Addio a Ralf Waldmann, eroe dimenticato

Storia
Tempo di lettura: 4 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
11 Marzo 2018 - 16:24
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Ancora non siamo a conoscenza del motivo per cui Ralf Waldmann se n’è andato. Avrebbe compiuto 52 anni il 14 luglio, ma stamattina è stato ritrovato senza vita nella sua casa di Ennepental. Ralf è uno di quei piloti che hanno basato la loro carriera quasi per intero sulle cilindrate più piccole, quelle che conducevano alla regina, quella 500cc che Ralf assaggiò solo per una (sfortunata) stagione. Con lui se ne va un altro importante pezzo del Motomondiale degli anni ’90.

In carriera ha conquistato ben 20 vittorie, 6 in 125 e 14 in 250, avvalendosi di un record tanto curioso quanto poco “invitante”: Waldmann è infatti il pilota ad avere vinto più GP nel Motomondiale senza mai conquistare un titolo. Per due anni (1996 e 1997) è stato il rivale più acerrimo di Max Biaggi, arrivando a giocarsi il titolo in entrambe le occasioni all’ultima gara: il primo confronto lo perse per 6 punti, il secondo per soli 2, ma Waldmann rimarrà nei cuori dei veri appassionati per il suo ultimo successo in carriera, quello ottenuto a Donington nel 2000.

È il 9 luglio e per i tifosi di Valentino Rossi questa data coincide con una data miliare nella storia del Fenomeno, dato che il numero 46 ottiene proprio in quel giorno la sua prima vittoria in 500cc davanti a Kenny Roberts Jr. (campione del mondo in quella stagione) e Jeremy McWilliams, ma in pochi si ricordano di quello che successe poche ore prima.

A Donington la pista è bagnata, ma la pioggia ha smesso di cadere e non è chiaro in che condizioni si correrà. Waldmann, contro il parere del team, e pochi altri optano per l’assetto da bagnato estremo. Nei primi giri sembra una scelta fatale dato che la pista si sta asciugando. Nel frattempo in testa c’è Olivier Jacque, altro maestro del bagnato, con le gomme intermedie. Ralf affonda e – partito sesto – al 12° dei 27 giri è scivolato in 21esima posizione. Poche tornate più tardi recupera qualche posto, grazie alle cadute altrui, ma a 10 giri dalla fine è ancora 15° a un minuto e 40 secondi da Jacque, il quale è dunque a circa 10″ dal doppiarlo.

Ed è in questo momento che il cielo si chiude di nuovo e ricomincia a piovere. La progressione di Waldmann è impressionante: inizialmente recupera dai 5 ai 7 secondi al giro su Jacque, poi, quando la pioggia aumenta, il recupero si fa in doppia cifra. Al giro 21 recupera 13″ al leader, al 22° altri 13, al 23° Ralf fa un errore e guadagna solo 4″ perdendo pure una posizione. A 4 tornate dalla fine Waldmann è 6° a 50″ da Jacque.

Da questo momento in poi parlano le immagini che sono sopravvissute sulla rete alle richieste di copyright. Waldmann sembra un motoscafo, ma non è l’unico dato che Naoki Matsudo lo ha seguito come un’ombra. Ralf riprende il ritmo e ai giri 24 e 25 guadagna 12″ per volta a Jacque che – probabilmente – non sa quello che sta succedendo alla sue spalle. Due giri alla fine, Matsudo e Waldmann sono quarto e quinto a 24″ dal francese ma sono inarrestabili. Nel penultimo giro Ralf sorpassa Naoki e Jason Vincent e inizia l’ultima tornata staccato di 11.9″ da Jacque e 3.5″ da Tohru Ukawa. 

All’Old Hairpin Waldmann ha già sorpassato Ukawa ed un gruppetto di doppiati e si mette in caccia di Jacque. Sul rettilineo sotto il ponte Dunlop il tedesco vede per la prima volta il francese ma il gap è ancora di 5″. La chicane e i due tornantini finali sono a vantaggio di Waldmann, che all’ultima curva ha ancora un lieve svantaggio. 

Waldmann raggiunge Jacque al punto di corda, poi Olivier fa quello che può mentre Ralf con le sue gomme da bagnato può stringere la curva e accelerare prima, sorpassandolo e vincendo per appena 344 millesimi. Ralf esulta e balla sulla moto, mentre al muretto del francese regna lo sconforto perché non hanno ancora capito quello che è successo. 

Come ultima vittoria (allora Waldmann aveva 34 anni) Ralf non poteva lasciare un ricordo migliore. Concluse la stagione al 7° posto in generale senza altri podi. L’anno successivo non corse nel mondiale, poi nel 2002 tornò per disputare tre gare da wildcard prima di annunciare il ritiro. Nel 2009 l’addio definitivo nella “sua” Donington, in sostituzione dell’infortunato Vladimir Leonov: anche quel giorno pioveva e anche quel giorno nella top class vinse per la prima volta un pilota italiano, in questo caso Andrea Dovizioso, ma nella 250cc per Waldmann ci fu un ritiro.

Di Ralf mancherà quel briciolo di follia che a volte lo contraddistingueva, nonostante il sangue teutonico che scorreva nelle sue vene. Nel 1994 fu compagno di squadra di Doriano Romboni, ci piace pensare che si siano ritrovati e che ora possano tranquillamente ricordare i bei tempi andati…

Con il contributo di Gabriele Dri

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