Il colpaccio della Indy: 2 milioni per il test di Nando

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
5 Maggio 2017 - 09:00
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La Indy, signori, ha fatto il colpaccio. Ci sono tanti modi per pubblicizzare il proprio prodotto, ma questa volta la serie degli States ha, oltretutto senza cercarlo troppo, estratto il coniglio nel cilindro.

Forse non ci avevano pensato nemmeno loro, e fondamentalmente con Ecclestone al comando del baraccone F1 e Dennis ancora in Mclaren sapevano che avrebbero ricevuto un due di picche clamoroso. Devono ringraziare la Honda, negli States, perché se non avesse partorito l’ennesimo aborto di Power Unit per la MCL32 staremmo parlando di tutt’altro in questi giorni. Eppure, in un modo o nell’altro, si sono ritrovati Fernando Alonso nella lista degli iscritti alla 500 Miglia di Indianapolis, e quale modo migliore di pubblicizzare e pubblicizzarsi se non trasmettendo in diretta il suo rookie test, necessario per essere ammesso ufficialmente nella categoria?

L’idea è stata ottima, e forse anche altri l’avrebbero replicata. Fatto sta che questo test, con una sola vettura in pista, ha totalizzato oltre 2 milioni di spettatori. Per la precisione, 2.149.000. Un numero alto, ripartito tra la diretta trasmessa sul canale Youtube ufficiale e sulla pagina Facebook della Indycar. Rispettivamente 950.000 visite da una parte ed 1 milione e 200 mila dall’altra. Sul Tubo si è registrato un picco di oltre 75.000 spettatori collegati contemporaneamente in una diretta spalmata su sei ore circa, dall’inizio del collegamento alle 15.30 al momento in cui Alonso a finito di girare, intorno alle 21.30.

Il tutto condito ed organizzato con conferenze stampa ufficiali che permettessero a Fernando di raccontare le primissime impressioni sulla monoposto e sul test in generale. Insomma, un evento sì obbligatorio ma organizzato seriamente e dal risultato più che ottimo. Forse molti di quelli che hanno seguito questo test non erano a conoscenza della Indycar o non ne hanno mai seguito una corsa. Con questa occasione, magari già con l’appuntamento sullo stradale di Indy, il 13 maggio, qualcuno sarà curioso di farsi un’idea anche se Fernando non sarà ancora in pista.

Sicuramente il 28 maggio il mondo del motorsport avrà tutti gli occhi puntati su Indianapolis per una 500 miglia dall’importanza implicita, essendo la gara più veloce del mondo, ma con motivazioni e attenzioni in più vista la presenza di un campione proveniente dall’altra parte della barricata.

Da qui al giorno della gara ci saranno ancora prove libere e qualifiche da disputare, e l’impressione è che la Indycar possa trarre un beneficio enorme da questa esperienza. L’impegno per ottenere il risultato, vista la trasmissione del test, pare esserci tutto.

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