F1 | Duro botta e risposta Carey-Agag

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Gianluca Zippo @GianlucaZippo
10 Febbraio 2018 - 09:00
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L’inverno della Formula 1 è ancora lungi dal finire, benché manchi ormai meno di una settimana al via delle presentazioni delle monoposto 2018. S’è parlato tanto, spesso a vuoto, di argomenti marginali che hanno riempito una off-season che langue, come da tanto tempo accade nel Circus. Adesso arriva la polemica tra due categorie che più diverse non potrebbero essere, ovvero Formula E e Formula 1.

A cominciare, se così si può dire, è stato il CEO della serie full electric, Alejandro Agag. Dopo aver ‘salutato’ con un tweet ironico la scelta di Liberty Media di eliminare le Grid Girls (“Welcome to the 21st century”, ‘Benvenuti nel 21esimo secolo’), il manager spagnolo, intervistato da ESPN, si è detto certo del successo futuro della Formula E.

Sono convinto che questa categoria diventerà davvero grande. Tra 20 anni, o 30 o 40, saremo l’unica forma di motorsport” – ha spiegato Agag – “Forse ce ne saranno altre, ma molto probabilmente il nostro campionato sarà il più importante al mondo, essendo elettrico. Se non fosse così, penso proprio che saremmo nei guai. Ma non penso succederà. La Formula E raggiungerà il top perché è il campionato connesso con l’industria“.

A rincarare la dose ci ha pensato il campione in carica della Formula E, Lucas Di Grassi: “Quando dico che nell’arco di un decennio, o forse meno, il nostro campionato sarà molto vicino alla Formula 1, in tanti ridono” – ha sottolineato il brasiliano al portale e-racing 365 – “Non vedo il motivo per cui ciò non possa succedere. Probabilmente le due serie si equivarranno, con reciproci scambi di piloti e monoposto di Formula E veloci come quelle di Formula 1. Vero, forse le monoposto elettriche non riusciranno a raggiungere il livello della Formula 1 di oggi; ma è da vedere se tra dieci anni la Formula 1 sarà allo stesso livello attuale“.

Le parole di Agag hanno scatenato la reazione di Chase Carey, il baffuto CEO della Formula 1. Interpellato dai tedeschi di Autobild, il 64enne è entrato a gamba tesa: “Mi fa piacere che lui (Agag) abbia la sfera di cristallo e che riesca a capire in anticipo cosa accadrà tra 20 o 30 anni” – dice ironico Carey – “La crescita della Formula E non mi spaventa né mi interessa, dato che non è un nostro competitor. Rappresenta un qualcosa che riguarda un ambito che sta a cuore a tutti noi, l’ambiente. Ma al momento, dal mio punto di vista, è più uno street party che un evento sportivo“.

Le persone che hanno assistito ad un ePrix mi hanno raccontato di essersi divertiti perché c’era della buona musica e del buon cibo” – prosegue Carey – “La Formula 1 è vista in tutto il mondo e adesso siamo pronti a condurla verso un nuovo livello. Sono convinto assolutamente che anche altre categorie possano esserci d’aiuto, perché generano interesse. Ma la Formula 1 rappresenta il vertice del Motorsport e lo rimarrà“.

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