ELMS | Il resoconto di Imola e la gallery

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Comi
20 Maggio 2016 - 15:05
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Terminato da pochi giorni un intenso weekend di motori all’autodromo di Imola. Sul tracciato del Santerno è andata in scena l’unica tappa italiana della European Le Mans Series che ha visto trionfare, nella endurance di 4 ore, la vettura numero 46 TDS Racing Oreca 05-Nissan guidata da Pierre Thiriet, Ryo Hirakawa e Mathias Beche, che ha tagliato il traguardo dietro la Safety Car a causa della fitta pioggia che si è abbattuta sul circuito Enzo e Dino Ferrari nell’ultima ora di gara. Le prime tre ore di gara sono state piene d’azione in tutte e tre le classi mentre gli ultimi 60 minuti hanno visto Beche mantenere la leadership agevolmente sotto la pioggia in regime di Safety Car. Ma vediamo come sono andate le rispettive classi:

Gara LMP2
La gara parte sotto un cielo blu con la Dragonspeed Oreca Nissan N.21 di Nicolas Lapierre, forte della pole position, guidare il gruppo di 41 avversari alla prima curva.
Il pilota francese continua a condurre la gara mentre Pierre Thiriet con la N.46 tiene il passo con il leader prima di essere passato dalla Ligier N.23 Panis-Barthez Competition di Paul Loup Chatin. La Ligier N.41 di Memo Rojas viene poi colpita dalla Oreca N.48 di Garry Findlay che causa un 180° alla curva Tosa che costringe Rojas a rientrare ai box e mettendolo di fatto fuori dai giochi.
Nel frattempo Lapierre tiene la testa con 4 secondi di margine finché non inizia a doppiare le auto della categoria LMGTE e deve uscire sull’erba quando una delle Ferrari non lo vede arrivare negli specchietti per fargli strada. Lapierre continua a mantenere in testa la propria vettura facendo segnare anche il giro veloce prima di consegnare la Oreca nelle mani del compagno di squadra Henrik Hedman durante il primo pit-stop.
Invece Thiriet e Chatin rimangono nelle rispettive vetture dopo la prima sosta e grazie al pit più breve la Ligier 23 si porta in prima posizione marcata dalla N.46 di 3-4 secondi fino al secondo stop quando Ryo Hirakawa prende il posto di Thiriet, mentre Chatin lascia spazio all’ex portiere della nazionale francese Fabien Barthez. Ed al giro 59 il pilota giapponese prende il comando della gara ai danni di Barthez alla curva Rivazza e allunga prendendosi oltre 10” di margine.
Poco prima di metà gara ecco la prima FCY (full course yellow) quando la Graff Ligier N.9 finisce nella sabbia dopo un contatto con la Oreca N.48. Dopo 5 minuti di nuovo bandiera verde ma ancora dopo 20 minuti gara sotto FCY a causa della Ligier Race Performance N.8 finita fuori pista.
Al ritorno della bandiera verde è sempre Hirakawa a tenere il comando e a riprendersi un buon margine sugli inseguitori per poi lasciare la propria vettura nelle mani di Mathias Beche per i 90 minuti finali.
A 70 minuti dal termine le nuvole scure e cariche di acqua si affacciano sull’autodromo e puntuale pochi minuti dopo una fitta pioggia si abbatte sul circuito rendendolo molto scivoloso e costringendo la direzione gara a imporre un’altra FCY a causa delle numerose vetture che perdono il controllo. Il tutto si tramuta poi in safety car ed è così che la gara si va a concludere con la N.46 che trionfa con alle spalle la N.38 G-Drive Racing e la Dragon Speed N.21.

Clicca per vedere la Gallery a cura di Andrea Comi

Report Gara LMP3
La Ligier Autosports United N.3 di Matt Bell parte davanti alle 20 auto della LMP3, con alle spalle la Ligier N.11 di Jacoboni e la N.2 di Brundle, ma al giro 6 Bell va lungo alla curva del Tamburello cedendo la prima piazza a Brundle e scivolando in seconda posizione.
Dietro la coppia al comando la Ligier Eurointernational N.12 del campione del FIA WEC LMP2 Roman Rusinov si prende la terza posizione e il pilota russo, alla sua prima gara LMP3, prende il comando dopo il primo pit-stop mentre Mike Guasch prende in consegna la Ligier N.2 e Patterson si mette alla guida della N.3 ma dopo un paio di giri deve ripassare dai box per un drive through a causa della velocità eccessiva in pitlane al momento del cambio consentendo a Rusinov e Jacobini di prendere il controllo della gara.
Nel proseguimento della corsa e dei cambi piloti si assiste a continue variazioni di leadership e a 90 minuti dal termine è la Ligier comandata da Debard in prima posizione seguito dalla Ligier di England a 15 secondi. Ma al giro 93 si invertono i ruoli con la Ligier N.2 che si prende il comando mentre le vetture 16 e 12 si fermano per il pit-stop. Da lì a pochi minuti la gara viene neutralizzata prima con FCY e poi con regime di safety car consentendo quindi un’agevole vittoria a England, seguito dalle Ligier N.11 e 16 dei team Eurointernational e Panis Barthez Competition

Report gara LMGTE
La Porsche 911 RSR N.77 Proton Competition di Renauer, Henzler ed Hedlund prende il massimo dei punti nella tappa italiana lasciandosi alle spalle la delusione di Silverstone.
Renauer prende il controllo della gara fin dal via e al termine delle prime due ore di gara il tedesco si trova in 17esima posizione totale con davanti a sé solo 3 auto della categoria LMP3. Poi Henzler passa alla guida della Porsche e conduce la gara finché non inizia a scendere la pioggia, da lì in poi prosegue il pilota americano Hedlund che guida fino alla bandiera a scacchi dietro la safety car.
La Ferrari N.66 di JMW Motorsport chiude la 4 ore in seconda posizione, mentre il gradino più basso del podio va alla Ferrari N.56 di AT Racing.

A questo link potete trovare la classifica finale della endurance di Imola:
http://europeanlemansseries.com/assets/1/course/114/Classification_Race_Hour_4_1383cb.pdf

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