Caro Vale, ti scrivo…

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Novembre 2015 - 20:30
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“Oh Vale, alla fine niente da fare.

L’avevo già scritto e sono stato profetico, ieri mattina: “La storia sembra già scritta. Se Jorge prende e va come suo solito, le speranze sono pochissime. Già diverse volte, quest’anno, una volta perso il treno dei primi nelle prime tornate Valentino non è stato capace di risalire, pur avendo lo stesso passo. E’ oggettivamente possibile un recupero fino alla quarta posizione, questo sì. E’ sinceramente il massimo che, in condizioni normali, Valentino può ottenere a mio parere. Ma qui i suoi poteri si fermerebbero, non dipenderebbe più solo da lui. Sarà la combinazione delle prime tre posizioni a giocare a suo favore o sfavore. Solo un duo Honda impazzito e incredibilmente davanti a Jorge gli darebbe delle speranze. Ammesso e non concesso che MM abbia finito di giocare al gatto col topo, s’intende.”

Avevo già visto la gara prima che si corresse. Sotto un certo punto di vista, quanto meno ti sei divertito. Credo non avessi il passo per stare con i primi tre, e quanto meno ci hai regalato una bella rimonta fino alla posizione massima che avresti ottenuto anche senza la penalizzazione. Almeno così la vedo io. D’altronde anche un terzo posto non ti sarebbe bastato, se proprio fossi riuscito a stare con i primi. Ma non credo sarebbe successo. Hai girato costantemente sul 32, cosa che i primi due hanno fatto solo alla fine, mentre Pedrosa (che ha corso per vincere) si è mantenuto tra il 31.5 e il 32 per tutta la gara. L’occasione della rimonta ha reso più bella una gara che, in condizioni normali, si sarebbe trasformata in un’agonia di 30 giri assumendo i connotati di un qualcosa di piuttosto insopportabile, emotivamente parlando. Se poi fossi rimasto con i primi due, credo che il teatrino sarebbe stato ancora più imbarazzante di quanto non sia già stato. Meglio così, almeno non ci siamo addormentati.

Detto questo: non ho la sfera di cristallo. C’è chi dice che, senza il tuo affronto di Sepang in conferenza stampa, che all’inizio faticavo a capire, non sarebbe successo nulla di tutto questo. Forse è vero, ma potrebbe anche non esserlo. Non ne abbiamo la certezza. Sicuramente, Marc ha fatto tutto il possibile per confermare il sospetto. E solitamente, se uno si sente chiamato in causa in modo ingiusto, tenta di fare il possibile per sbugiardare il suo accusatore. Oppure, se vuole continuare con la sua condotta, cerca di farlo senza dare troppo nell’occhio. Quello che ha fatto ieri l’abbiamo visto e capito tutti (e non c’è bisogno di scuse, è stato lo stesso Lorenzo a confermare la non belligeranza a fine gara). A questo punto i casi sono due: o ha deciso in quel giovedì di partire con il suo piano, pur dicendo che lui avrebbe fatto “la sua gara”, o i suoi 22 anni sono talmente leggeri che, conferenza stampa o meno, sarebbe andata comunque così. E io propendo per la seconda. Se è vero quello che ha ti ha detto Alzamora, che Marc voleva farti pagare Argentina e Assen, forse in un modo o nell’altro le cose sarebbero andate lo stesso in questo modo. Magari meno esplicite? Non lo so, ma è inutile continuare a fare ipotesi. L’ha fatto, e ha confermato accuse che parevano campate in aria. Mi basta.

Ti sei giocato il decimo mondiale a 36 anni contro gente di 28 e 22. Sei stato il più costante, anche se non il più veloce. Hai usato l’esperienza, condita da qualche spunto della vecchia classe. Fino a ieri mattina sei stato in testa al mondiale. Non ci avrebbe scommesso nessuno. L’erroraccio di Sepang, alla fine, non ha condizionato la tua ultima gara. Ci sei cascato come un pirla e lo sai, ma la posizione di ieri è quella più veritiera anche senza retrocessione. Non so se questa è stata l’ultima occasione per te, come dice (pare) il tuo compagno. Vista l’età, forse sì. Ma già al primo anno in Ducati si diceva che eri finito. Quindi attendo il tuo ritiro per esserne sicuro.

Intorno a te, in questi quasi 20 anni, si sono creati due grossi schieramenti. Li chiamerò con il loro nome: i lecchini e gli haters. I primi hanno mangiato dal tuo ricco piatto, approfittando delle tue gesta. In questo gruppo rientra anche chi è a capo del Motomondiale, che ha fiutato l’opportunità di rendere grande il movimento e gli interessi basandosi su di te. Difendendoti quando c’era magari da bacchettarti negli anni passati (ricordi la spallata a Gibernau?). I media hanno esaltato, spesso oltre ogni limite, i tuoi trionfi. Non perché non fossero meritati, ma perché erano interessati: a volte si è andati proprio oltre. In questo modo, è cresciuto il movimento degli haters. Quelli che ti hanno sempre visto come un campione di plastica, protetto dalla tua federazione e dai media, un evasore (cosa c’entra col motociclismo?) una specie di santone intoccabile che doveva vincere per forza per mantenere alto l’audience. Questa storia è andata avanti per anni, e i tuoi detrattori hanno raggiunto l’apice del godimento nel biennio Ducati, quando hai faticato e ti han dato del bollito. Come dar loro torto, d’altronde? Poi sei tornato in Yamaha (anche grazie alla Dorna, dicono: che aveva bisogno di mantenere alti gli ascolti, aggiungo io), e in tre anni sei tornato progressivamente ai tuoi livelli, commisurati all’età in aumento, dimostrando di essere ancora in grado di lottare. Anche alcuni dei tuoi più arcigni supporters non l’avrebbero previsto, figuriamoci quelli che non ti hanno mai potuto vedere.

Questa stagione, comunque sia andata, è stata la riscoperta di un pilota capace ancora di dare del filo da torcere a chi dovrebbe avere il tempo a favore. E la scoperta di un ragazzo capace di sbagliare pesante, come può succedere a tutti. Ma un conto è sbagliare per reazione, un conto giocare sporco prendendo per il culo la gente ai microfoni. Posso perdonare il primo tipo di errore, ma sul secondo ho poco da dire. A questo punto preferisco chi ha le palle di dire come la pensa senza fingere, esponendosi ai rischi. Come già detto, l’unico che ne esce davvero pulito da tutto questo, in questa stagione, è Pedrosa. Era anche quello con meno pressione addosso.

Da domani subito in sella in ottica 2016, che sinceramente non so che stagione sarà. Cambieranno diverse cose, impossibile pensare agli scenari quando ancora c’è da smaltire il pattume delle ultime due settimane. Io, sinceramente, l’avrei chiusa qui in caso di vittoria. Ma la chiuderei anche in questo caso. Non so con quale motivazione avrai ancora voglia di metterti in discussione. Non mi aspetto niente di diverso dalla nuova stagione. Le persone non cambiano. Ma, in ogni caso, sarò davanti alla TV.

Mi consola solo il fatto che il tempo è galantuomo, per tutti.”

(immagine: Valentino Rossi Facebook Page)

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Un Commento su “Caro Vale, ti scrivo…”
Fabrizio Botticini dice:

La sua lettera mi è piaciuta molto e penso che lei abbia ragione col dire che vale girava con tempi più alti dei primi tre , ma ritengo che se fosse partito in seconda fila ci sarebbe stata lotta ,avrebbe dato l’anima ,e nel corpo a corpo i tempi si sarebbero abbassati e per Lorenzo senza aiuti sarebbe stata molto più dura non crede? Non sono un gran tifoso del pilota Valentino ma del pilota italiano ma sopratutto tifoso del motociclismo ,non quello che ho visto ieri .

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