F1 | Franz Tost: “Non accetterei un calendario con meno di 20 gare”

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di Gianluca Zippo @GianlucaZippo
15 Ottobre 2018 - 10:28
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Nei giorni scorsi, tra le altre cose, il World Motor Sport Council ha reso pubblica la versione ufficiale del calendario 2019 del Mondiale di Formula 1. Ventuno gare come in questo 2018, con inizio il 17 marzo 2019 in Australia e conclusione il 1° dicembre 2019 ad Abu Dhabi (appena la quarta volta nella storia con gara conclusiva nel mese finale dell’anno); cinque saranno i back-to-back, mentre non c’è più il triple header, ovvero le tre gare consecutive.

Con l’avvento di Liberty Media, ancor più che nella parte finale del regno di Bernie Ecclestone sembra aumentata la volontà di ampliare ancora gli orizzonti del Mondiale, incrementando ulteriormente il numero di appuntamenti previsti. E’ risaputo che, nell’arco di pochi anni, i nuovi proprietari della Formula 1 abbiano intenzione di portare i Gran Premi fino ad un massimo di 25.

Nel 2020 pare altamente probabile l’ingresso di un nuovo Gran Premio asiatico, quello del Vietnam, mentre proseguono le trattative, soprattutto a livello locale, per rendere realtà anche il Gran Premio di Miami il quale, nelle intenzioni di Carey&co, dovrebbe veder la luce anch’esso nel 2020. E non è da escludere il ritorno dell’Olanda, sotto la spinta dell’effetto Verstappen, con trattative anche in questo caso (almeno in apparenza) a buon punto.

Questi tentativi di allargamento del calendario, però, spaventano non poco i team, dal punto di vista sia logistico che finanziario. Cyril Abiteboul c’è andato pesante, auspicando un taglio netto che vada a ridurre  il numero di gare ad un livello stile anni ’80-’90, ovvero 16 al massimo. Meno drastico Chris Horner, che vede nell’attuale numero (21) il punto di saturazione.

Un libro può avere tanti capitoli, ma andando oltre un certo punto supererai ciò che è rilevante” – spiega il team principal Red Bull – “Scendere a 15 o 16 gare, come proposto da Abiteboul, credo sia sbagliato, essendo un numero troppo basso. Ma 21 penso sia il massimo. E’ dura per tutti, per gli uomini del team e per tutto il personale coinvolto. Il fatto però che ci siano così tanti paesi che vogliono ospitare la Formula 1 lo reputo un aspetto molto incoraggiante, che dovrebbe fornire a chi già ospita un Gran Premio un elemento di competizione naturale“.

Anche Frederic Vasseur, team principal Sauber, vorrebbe una diminuzione delle gare presenti in calendario: “Stiamo perdendo l’eccezionalità dell’evento. Più gare ci sono, più tutti si abituano. Ad un certo punto bisogna salvaguardare il lato eccezionale delle gare. Per me il calendario attuale è un pò troppo corposo, ma non posso fare altro che rispettarlo. Di certo l’anno prossimo non mi fermerò dopo 18 gare“.

Ad andare alquanto controcorrente, però, è il team principal della Toro Rosso. “A mio modo di vedere, il problema attuale non risiede nel numero di gare, ma nella qualità dello spettacolo che offriamo. Se hai 15 gare noiose, gli spettatori non ti seguono più. Io credo che il numero giusto sia almeno di 20-22 gare“, ha osservato Franz Tost.

Non dobbiamo poi dimenticare che la Formula 1 è uno sport globale e, per rimanere tale, ha bisogno di un certo numero di gare. Non accetterei per niente di scendere sotto le 20 gare. Un anno è composto da 52 settimane, perciò ne abbiamo di tempo a disposizione“, ha concluso il manager austriaco.

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