F1 2016, i team vorrebbero 4 settimane di pausa anche nel 2016

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di Andrea Gardenal
30 Luglio 2015 - 13:55
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Al contrario di quanto accaduto dal 2009, quando la pausa estiva è durata sempre almeno quattro settimane, la prima bozza del calendario del mondiale di Formula 1 per la prossima stagione prevede solamente tre settimane di distanza tra i Gran Premi di Ungheria e Belgio, previsti rispettivamente per il 7 e il 28 agosto.

I team manager, tuttavia, non ci stanno, e nello scorso weeend hanno sollevato la questione prima a Charlie Whiting e poi direttamente a Bernie Ecclestone, sostenendo che non hanno intenzione di “comprimere” le due settimane di chiusura obbligatoria delle fabbriche, prevista per regolamento proprio dal 2009, durante i 20 giorni che separeranno i weekend di Budapest e di Spa. L’argomento è delicato, perché il calendario provvisorio della prossima stagione non offre alcuna possibilità realistica di allungare la pausa, visto che sia la settimana precedente il GP d’Ungheria che quella successiva il GP del Belgio sono previsti altri due Gran Premi.

Penso che la pausa estiva sia qualcosa di importante” ha detto Christian Horner, team principal Red Bull, a motorsport.com, “La Formula 1 è un impegno esigente per tutte le persone coinvolte, non solo per i tecnici e le persone in fabbrica ma anche per il personale di supporto, la FOM, i media e tutti gli altri“.

È importante trovare un momento in cui tirare il fiato. Questa questione è stata sollevata a Bernie e, come a volte succede, il calendario potrebbe subire qualche variazione prima di ottobre [quando dovrebbe essere diramata la sua versione definitiva]”.

È dello stesso avviso il team principal McLaren, Eric Boullier: “Abbiamo bisogno della pausa estiva: stiamo discutendo quando farla e quanto lunga dovrà essere, ma dovremo comunque aspettare ancora un po’ perché ci sono sempre alcuni piccoli aggiustamenti al calendario“.

Sulla medesima lunghezza d’onda è anche Claire Williams: “Per la Williams la chiusura delle fabbriche è importante. Il calendario è molto lungo, ci sono persone che si sacrificano molto per andare alle gare mettendoci sangue, sudore e lacrime. Queste due settimane permettono loro di stare con le loro famiglie, di vivere per qualche giorno una vita e un’esistenza normale“.

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