24 ore di Le Mans: Toyota prende la testa nel secondo turno di qualifiche

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Gardenal
13 Giugno 2014 - 00:02
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Dopo la doppietta Porsche di ieri in Q1 che aveva portato Brendon Hartley a conquistare la pole provvisoria davanti al compagno di squadra Neel Jani, oggi è salita in cattedra la grande favorita per la vittoria dell’82ª edizione della 24 Ore di Le Mans, la Toyota: al termine delle 2 ore del secondo turno di prove infatti si è portato al comando Kazuki Nakajima al volante della TS040 Hybrid che ha fatto registrare il miglior tempo di 3:22.589; dietro a lui, staccati rispettivamente di uno e tre decimi, si sono qualificate le due Porsche di Dumas e Bernhard; solamente quarto posto per la prima delle tre Audi, la #3, che con Oliver Jarvis si è fermata a 7 decimi dal miglior tempo di Nakajima.

Quinto tempo per la seconda Toyota, la #8, che precede le altre due Audi di Fassler-Lotterer-Treluyer e Di Grassi-Kristensen-Gene; proprio il pilota spagnolo è stato ufficializzato come sostituto di Loic Duval al volante dell’Audi #1, cedendo così a Oliver Turvey il suo posto nella Zytek della Jota Sport #38.

Alle spalle delle 7 LMP1-H si sono piazzate le due Rebellion di Prost-Heidfeld-Beche e Kraihamer-Belicchi Leimer, le uniche due vetture della classe LMP1-L iscritte alla gara, a circa 9 secondi dal tempo di Nakajima, con la #12 che ha scavalcato la #13, la più veloce delle Rebellion ieri.

Nella classe LMP2 il miglior tempo è stato conquistato dalla Ligier-Nissan #46 del trio Thiriet-Badey-Gommendy che ha fatto registrare il miglior tempo in 3:38.094, quasi 8 decimi del miglior tempo fatto registrare ieri dalla Morgan-Judd #26 della G-Drive Racing; secondo tempo per la Oreca a motore Nissan #48 della Murphy Prototypes che con Berthon-Gonzalez-Chandhok ha chiuso ad appena 103 millesimi dalla vettura di testa.

Come ieri si è vista una gran varietà nelle prime posizioni della LMP2, tanto che le prime quattro posizioni sono state occupate da quattro prototipi differenti: alle spalle di Ligier ed Oreca si sono infatti piazzate la Alpine e la Morgan. Più indietro invece le Zytek-Nissan, il quinto marchio LMP2 presente a Le Mans, che non è riuscita a far meglio dell’11° tempo di classe con il prototipo #41 della Greaves Motorsport portato in gara da Munemman-Latif-Winslow.

Per quel che riguarda la GT-Pro, il miglior tempo in Q2 è stato ottenuto dalla Chevrolet-Corvette #73 di Magnussen-Garcia-Taylor in 3:55.038, un tempo non sufficiente a battere il 3:54.754 ottenuto ieri dalla Ferrari della AF Corse di Bruni-Vilander-Fisichella, oggi autori del secondo miglior tempo a mezzo secondo dalla Corvette di testa. Terzo tempo per la Aston Martin #97 di Turner-Mucke-Senna che col tempo di 3:56.516 ha confermato il terzo tempo ottenuto ieri precedendo la Ferrari #52 della RAM Racing; quinto tempo tra le GT, primo tra le GT-Am, per la Ferrari #62 di Perez-Companc/Cioci/Venturi che col tempo di 3:56.917 non è comunque riuscita a migliorare il tempo di 3:56.787 ottenuto ieri da Andrea Bertolini con la Ferrari della SMP Racing.

Anche la seconda sessione di qualifiche per l’82ª edizione della 24 ore di Le Mans è stata segnata da un gran numero di incidenti, il più grave dei quali ha visto protagonista James Calado che è andato a sbattere alle curve Porsche con la sua Ferrari della AF Corse; come accaduto a Duval, anche Calado non è stata data la possibilità di prendere il via alla gara e il suo posto verrà preso dal tedesco Pierre Kaffer. Altri due incidenti hanno visto coinvolti prima Di Grassi (Audi #1) e Roussel (Morgan #29) e poi Gianmaria (Ferrari #60) e Makowiecki (Porsche #92).

Sempre a proposito di incidenti, in giornata è arrivata la notizia del ritiro della Aston Martin #99 di Alex MacDowall, Darryl O’Young e Fernando Rees, rimasta danneggiata ieri.

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