24h di Daytona: van der Zande in pole sul filo di lana

Motorsport
Tempo di lettura: 3 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
25 Gennaio 2018 - 23:38
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Seppur con un vantaggio meno netto rispetto ai test collettivi di tre settimane fa, a causa degli imponenti correttivi del Balance of Performance, è ancora Cadillac a dettare legge alla 24h di Daytona. Il poleman dell’edizione 2018 è Renger van der Zande, che al volante della #10 del team di Wayne Taylor ha preceduto di appena sette millesimi la nuovissima Acura-Honda #7 pilotata da Hélio Castroneves.

Il brasiliano, che proprio quest’anno ha lasciato la IndyCar per una nuova sfida nel campionato IMSA, sembrava già certo della grande pole al debutto ma van der Zande è riuscito a staccare all’ultimo tentativo un tempo di 1:36.083 sufficiente a beffare di un’inezia la capofila del team Penske. Terza piazza per un altro protagonista annunciato di queste qualifiche, ossia Felipe Albuquerque al volante della Cadillac #5, ad un decimo di ritardo dalla pole.

La prima LMP2 in griglia è, a sorpresa, l’Oreca #38 del team Performance Tech guidata dal giovane e velocissimo messicano Pato O’Ward. Alle sue spalle si sono piazzati Tristan Vautier, sulla Cadillac #90, Robin Frijns sull’Oreca #37 del team di Jackie Chan e Felipe Nasr sulla Cadillac #31. Molto sfortunato l’ex pilota Sauber, autore del record della pista nei test di tre settimane fa, fermato da un guasto meccanico ad un paio di minuti dalla bandiera a scacchi.

Solo 13° Fernando Alonso, su una Ligier in netto deficit di competitività rispetto alle avversarie. Il due volte iridato è stato l’ultimo pilota a rimanere sotto il secondo di ritardo da van der Zande e ha rifilato oltre un secondo a Bruno Senna e Gustavo Yacamán, unici piloti a guidare la JSP217 oltre allo spagnolo. Grosse difficoltà anche per le Nissan del team Extreme Speed, con Scott Sharp che non ha girato in qualifica e Nicolas Lapierre ultimo dei classificati dopo un incidente nel quale ha danneggiato la sospensione anteriore sinistra.

Distacchi risicati anche nella classe GTLM, con Jan Magnussen e la Corvette #3 in pole per 19 millesimi sulla Ford #66 guidata da Joey Hand. Seconda fila di categoria interamente marchiata Porsche, con la #912 di Laurens Vanthoor davanti alla #911 di Patrick Pilet. Solo settima l’unica Ferrari 488 GTE in pista, quella del team Risi Competizione pilotata da Toni Vilander, che ha preceduto le debuttanti BMW M8: le due vetture bavaresi sono apparse decisamente in difficoltà, uniche a rimanere oltre il secondo di distacco dalla C7R in pole.

Ferrari si è ampiamente rifatta in GTD, con Daniel Serra autore di un giro fantastico al volante della #51 del team Spirit of Race. Il brasiliano ha staccato di quasi mezzo secondo la vettura gemella di Miguel Molina, gestita dal team Risi, mentre in terza posizione ha chiuso Mirko Bortolotti al volante della Lamborghini del team Grasser. Buon quarto posto per la prima Lexus, la #15 di Jack Hawksworth, mentre la prima Audi non è andata oltre l’ottavo posto con Sheldon van der Linde alle spalle dell’Acura NSX #86 di Parente. Sono mancati due protagonisti come Sam Bird e Côme Ledogar: il primo ha concluso solo 14° con la seconda Ferrari della Scuderia Corsa, mentre il neo-acquisto del team Shank (Acura) si è piazzato 17° rallentato dal distaccamento del cofano.

L’appuntamento è ora con il semaforo verde che darà il via alla gara, sabato alle ore 20:40 italiane.

Classifica

Immagine copertina: sportscar365.com

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