F1 | Al Khalifa: “McLaren avrebbe potuto costruire una versione B della MCL33”

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
5 Dicembre 2018 - 13:48
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Per il team McLaren, il mondiale 2018 non è andato come ci si aspettava. Il passaggio dai motori Honda a quelli Renault avrebbe dovuto riportare la scuderia di Woking a prestazioni più degne del suo glorioso nome, ma l’obiettivo è stato raggiunto solo in minima parte. 

La lunghissima sequenza di rotture verificatesi durante il secondo, disastroso matrimonio con la Casa giapponese non si è ripetuta, ma d’altro canto la MCL33 non si è dimostrata essere una vettura all’altezza. Con tutte le attenuanti del caso, dal sicuro ritardo nella preparazione del progetto (McLaren ha firmato l’accordo con Renault il 15 settembre 2017) alla power unit francese che si è rivelata essere comunque scarsa dal punto di vista della pura prestazione, il 2018 della McLaren non ha soddisfatto le grandi attese della vigilia.

Sull’argomento è tornato il presidente e azionista della squadra, Mohammed bin Essa Al Khalifa. Lo sceicco del Bahrain ha parlato dei problemi che hanno afflitto la MCL33 sin dalle prime apparizioni in pista, influenzandone negativamente la stagione visto anche lo scarso margine di manovra offerto alle squadre per agire sulle proprie vetture a stagione in corso. Come già evidenziato da Stoffel Vandoorne attorno al Gran Premio di Germania, la McLaren del 2018 ha sofferto di gravi problemi di aerodinamica, risolvibili solo se la vettura fosse stata riprogettata da zero.

Troppo poco tempo a disposizione, come ha ribadito Al Khalifa: “Se avessimo compreso il problema in aprile, avremmo potuto avere una versione B della vettura solo adesso. Era troppo tardi. Non abbiamo capito la gravità del problema fino a dopo la pausa estiva. Quando il tutto è stato confermato, era davvero troppo tardi. Non so se davvero vogliamo discutere di quello che abbiamo scoperto e del perché lo abbiamo scoperto, ma abbiamo fatto passi avanti e lo sviluppo della vettura del prossimo anno ci ha aiutati a capire cosa abbiamo sbagliati. Quindi siamo fiduciosi. Sappiamo perché non siamo riusciti a sviluppare la vettura di quest’anno, era un problema fondamentale e abbiamo trovato una risposta”.

Al presidente del team McLaren ha fatto eco il suo amministratore delegato, Zak Brown: “In maniera specifica e tecnica, ora sappiamo dove abbiamo sbagliato. Un sacco di affermazioni riguardanti il nostro sviluppo, ad esempio che da Barcellona in maggio non abbiamo portato più nulla, sono totalmente errate. Abbiamo avuto diverse novità fino al Gran Premio degli Stati Uniti. Alcune di queste erano indirizzate alla nuova vettura e altre dovevano verificare le nostre sensazioni riguardo gli errori fatti con questa vettura, in modo da non ripeterli più in futuro”.

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