Alonso, quale via d’uscita?

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
17 Aprile 2017 - 16:15
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Come se non bastasse quello che avevo scritto sabato sera, dal Bahrain la Mclaren esce ridotta ancora peggio di quanto non fosse dopo le qualifiche. Tra un Vandoorne illuso di poter cominciare la gara e rimasto a piedi ancora prima di partire, e un Alonso ritirato dopo una sequenza di team radio da urlo nei confronti della sua monoposto, il team di Woking rischia di passare alla storia come quello dalla parentesi peggiore in rapporto al suo blasone.

Non ricordo, infatti, team capace per tre stagioni di fila di mettere a disposizione dei propri piloti un materiale tanto scadente, incapace di migliorare, progredire ed essere un minimo affidabile.

Detto questo, vorrei concentrarmi sulla figura di Fernando. Su queste pagine, negli anni, avete letto molte critiche su di lui da parte mia, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto caratteriale. Mai mi sono permesso di criticare le prestazioni in pista di uno dei migliori del lotto, se non ancora il migliore. Ho anche sempre pensato, e continuo a sostenerlo, che negli ultimi dieci anni si sia complicato più volte la vita con scelte che poi lo hanno penalizzato professionalmente. Credo sia universalmente riconosciuto, infatti, che i due titoli mondiali siano un bottino inferiore rispetto a quanto avrebbe meritato.

Nonostante tutto, il conto pagato in questi tre anni in Mclaren è esageratamente spropositato. Se a Woking si decidesse di distribuire una compilation con i team radio più belli di Fernando in questi anni, sicuramente le cifre ricavate sarebbero di tutto rispetto. E sarebbe giusto un piccolo sollievo in un’avventura disgraziata e dalla fine ormai preannunciata. Sebbene sia sempre stato convinto che i panni sporchi si debbano lavare in casa, la pochezza delle monoposto fornite ad Alonso è tale da giustificare, ormai, qualsiasi sbeffeggio via radio da parte dello spagnolo nei confronti, soprattutto, della Honda.

A questo punto, però, bisogna venire al dunque. Perché terminare un’altra stagione in queste condizioni non farebbe altro che aumentare il conto del Maalox. Dietro alla partecipazione alla 500 Miglia c’è sicuramente la consapevolezza del tempo perso nel Circus con una monoposto ignobile, ed è stato lo stesso Fernando a confermare che, se la MCL32 fosse stata un minimo competitiva, non avrebbe mai pensato ad abbandonare la scena per dedicarsi ad altro. Al di là del fascino della Indy, però, c’è da capire se Fernando ha delle alternative al terminare la stagione senza vedere quasi mai la bandiera a scacchi. Che proprio la 500 miglia nasconda la possibilità di chiudere per il 2017 in F1 e restare in qualche modo in Indy? Nonostante Fernando preferisca il Circus senza se e senza ma, cosa si può preferire tra il correre e lo sbraitare via radio? Personalmente, per lo stato attuale delle cose, nel caso in cui Fernando avesse la possibilità di liberarsi durante la stagione non lo biasimerei per nulla. A patto che questa possibilità sia posta nero su bianco nel contratto. Si tratta, comunque, di un’eventualità abbastanza remota, mettiamola così. 

È molto più facile, invece, parlare del 2018. Credo sia ormai chiaro che, dopo tre anni di questo tipo, la seconda avventura Alonso-Mclaren giungerà a logica conclusione. Puoi dare fiducia al primo anno, al secondo, ma se il terzo inizia in questo modo credo che chiunque perderebbe la pazienza. Quale potrebbe essere, quindi, il futuro per lo spagnolo? L’alternativa più allettante rimane sempre la stessa, ovvero quella di vedere, anzi rivedere, Fernando al fianco di Hamilton in Mercedes. Contrattualmente parlando, è l’unica possibile se parliamo di top team: Bottas, come sappiamo, ha un contratto a termine (e in Bahrain ne abbiamo avute tutte le prove), quindi tendenzialmente se a Stoccarda volessero un secondo top driver non dovrebbero fare altro che chiedere. Se quest’inverno, dopo lo shock del ritiro di Rosberg, l’ostacolo erano le penali da pagare, queste ora non ci sono più. Bisogna anche capire, però, se Wolff e Lauda sarebbero pronti a ridare fuoco alle polveri all’interno del team dopo quanto successo tra Lewis e Nico. 

Alternative? In Bahrain è circolata la voce, rimbalzata su alcuni media stranieri, di un contatto con la Renault, in risalita con la sua prima vera monoposto dopo la parentesi del 2016, corso con la vecchia Lotus. Potrebbe essere una scappatoia, certo: si tratterebbe, tra l’altro, del secondo ritorno dopo le parentesi del 2005/2006, quella dei titoli mondiali, e quella del 2008/2009. Ma non garantirebbe, presumibilmente, la possibilità di lottare per la vittoria, il vero obiettivo di Fernando. Stessa considerazione si potrebbe fare per quanto riguarda la Williams. A fine 2017 Massa dovrebbe ritirarsi lasciando un sedile libero, anche piuttosto ambito tra l’altro. Con il giovane Stroll in squadra, poi, servirebbe un pilota d’esperienza, e quindi Fernando potrebbe essere un nome: l’incognita, in questo caso, sarebbe però l’ingaggio in un team che ha avuto bisogno delle enormi finanze dell’altro Stroll, quello più grande, per restare in salute.

Insomma, la situazione è tesa e apparentamente imballata. Resta da attendere gli eventi, ma la sensazione che da qui a poco tempo possa succedere qualcosa di inaspettato rimane.

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