F1 | Ecclestone si schiera, in parte, con la GPDA

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
24 Marzo 2016 - 14:15
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Non si è fatta attendere la risposta di Bernie Ecclestone alla lettera aperta da parte della GPDA, che abbiamo pubblicato nel pomeriggio di ieri.

La lettera, pubblicata da BBC Sport, recita quando segue:

“Cari Gentlemen,

Non so se questa (la vostra, ndr) è la giusta descrizione. Non è sempre facile essere d’accordo con voi ma avete ragione quando dite che il processo con cui vengono prese le decisioni nello sport è obsoleto e dalla struttura malata. 

Dobbiamo, come avete sottolineato, sollecitare con urgenza proprietari e soci della Formula 1 per considerare il rinnovamento del corpo governante. 

E’ facile analizzare quello che è sbagliato, quindi perché non farlo. E’ meglio pensare prima di esprimersi (o proporre novità, ndr)

Sono in Formula 1 da quasi cinquant’anni in un ruolo attivo e da diciotto in altri. Avete sottolineato che ogni individuo lavora con le migliori intenzioni. Non sono sicuro se questo è stato un errore di stampa. Se non lo è stato, direi che ognuno lavora con le sue migliori intenzioni.

I migliori auguri

Bernie”

Sull’ultima frase ci sarebbe probabilmente da discutere, sappiamo che Bernie lancia sempre frecciatine e questa potrebbe essere una delle sue. Attendiamo comunque sviluppi ulteriori su una questione che, forse, smuoverà qualcosa. O almeno lo speriamo.

Di seguito la risposta in originale di Ecclestone.

ecclestone-lettergpda

 

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2 Commenti su “F1 | Ecclestone si schiera, in parte, con la GPDA”
Lucifero Regazzoni dice:

Il vecchio Bernie si schiera con i piloti? Direi piuttosto che, come loro, ritiene necessaria una svolta. Temo però che la direzione da prendere, nelle sue intenzioni, sia diametralmente opposta a quella che si auspicherebbero i piloti…
Non credo che gli interessi di Bernie coincidano con quelli di chi guida le monoposto. Non penso coincidano nemmeno con quelli che le fabbricano. Lui vuole fare soldi e, per farlo, il suo prodotto deve vendere. Uno spettacolo noioso, che non stimola l’interesse del pubblico, non vende: quindi servono i fuochi d’artificio.
La questione per i piloti è molto diversa: vogliono andare veloce, correre al limite e competere. Lo spettacolo, per loro, è secondario e dovrebbe generarsi automaticamente con lo svolgersi dei gran premi (e se non si genera pazienza). Del resto lo sport non prevede lo show, riguarda semmai la nobile tensione umana all’agonismo e l’ambizione di superare i propri limiti vincendo. Lo showbusiness, invece, serve ad intrattenere. Chi offre spettacolo lo fa per soldi, chi ne usufruisce vuole sia avvincente.
C’è comunque qualcosa di malato dietro alla gestione della formula uno, ed è chiaramente in atto un tentativo di travalicare lo sport in favore dello show. Nel calcio non mettono regole strambe, tipo giocare con due palloni, per migliorare gli ascolti. Ci sono partite brutte, ci sono sempre state e ci saranno sempre. Le regole sono quelle e, anche se la legge degli ascolti influisce notevolmente (vedi orari spezzatino dei match), la natura della disciplina non è mai stata snaturata.

Griforosso dice:

Fa paura vedere tanta condiscendenza da parte di Ecclestone verso i Piloti che ha sempre considerato degli “Accessori”. L’ultima frase poi, almeno a me, non lascia dubbi sulle reali intenzioni di Ecclestone. Intendo, ovviamente, quando afferma “Non sono sicuro se questo è stato un errore di stampa. Se non lo è stato, direi che ognuno lavora con le sue migliori intenzioni.”

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