senza nessun problema le due Williams di Massa e di Bottas.

9. Felipe Massa. Partenza difficoltosa per il pilota brasiliano che perde subito 2 posizioni, ma la scelta di partire con le gomme Medie all’inizio lo premia permettendogli di risalire fino al 5° posto. Però dal 14° giro in poi subisce i sorpassi di tutti i piloti con gomme più fresche scendendo fino all’11° piazza al momento del suo unico stop in cui monta pneumatici Hard. Nell’ultimo stint di gara approfitta delle soste dei piloti davanti a lui per risalire fino in 9° posizione superando anche il compagno di squadra Bottas.

10. Valtteri Bottas. Scatto e prima parte di gara analoga a quella del compagno di scuderia Massa a cui però rimane davanti. Ritarda di due giri l’unico pit-stop rispetto al pilota brasiliano e la differenza tra le Medie, poco efficaci a Suzuka, e le Hard montate da Massa, costa al pilota finlandese la posizione sul compagno di squadra, con il quale condivide la strategia ad una sola sosta. Nell’ultima parte di gara rimane sempre molto vicino al brasiliano senza però mai impensierirlo, anzi nelle ultime 5 tornate deve stare attento al ritorno di Romain Grosjean che però non riesce ad attaccarlo.

Segue l’infografica Pirelli sugli stint dei vari piloti.

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