Campioni per sempre | Mike Hawthorn, il primo britannico

Campioni per Sempre
Tempo di lettura: 3 minuti
di Giacomo Maltinti
1 Dicembre 2016 - 16:00

Mike Hawthorn è il primo pilota britannico a vincere il campionato del mondo di Formula 1. Curioso che solo al nono tentativo, la nazione che primeggierà in ogni statistica di Formula 1 riesca a vedere vittorioso un proprio campione. Il primo è appunto Mike Hawthorn, un pilota che si cimenterà in diverse tipologie di corse e che sarà vittorioso sia in Formula 1 che in competizioni di durata come la 24 ore di Le Mans che vincerà nel 1955, gara che lo vedrà incolpevole protagonista di un incidente con esiti mortali per il collega Pierre Levegh e altri 83 spettatori.

Mike Hawthorn si rivelerà in costante anticipo sui tempi: entra in Formula 1 ad appena 23 anni, vince a 24 anni, trionfa a Le Mans a 26, eredita l’azienda di famiglia alla stessa età, si laurea campione del mondo a 29 anni e muore in un incidente stradale prima di compierne 30.

Hawthorn per certi versi rappresenta l’emblema del rampollo di famiglia che partecipa alle corse per divertimento, del gentleman driver che sfida gli amici in un costoso hobby, più che del pilota professionista e non deve stupire che il biondo inglese annunci il ritiro dalle competizioni subito dopo aver conquistato il titolo ma soprattutto all’indomani degli incidenti mortali in corsa che hanno visto vittime i suoi amici Collins e Lewis Evans e il suo rivale Luigi Musso. Hawthorn si distingue anche per il nobile gesto nel Gran Premio di Francia 1958 quando alza il piede per non dover doppiare Juan Manuel Fangio, in quella che sarà l’ultima gara della sua carriera, un’umiliazione che un gentiluomo inglese non può proprio infliggere al Maestro argentino.

La carriera, brevissima, di Hawthorn inizia in Formula 1 con la Cooper, vettura con cui si mette subito in luce con un terzo posto in Gran Bretagna e due quarti in Belgio e Olanda. La sua velocità e la sua grinta gli valgono per l’anno successivo l’accordo con la Ferrari, scuderia con cui vincerà tutti i suoi tre gran premi.

In Ferrari, nel primo anno, il 1953, arrivano le prime soddisfazioni con la prima vittoria iridata in Francia, in volata sulle Maserati di Fangio e Gonzalez, e due podi consecutivi tra Germania e Svizzera, due terzi posti ma l’ultimo è un gioco di sqaudra che vede Mike spostarsi per favorire la rimonta di Ascari che chiude la partita iridata e si assicura il titolo.

L’anno successivo Hawthorn scala un’altra posizione nella classifica mondiale e arriva terzo. Si assicura la vittoria al Gran Premio di Spagna e tre secondi posti. Nel biennio successivo, l’inglese cambia spesso scuderia tra Ferrari, Vanwall, BRM e Maserati ma la girandola non porta ai risultati sperati ed arriva solo un terzo posto in Argentina nell’edizione del 1956.

Quelli che sarebbero stati gli ultimi due campionati della sua carriera, Hawthorn li disputa in Ferrari: il primo anno, il 1957, porta solo due podi mentre il secondo è quello del trionfo. La Ferrari vede vincere Hawthorn solo una volta in Francia, mentre il suo rivale Stirling Moss vincerà addirittura quattro delle undici gare totali, ma grazie ai cinque secondi posti e il terzo gradino del podio in Argentina è il pilota del Cavallino ad aggiudicarsi il titolo, grazie ad un regolamento che premia più la costanza dei successi.

L’apoteosi segna anche la fine della carriera di Hawthorn che il 22 gennaio 1959 muore in un incidente stradale, mai del tutto chiarito tra ipotesi di gare improvvisate su strade ordinarie e rotture meccaniche. L’unica cosa certa è che ci lascia il primo gentleman driver, il pilota che correva col farfallino.

Immagine: internet (per segnalare il copyright: info@passionea300allora.it)

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