24h di Daytona: il resoconto dei primi test

Motorsport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
15 Dicembre 2016 - 20:55
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Nonostante il weekend del 28 e 29 gennaio disti ancora più di un mese, i motori hanno già iniziato a rombare sul leggendario circuito di Daytona in vista della prestigiosa 24 ore, la corsa di durata più importante degli Stati Uniti che, in quanto a storia, ha ben pochi eguali anche in Europa: la “Rolex 24” è giunta infatti alla 55esima edizione, solo Le Mans e Spa-Francorchamps possono vantare un albo d’oro più lungo per competizioni di questa durata. Anche nel 2017, Daytona ospiterà il primo round del campionato endurance statunitense.

Come accade ormai da sempre, essendo il circuito della Florida sede del primo grande appuntamento della stagione, qui si assiste ai debutti assoluti dei nuovi gioielli delle corse di durata, prototipi o gran turismo che siano. Nel 2017, i nuovi regolamenti in vigore nel campionato IMSA contribuiranno a dare maggiore risalto a questa consuetudine.

Nella classe riservata ai prototipi si assisterà alla prima assoluta delle DPi, Daytona Prototype International, vetture con caratteristiche del tutto analoghe alle LMP2 che gareggiano nel mondiale endurance ma con la possibilità per le Case costruttrici di progettare in toto il proprio modello. Questo non è accaduto sinora, ma in pista avremo la Dallara-Cadillac DPi VR e la Riley-Mazda RT24-P, appartenenti alla stessa categoria ma dotate di propulsori diversissimi tra loro: V8 da 6,2 litri per la prima, 4 in linea da 2 litri turbo per la seconda.

Non finisce qui, perché alle DPi il campionato a stelle e strisce assocerà le nuove LMP2 costruite dai quattro marchi delegati dalla FIA: Dallara, Ligier, Oreca e Riley. Queste, per partecipare al mondiale endurance, dovranno montare il motore Gibson 4.2 V8 scelto sempre dalla Federazione Internazionale come propulsore unico, ma negli Stati Uniti ogni team potrà utilizzare l’unità che più preferisce: è il caso del team Extreme Speed, che nel 2017 tornerà a tempo pieno nel campionato di casa con il nuovo motore Nissan V6 biturbo da 3,8 litri a spingere la Ligier JSP217.

Ma anche le categorie GT non saranno da meno. Nella GTLM, perlopiù analoga alla GTE-Pro del mondiale, debutterà in due esemplari la nuovissima Porsche 911 RSR che poi disputerà anche il campionato FIA: per la Casa di Weissach è previsto un doppio impegno mondiale-USA con un autentico squadrone di piloti capitanato dai nuovi acquisti Laurens Vanthoor e Dirk Werner. La GTD, equivalente alla GT3, verrà investita dall’assalto giapponese portato da Honda e Lexus: la prima, sotto il marchio statunitense Acura, porterà in pista la bellissima NSX (alla guida, tra gli altri, Graham Rahal e Ryan Hunter-Reay), la seconda proporrà la RCF, entrambe con supporto praticamente ufficiale da parte delle Case.

Le giornate di martedì e mercoledì hanno dunque visto impegnate nei primi test molte delle vetture che gareggeranno a fine gennaio. Prove necessarie a sgrezzare le nuove vetture, scovandone eventuali problemi di gioventù, ma non senza cercare anche il tempo sul giro. Questo è senz’altro il caso della Dallara-Cadillac del team Action Express: difficoltà nel primo giorno, a causa di problemi elettrici, nuovo record sul giro nel secondo giorno, con un 1:37.797 (segnato da Eric Curran) più veloce di mezzo secondo rispetto al primato segnato da Alex Gurney nelle qualifiche del 2014. Staccata di poco meno di due secondi la Riley-Mazda che ha percorso 117 giri, contro i 369 delle tre avversarie motorizzate Cadillac (le due Action Express e quella gestita da Wayne Taylor), avendo dovuto risolvere problemi al cambio e ai coprifreno. 81 tornate anche per la Riley in versione LMP2 del team Spirit of Daytona, ad un paio di secondi dal miglior tempo. In occasione dei test di inizio gennaio si vedranno anche le tanto attese Oreca e Ligier, affidate tra gli altri a team prestigiosi come Rebellion, DragonSpeed ed Extreme Speed. L’esperimento delle DPi pare pertanto già riuscito, le prossime prove collettive serviranno anche a stabilire un eventuale Balance of Performance con le LMP2.

Situazione di incredibile equilibrio nella GTLM: tutti i 20 piloti alternatisi alla guida delle vetture di questa categoria hanno girato in poco più di otto decimi di secondo, segno che un arrivo in volata come quello visto nell’edizione 2015 potrebbe anche facilmente ripetersi. Miglior tempo per la Ford GT gestita da Chip Ganassi, con Richard Westbrook capace di stampare un 1:45.405: la vettura statunitense scenderà in pista in quattro esemplari, compresi i due che disputeranno il WEC, con la voglia di riscattarsi dopo la doppia débâcle di 12 mesi fa al debutto assoluto. Appena 37 millesimi di distacco per il miglior pilota Corvette, Antonio García, 216 ne ha pagati Toni Vilander, unico presente per il marchio Ferrari, 352 per Bill Auberlen con la prima BMW e 354 per Patrick Pilet con la prima Porsche.

In GTD comanda Audi, con l’1:46.621 stabilito da Christopher Mies con la R8 LMS del team Land Motorsport. In seconda posizione la Lamborghini del team Dream Racing, a poco più di tre decimi, poi l’Audi del team Stevenson e la Lamborghini della Ebimotors. A poco più di un secondo Andy Lally, il migliore dei piloti alla guida della Acura NSX, mentre l’ex-IndyCar Jack Hawksworth ha portato la Lexus ad un secondo e tre decimi dalla leadership. 

Il secondo ed ultimo appuntamento con i test è quello con il cosiddetto “Roar Before the Rolex 24”, che si terrà tra il 6 e l’8 gennaio.

Immagine copertina: imsa.com

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