La differenza tra appassionato e tifoso

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Samuele Prosino
23 Gennaio 2018 - 15:00
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Seguire il mondo dei motori è piuttosto facile: non serve aver fatto studi ingegneristici per capire l’andamento di una corsa; basta (in teoria) sedersi in tribuna, nei luoghi indicati dai commissari in caso di un rally o sul divano, davanti alla televisione o al pc.

Seguire le corse è relativamente facile, e tutti hanno potenzialmente accesso al grande e differente insieme di categorie motoristiche. A questo punto bisogna scegliere se diventare tifosi o appassionati. E c’è una bella differenza.

Il tifoso è quello che si avvolge in una bandiera e attende con trepidazione il passaggio del suo pilota o della sua vettura preferita.
L’appassionato è quello che si avvolge in una bandiera e attende con trepidazione il passaggio del pilota preferito, della vettura preferita e… di tutti gli altri.

Il tifoso è quello che dice al suo o alla sua partner che non può uscire a fare qualcosa insieme perché c’è la gara.
L’appassionato è quello che esce con il suo o la sua partner, spegne il cellulare e va a recuperare la gara in seguito – indipendentemente se conosce già o meno il risultato finale.

Il tifoso si incazza parecchio quando il pilota preferito si ritira dalla corsa e ha un moto di negatività tale da spegnere lo schermo.
L’appassionato registra nella sua mente l’evento e si chiede: “cosa succederà ora? La corsa potrebbe cambiare volto?”

Il tifoso è particolarmente eccitato quando la sua vettura preferita è in testa alla corsa.
L’appassionato è attento per tutta la durata della corsa.

Il tifoso pensa spesso che ci siano complotti volti a mettere in crisi la sua scuderia preferita.
L’appassionato si documenta e analizza le corse approfondendo grazie a fatti e opinioni riportate dai migliori esperti della categoria.

Il tifoso insulta l’avversario reo di aver buttato fuori dalla corsa il suo pilota preferito.
L’appassionato pregusta la nascente polemica e non vede l’ora di un nuovo confronto, prendendo posizione ma senza pregiudizi.

Il tifoso alla fine del suo campionato preferito sceglie di parlare solo di quello fino all’inizio di un altro campionato.
L’appassionato non ha un campionato preferito per davvero; magari lo dice per accontentare chi lo chiede, ma ama tutto il motorsport.

Il tifoso commenta sui social scrivendo come avrebbe fatto lui certe curve e quale strategia sarebbe stato meglio adottare.
L’appassionato sa cosa è accaduto e analizza la situazione senza sostituirsi ai suoi beniamini, che ovviamente ne sanno più di lui perchè lavorano nel motorsport.

Il tifoso (di F1) segue la 500 miglia di Indianapolis perché c’è il suo pilota preferito.
L’appassionato segue la 500 miglia di Indianapolis tutti gli anni, perché è uno spettacolo straordinario a prescindere. Idem per la 24 Ore di Le Mans. E la 24 Ore di Daytona. E qualsiasi gara degna esistente.

Il tifoso (di MotoGP) ulula contro il pilota rivale del suo preferito perché pensa di rovinargli la giornata.
L’appassionato fa i complimenti al vincitore e applaude tutti, dal più forte al più scarso dei piloti.

Il tifoso dice che certi piloti vincono perché hanno la macchina più forte. Quando il pilota passa nella sua scuderia preferita quel pilota diventa un asso inarrivabile.
L’appassionato sa che i piloti non sono sempre “forti” o “deboli” allo stesso modo: i loro risultati dipendono da una infinità di valori che variano da quelli tecnici a quelli mentali; ogni stagione ha la sua storia.

Vorrei tanto che tutti i giornalisti o i blogger che parlano di motorsport fossero appassionati.
E invece spesso rischiamo di trovarci di fronte a un branco di tifosi con la memoria corta.

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Un Commento su “La differenza tra appassionato e tifoso”
Milly_Sunshine dice:

Mi è piaciuta molto la tua analisi e la considerazione finale soprattutto. Purtroppo in diversi casi, o perché sono davvero tifosi dalla memoria corta o per accontentare il pubblico con la memoria corta, hanno più l’atteggiamento da tifosi che da appassionati, e neanche tifosi almeno un minimo culturalmente elevati (per il motomondiale da te citato ancora di più che per la F1).

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