Australia 2013: Mclaren, che succede?!

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
17 Marzo 2013 - 14:15
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1 minuto e 21, 1 minuto e 23. Uno potrebbe pensare “bei tempi”. Invece sono rispettivamente il distacco di Jenson Button e Sergio Perez dal vincitore Raikkonen.

La batosta presa oggi dalla Mclaren ha del clamoroso, parliamoci chiaro. Sebbene fosse in parte attesa, non è bello iniziare con entrambi i piloti quasi doppiati. Situazione aggravata dal fatto che entrambe le guide sono riconosciute come ottimi risparmiatori di gomme. Tre soste sia per Button che per Perez, ma nè l’inglese nè il messicano sono mai stati della partita.

Questo inizio ricorda in parte il 2009, con la Mclaren in grande difficoltà ad inizio stagione e la ripresa successiva. La Mclaren è conosciuta per le sue rimonte in corsa, e non è detto che anche quest’anno non possa ribaltare la situazione e tornare in cima.

Addirittura, nei giorni scorsi, si è parlato di tornare ad utilizzare la vettura del 2012. Le difficoltà devono essere molte per alimentare certe voci. Il problema più grande della Mclaren, secondo me, non sono tanto le difficoltà riscontrate con la Mp4-28, quanto il tempo a disposizione. Lo sappiamo, i test sono finiti, ci si può affidare solo al simulatore..che io abolirei. A differenza di Ferrari, Red Bull, Mercedes, Lotus, la Mclaren è una vettura nuova dal punto di vista concettuale. L’anteriore ha preso spunto dalla F2012. E ricordiamo le difficoltà della Ferrari a far funzionare la sospensione anteriore pull-rod. Pertanto ci vuole tempo perchè si possa trovare la quadra della situazione. Ma il tempo…non c’è. Tra sette giorni si va in Malesia e le monoposto saranno le stesse che oggi hanno rischiato l’onta del doppaggio.

Ovviamente, in Mclaren avranno valutato bene la scelta di rivoluzionare l’anteriore della monoposto. La motivazione, specificata da Button, è stata quella di avere più possibilità di sviluppo rispetto ad un progetto ‘evolutivo’ come quello degli altri top team. Teoricamente tutto vero, ma se si rimane indietro di un secondo al giro oltre allo sviluppo devi mettere in conto il tempo perso per portarti alla pari, prima di avere dei vantaggi.

Per questo non concepisco questa decisione, soprattutto in un anno morto come il 2013. Con monoposto che chiudono un ciclo iniziato nel 2009 e che, l’anno prossimo, saranno completamente diverse. A meno che, al di là delle dichiarazioni di facciata, in Mclaren non abbiano deciso di sacrificare l’annata 2013 per accumulare esperienza da ribaltare sul progetto 2014, sul quale tutte le squadre stanno già lavorando da tempo.

Poi, sappiamo com’è la Formula 1 attuale. Oggi parliamo così e magari, tra sette giorni, con temperature diverse, le Mclaren volano e chiudono a tutti la bocca. Se succedesse, però, dopo un distacco come quello di oggi, sarebbe davvero il segno di qualcosa che non funziona come dovrebbe. E spero di non assistere ad una scena simile.

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