ELMS Monza: G-Drive Racing vince una corsa caotica

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
13 Maggio 2018 - 18:05
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Andréa Pizzitola, Roman Rusinov e Jean-Éric Vergne hanno conquistato la 4h di Monza, valida come secondo round dell’ELMS 2018. L’Oreca #26 del team G-Drive si è imposta al termine di una corsa alquanto caotica, segnata da un gran numero di incidenti e neutralizzazioni che hanno sparigliato le carte a più riprese. Il sorpasso decisivo lo ha compiuto Pizzitola nei confronti della United Autosports #22 a poco più di un’ora e mezza dalla conclusione, con Vergne capace poi di condurre un ultimo stint inesorabile. 

Il capoclassifica della Formula E ha tagliato il traguardo con 30 secondi di vantaggio sulla TDS Racing #33 di Duval/Perrodo/Vaxivière, in rimonta dopo la pole persa ieri sera per un’irregolarità tecnica, e con 32 sulla Idec Sport #28 di Chatin/Lafargue/Rojas, a mettere il sigillo sull’ennesimo dominio targato Oreca per quanto riguarda le LMP2. 

Solo un quarto posto per la DragonSpeed partita dalla pole. L’Oreca gestita dal team statunitense ha dovuto fronteggiare anche una rimonta in seguito all’incidente tra Henrik Hedman e Natan Bihel sulla Ligier LMP3 del team Muller, costato un drive through al pilota svedese, ma Nicolas Lapierre e Benjamin Hanley non hanno commesso errori durante i loro stint e il risultato è stato in parte salvato. Recupero anche per il team Racing Engineering, dopo la qualifica negativa di ieri, con un sesto posto che ha fatto seguito ad una strategia sfasata: la squadra spagnola ha infatti effettuato due soste già nel corso della prima ora, nel tentativo di sfruttare a proprio vantaggio le numerose neutralizzazioni.

Un drive through è costato caro anche alla vettura del team Algarve-Rebellion, con Harrison Newey che ha effettuato un sorpasso prima del termine di un regime di Safety Car. L’Oreca portoghese-svizzera ha tagliato il traguardo in settima posizione alle spalle del team Duqueine. Ottava la prima non-Oreca al traguardo, la Ligier schierata dal team Panis-Barthez, anch’essa penalizzata con un drive through allorché Timothé Buret ha compiuto la stessa infrazione di Newey.

Una strategia molto sfasata ha tenuto in corsa anche il team Villorba, ma l’assenza di un’ulteriore neutralizzazione nel corso dell’ultima ora è valsa solo un nono posto al trio Lacorte/Nasr/Sernagiotto e alla Dallara #47. Sulla stessa linea della scuderia italiana è rimasta la United Autosports, che nel corso degli ultimi 60 minuti ha compromesso un risultato comunque buono subendo un dubbio drive through con la #22 per un contatto con un’altra vettura. La #22 ha quindi chiuso decima, subito davanti alla gemella #32.

Il team gestito da Zak Brown è stato sfortunato protagonista anche nella classe LMP3. Avviata verso la vittoria, la #2 di Falb/Rayhall è stata colpita in Prima Variante da una LMP2 a dieci minuti dalla bandiera a scacchi, subendo una foratura e finendo conseguentemente in testacoda alla Roggia. Il successo della categoria è andato quindi al team che per tutte le quattro ore ha lottato con la Ligier #2, ossia Eurointernational con la Ligier #11 di Mondini/van Berlo. Seconda piazza per la 360 Racing di Kaiser/Swift/Woodward, abile a destreggiarsi con le strategie nella prima ora di corsa, mentre la seconda Ligier della United Autosports è giunta al terzo posto. Solo quinta la sfortunata #2, mentre la Norma #17 partita dalla pole non è andata oltre un settimo posto; gara poco felice anche per la RLR Motorsport, vincitrice a Le Castellet e oggi solo 11esima.

La gestione dei pit stop ad inizio gara è risultata decisiva anche tra le GTE, con la Ferrari #55 della Spirit of Race guidata da Cameron/Griffin/Scott che tra le variegate neutralizzazioni è riuscita a guadagnare fino a un minuto e mezzo su tutte le avversarie. A completare il podio sono state due Porsche, la Proton #77 di Dienst/Lieb/Ried e la Ebimotors #80 di Babini/Narac/Pera. Quarta la Ferrari #66, dopo avere saltato le qualifiche a causa di un incidente nelle libere, mentre la Porsche #88 è rimasta coinvolta a più riprese nella bagarre e ha concluso solo quinta.

Come detto, sono stati tanti gli incidenti che hanno funestato le quattro ore di gara. I più pesanti sono stati quelli occorsi ad Alexandre Cougnaud e ad Enzo Guibbert, finiti rispettivamente contro le barriere di Lesmo 2 e Ascari con le vetture del team Graff (#39 e #40) durante la prima ora, nonché a Natan Bihel, spinto in testacoda dalla Ligier #16 di Francesco Dracone e poi centrato dalla #9 del team AT Racing all’uscita di Lesmo 2.

Classifica di campionato apertissima in LMP2, con la G-Drive #26 ora leader con 37 punti contro i 36 di TDS Racing e i 35 della Racing Engineering. La vittoria odierna ha portato in testa alla classifica anche Eurointernational per quanto riguarda la LMP3, con 40 punti, davanti a 360 Racing con 30 e a RLR Motorsport con 25. Leadership mantenuta da JMW Motorsport in GTE, con 37 punti contro i 31 della Ebimotors e i 29 della Proton #88.

L’ELMS si accinge ora ad osservare due mesi di pausa, all’interno dei quali tuttavia molte squadre parteciperanno alla 24h di Le Mans. Il terzo appuntamento della stagione europea è previsto per il 22 luglio, con la 4h del Red Bull-Ring.

Classifica

Immagine copertina: europeanlemansseries.com

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