Come ammazzare la F1. Grazie, Charlie

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
10 Luglio 2016 - 17:15
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E poi mi dicono che Charlie Whiting non soffre del complesso di Suzuka 2014. Beh, ragazzi: fatevi un giro sui social e leggete cosa pensa la gente dei primi giri sotto Safety Car di oggi e cosa pensa ormai della F1.

Io non sono in auto, non è il mio deretano che rischia su una Formula 1 sull’acqua, ma cerchiamo di capirci: se l’idea di Charlie è quella di non correre più sotto l’acqua, facciamo una bella cosa: aboliamo le gomme da bagnato e corriamo solo con pista asciutta. Perché altrimenti, così, è una presa per il culo per tutti quanti. Noi a casa, gli spettatori che hanno speso centinaia di euro, gli stessi piloti.

Anche oggi, dopo Montecarlo, una conferma ancora più lampante che l’attuale direttore di gara FIA non ha più l’autorità né la serenità per poter condurre con raziocinio un weekend di gara. Se nel Principato 8 giri erano stati ridicoli, con i guardrail e i muretti vicini, i 5 a Silverstone con il sole che picchia sull’asfalto e le vie di fuga infinite sono da dimissioni immediate. Se anche Ericsson, l’ultimo della fila, sollecitava la ripartenza, vedete voi…

Ma soprattutto: a cosa serve cercare di evitare il patatrac in pista aspettando che la pista si asciughi, se poi si vedono tutti i piloti entrare insieme in corsia box per cambiare gomme rischiando contatti vari con i meccanici a portata di ruota? Sarebbe questa la sicurezza?

La sicurezza sarebbe lasciare percorrere ai piloti un paio di giri massimo e poi lasciarli liberi. Con 5, 8, 10 giri si scade nel ridicolo. E poi: ci si lamenta che la Safety Car va troppo lenta (e Maylander faceva il massimo, sua chiaro). Bene, allora mi domando… perché deve essere una vettura stradale a precedere delle Formula? Perché non introdurre una vettura Formula, adeguatamente attrezzata con led e altro, che svolga il ruolo della Safety Car? Il pilota in questione, adeguatamente collegato alla direzione gara, potrebbe A) andare più veloce rispetto ad una vettura stradale sul bagnato e B) valutare meglio la pista, essendo in condizioni simili a quelle dei piloti alle sue spalle.

Ma queste sono idee, ipotesi, pensieri sparsi. Qui, l’unica cosa sicura, è che Charlie Whiting ha paura di quello che può succedere sotto il suo comando. Ha il terrore che un pilota si possa far male sotto la sua direzione e questo lo porta alle figure alle quali stiamo assistendo. Charlie Whiting vive nell’insicurezza, forse nel rimpianto di non aver fatto qualcosa, nel rimorso di aver fatto troppo poco. E questo non danneggia solo lui ma anche e soprattutto lo sport che sta dirigendo. Oggi la F1 ha fatto l’ennesima figura color terra per colpa sua, e la F1 non può permettersi certe giornate.

Charlie Whiting non è più un direttore di gara affidabile, ed è ora che si faccia da parte. Perché da Charlie a Charlie il passo è breve, brevissimo.

(Immagine: internet)

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12 Commenti su “Come ammazzare la F1. Grazie, Charlie”
Marco Torricelli dice:

Condivido quasi su tutto…una safety car Formula non la metterei…ma fare partire un gp così fa schifo…poi è chiaro se diluvia è un conto…ma ricordo che anni fa col diluvio si correva eccome non c’era tutta sta tecnologia e i piloti avevano i controcoglioni…lascerei anche più decisioni ai piloti…visto che sono loro in macchina…quanto a Charlie forse è l’ ora della pensione….

Griforosso dice:

Diciamo pure che questa Safety Car fa il paio con quanto hai
argomentato nel tuo articolo a proposito dei Track Limits. L’Affossamento
Sportivo della F1 prosegue a passi da gigante gestita, come è, da persone che
ormai hanno la stessa lucidità di un individuo in stato comatoso. Senza speranza
alcuna di risveglio. A Luigino tutto viene permesso a Nico tutto viene
contestato. Il brutto sta’ anche nel fatto che un Rosberg accetta queste
umiliazioni e sta’ già trattando il rinnovo sino al 2018. Mi sembra che in
tutto questo non ci sia molta dignità, nemmeno per Nico. Mi torna un po’ alla
mente quel GP in cui Senna andò in testacoda e Bergher se ne avvantaggiò andando
in testa con una bella manciata di secondi. Senna torna in pista e si mette all’inseguimento
con la bravura e determinazione che gli conosciamo. Raggiunge Bergher, lo
supera e, si pensa, andrà a vincere. Beh in vista del traguardo rallenta e
lascia vincere Bergher. Oggi Gerard, ricordando l’episodio, ancora ringrazia Ayrton
per il Grande Gesto. A me, allora come oggi ancora di più, quel gesto ha il
sapore dell’Umiliazione. Chissà se davanti a Milioni di Dollari l’Umiliazione possa
diventare un gesto di cui dover avere Riconoscenza?!

Simone Gri dice:

Almeno qualcuno nei primi giri cerca battaglia con la Mercedes sbagliata!!!sorpasso quasi riuscito!!!grande Lewis!!!RESPECT!!!!

Manuel La Spina dice:

Col gran premio di oggi o avuto la conferma di non guardare più la formula1. E da quando avevo 6 anni che la guardo è uno schifo del genere non lo avevo mai visto, le grandi battaglie di schumacher e company non ci saranno mai più purtroppo la vera formula1 e morta

Damiano Belliotti dice:

MotoGP, due ruote in meno… Corrono ugualmente e partono senza tante balle… La Formula 1, così com’è oggi, ha perso fascino.

Stefano Marchi dice:

Ridicolo se vai al limite ti dicono di rallentare se fa un sorpasso non deve essere troppo tirato se ci dai dentro battagliando con un altro pilota ti penalizzano.
Se oggi avessimo due piloti in lotta come a Digione (arnoux e vilneuve per capirsi ) cosa faceva Charlie esponeva la bandiera nera? Ridicolo ridicolo ridicolo addio spettacolo

BurgerChrist dice:

Mi è venuto da ridere quando, alla ripartenza, il 90% dei piloti è rientrato per mettere le intermedie. Se non vogliono farli correre sul bagnato dicano a Pirelli di non produrre più le Full Wet, così almeno risparmiano…

Manuel Manca dice:

premetto che Charlie dovrebbe essere in pensione già da una decina d’anni, scrivo proprio qui perchè sei uno dei forcaioli per l’incidente Bianchi, la domanda è: se morisse qualcuno in una partenza sul bagnato, che posizione prenderesti? ribadisco, anche con la pioggia per me dovrebbero partire normalmente e non sono uno che vuole l’incidente mortale per divertirsi, lungi da me, sono solo consapevole che in tutti gli sport in cui si va al limite e oltre, per quante precauzioni tu possa prendere, c’è sempre la possibilità che qualcosa vada storto, al coro che si è levato accusando la FIA per non aver fatto entrare la SC io chiedo, la SC è sicura da subito? no e chi lo pensa È IN ERRORE, la SC è sicura solo quando il gruppo è compatto, chi deve accodarsi spinge comunque oltre il limite di sicurezza, l’unica soluzione sarebbe imporre il limitatore che già hanno, ma invece c’è la VSC, una grande minchiata, comunque visto che anche tu hai aiutato a creare pressione mediatica per quel che è successo 2 anni fa in Giappone, non incazzarti se in f1 ora si parte dietro SC

Luca Cossu dice:

Grande articolo Ale. Concordo pienamente

Alessandro Capodici dice:

Queste partenze dietro safety car mi stanno confermando sempre più che la direzione gara e tutta l’organizzazione nel suo complesso stanno cadendo nel ridicolo. In più, le gomme full wet non servono più a nulla a quanto pare, tanto ormai fanno correre soltanto quando la pista, da bagnata fradicia, diventa arida. Tutto questo è davvero disarmante…

Davide Stagni dice:

Ormai che mettano la regola che si corre solo a pista asciutta…

Michele Materazzi dice:

Se si mette una formula come safety car poi come fanno a sponsorizzare la Mercedes stradale? 😉

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