Barcellona Day 3: il silenzio degli innocenti

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
28 Febbraio 2018 - 19:00
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La sveglia con la neve a Barcellona ti fa capire che il tuo esserti mosso all’estero per vedere dei test è un evento talmente raro da costringere gli spagnoli a subire un tempo mai visto da queste parti. Pertanto credo che per diverso tempo non mi convenga farmi rivedere, prima di essere ingabbiato e di vedermi richiesti i danni per i soldi spesi inutilmente in questi giorni da dieci team.

Un plauso va sicuramente a chi stamattina era imperterrito in tribuna ad aspettare invano i suoi idoli in pista. Ci vuole coraggio, costanza, e probabilmente abbigliamento adeguato alla situazione. Non come il sottoscritto che, in questo momento, sta pagando il prezzo di andare in giro con scarpe dalla suola ridottissima. Una volta atterrato a Malpensa credo potrò vendere in qualche duty free i pesci che mi stanno crescendo nelle scarpe, perfettamente mantenuti ad una temperatura media di -15°.

Detto questo, durante il pomeriggio sono stati messi insieme addirittura 17 giri di pista, di cui 11 del solo Alonso che è stato l’unico a far segnare un tempo, per quanto un crono di un minuto superiore alla normalità possa essere definito tale. Questo per riassumere un’altra giornata buttata, praticamente la terza su tre. Se normalmente i tempi fatti segnare durante i test sono da prendere con le pinze, quando per tre giorni le temperature non permettono di far lavorare correttamente le gomme e, per giunta, arriva la neve a rovinare i piani, c’è poco da fare. Sotto il punto di vista delle prestazioni, fino ad ora questi test non sono serviti a nulla. L’unico riscontro (ma questo vale sempre) è quello sull’affidabilità, e come già scritto ieri qui tutti sembrano essere sostanzialmente a posto. Per assurdo, quella che ha avuto più noie è stata la Mclaren, ma confido che si riprenda settimana prossima.

Gli eroi di giornata rispondono al nome di Alonso, Ricciardo (immortalato al momento della sua prima uscita nella foto di copertina), Ericsson, Hartley e Kubica. Quanto meno hanno interrotto il totale silenzio dell’autodromo soprattutto nelle ore del mattino, durante una giornata da lupi; non erano però assolutamente obbligati. Le condizioni erano oggettivamente proibitive per testare le gomme da bagnato ed il tempo di Alonso (2 minuti e 18) conferma decisamente il tutto. Rischiare di rovinare una monoposto nuova per girare inutilmente sarebbe solo da sciocchi. Non so se dopo questa esperienza si valuterà di andare a girare da un’altra parte, ma è possibile quanto meno che se ne parli. Il silenzio è anche quello dei piloti, innocenti vittime di un regolamento che non permette più di testare ed obbliga a brancolare nel buio. Una settimana ormai è andata: che Formula 1 è quella che ti manda in pista per la prima gara con, se va bene, quattro giorni di esperienza sulla monoposto?

Per quanto le previsioni fossero nefaste, Barcellona innevata non me la sarei mai aspettata e vederla dal vivo fa un certo effetto. Sicuramente il primo test live rimarrà nella memoria anche per questo piccolo particolare: se dovessi scegliere una pista su cui andare a vedere una gara europea questa merita senza dubbio insieme a Monaco. I saliscendi sono davvero fenomenali e i punti della pista dai quali vedere più curve altrettanto.

Detto questo, mi accingo a rientrare: per domani mi aspetto notevoli miglioramenti al tempo mentre io sarò tornato sul mio luogo di lavoro preferito, il divano. Buona serata! 

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