F1 | Ecco cosa è successo davvero tra Verstappen ed Ocon

AnalisiF1GP BrasileGran Premi
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
13 Novembre 2018 - 13:30
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L’incidente tra Esteban Ocon e Max Verstappen che ha tolto a quest’ultimo la possibilità di vincere il Gran Premio del Brasile, è solo il finale di un episodio durato in realtà alcuni minuti. Da quando, cioè, il francese della Force India è rientrato ai box per la sosta al termine del suo 40° giro, per iniziare poi il 41°.

Per ricostruire l’episodio ci viene in aiuto il cameracar della monoposto del francese, la quale riprende tutta la scena dal momento della sosta fino a quello dell’incidente con la Red Bull. Andiamo quindi a rivedere il tutto.

Ocon rientra ai box per cambiare gomme passando dalle Soft (gialle) alle Supersoft (rosse). Il pit è particolarmente lento, circa sei secondi.

Questo gli crea un problema perché al momento del ritorno in pista, tra curva tre e curva quattro, sulla destra appare la Red Bull di Max Verstappen che lo doppia. Senza il ritardo nella sosta la Force India sarebbe tornata in pista con l’olandese alle spalle. Sulla sinistra si nota il pannello blu luminoso con l’indicazione “31”, il numero di gara di Ocon, che segnala al francese l’arrivo del leader della gara.

Verstappen si trova nel corso del suo 42° giro (il 41° per Ocon). L’olandese allunga e si allontana davanti alla Force India all’inizio del tratto misto. La monoposto del francese, però, è su gomme più fresche e performanti e dopo poche curve riesce a mantenere il ritmo dell’olandese, in quel momento in testa su gomme soft, ed addirittura ad riavvicinarsi.

Già al termine del primo giro, nel quale più volte si vedono accesi i pannelli blu, la Force India sfrutta DRS e potenza del motore Mercedes per accorciare in modo deciso alla Red Bull dell’olandese, tentando timidamente di farsi vedere all’interno alla fine del rettilineo di partenza.

In fondo al rettilineo opposto, tra curva tre e curva quattro, Ocon si fa ancora minaccioso alle spalle di Verstappen all’interno della traiettoria. Questa volta i pannelli luminosi sono spenti.

Nel tratto misto la Red Bull resta agevolmente davanti ed arriviamo, quindi, al termine del 43° giro / inizio del 44°.

La Force India è leggermente più vicina rispetto al giro precedente all’uscita dell’ultima curva, ma ancora a debita distanza dalla Red Bull all’altezza dell’ingresso della Pitlane.

Eppure, grazie ancora al DRS e all’evidente differenza di potenza tra PU Mercedes e Renault, Ocon in circa cinque secondi arriva come una fionda all’esterno della Red Bull al termine del rettilineo, affiancandola e mettendo davanti il muso.

L’olandese, dopo aver difeso l’interno, vistosi scavalcato all’esterno dalla Force India doppiata allunga la staccata e si riporta con mezza macchina davanti, ricomparendo sulla sinistra nell’immagine del camera car.

È a questo punto che si compie il fattaccio. Il francese, ripetiamo da doppiato, qui dovrebbe alzare il piede lasciando sfilare il leader della gara ed invece accelera nuovamente tra l’uscita di curva uno e l’ingresso di curva due, riaffiancandosi inaspettatamente alla Red Bull. Azione che sarebbe giustificabile, sebbene al limite, solo se i due fossero in lotta per la posizione.

Verstappen, pensando forse che Ocon abbia desistito, chiude l’ingresso di curva due. Considerata la posizione delle monoposto nel frame precedente è plausibile che dallo specchietto di destra l’olandese non abbia proprio visto la Force India, dando erroneamente per scontato che sia ormai alle spalle.

È comunque troppo tardi perché la traiettoria è impostata per entrambe le monoposto ed il contatto è inevitabile.

La ruota anteriore sinistra della Force India colpisce, danneggiandolo, il fondo della Red Bull. Successivamente viene a contatto con la posteriore destra della RB14 e, facendo quasi da perno, manda entrambe le monoposto in testacoda. 

Il resto è storia con i 10 secondi di Stop&Go inflitti ad Ocon durante la corsa, i team radio di fuoco al termine, gli spintoni vari alla procedura del peso e, infine, la decisione dei commissari nei confronti dell’olandese.

Questo è quanto.

Ricordiamo che i piloti doppiati sono autorizzati a sdoppiarsi dal leader nel caso in cui siano più veloci. Ocon appena uscito dai box con gomme fresche lo era e, dal punto di vista regolamentare, aveva tutto il diritto di superare Verstappen. Anche se, è giusto ricordarlo, probabilmente pochi giri dopo le gomme Supersoft avrebbero iniziato a perdere prestazione con un probabile nuovo doppiaggio da parte dell’olandese.

Il fatto che Ocon avesse il diritto regolamentare di sdoppiarsi, comunque, non giustifica soprattutto le fasi finali della manovra, con una forzatura tra curva uno e due inadeguata soprattutto nella condizione di doppiato. Negli anni si sono infatti viste diverse azioni simili in quel punto ma sempre tra due piloti in lotta diretta per una posizione. Tanto che, per ritornare ad un leader eliminato dal contatto con un doppiato, bisogna tornare alla gara del 2001 proprio in Brasile, dove papà Jos Verstappen vestì i panni dell’esecutore ai danni di Juan Pablo Montoya.

Per quanto riguarda Verstappen figlio, invece, il voler mantenere con forza la posizione di fronte ad un’auto doppiata è costato caro. Questa esperienza probabilmente gli insegnerà a non dare per scontate certe dinamiche, sebbene l’episodio sia davvero speciale. 

Lasciamo da parte volutamente le ipotesi di complotto, anche se è giusto ricordare che il rapporto tra Max ed Esteban, sin dagli inizi in kart, non è mai stato idilliaco. E che forse, certe dichiarazioni come quelle di Monaco da parte del francese quando rese agevolissimo il doppiaggio ad Hamilton (“Chiedete al Boss, io sono un pilota Mercedes”), sarebbe meglio evitarle per non alimentare sospetti sgradevoli.

Questo il video completo, trovato sul Web.

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